BETSAIDA
BETSAIDA, VILLAGGIO DI PIETRO E ANDREA
Scoperto reliquiario: potrebbe aver contenuto i resti degli apostoli
Nuove scoperte confermano che i resti trovati dagli archeologi l'anno scorso sono il villaggio di Betsaida dove vivevano gli apostoli Pietro e Andrea.
Articolo tratto dal sito: Il Sussidiario 31 luglio 2018, 12.43 Redazione
Scoperto reliquiario: potrebbe aver contenuto i resti degli apostoli
Nuove scoperte confermano che i resti trovati dagli archeologi l'anno scorso sono il villaggio di Betsaida dove vivevano gli apostoli Pietro e Andrea.
Articolo tratto dal sito: Il Sussidiario 31 luglio 2018, 12.43 Redazione
La grossa pietra che avrebbe contenuto i resti di Andrea, Pietro e Filippo
Era lo scorso anno quando alcuni archeologi annunciarono di aver scoperto il villaggio di Betsaida, menzionato nei vangeli come il posto dove vivevano gli apostoli Andrea e Pietro prima di incontrare Gesù, dopo aver scoperto resti di costruzioni romane sotto a una chiesa di epoca bizantina. Secondo le antiche tradizioni, quella chiesa era stata costruita sopra la casa di Pietro e Andrea. Il ritrovamento diede credibilità al racconto di un pellegrinaggio fatto da un certo Willibad che nel 725 dopo Cristo si recò proprio in questi posti: fu lui a dire per primo di aver visitato una chiesa costruita sui resti della casa di Pietro e Andrea. In precedenza gli archeologi sostenevano che questa area ai tempi di Gesù fosse sommersa dalle acque del lago di Tiberiade che si trova poco distante dalla chiesa e dove Pietro e Andrea facevano i pescatori.
Invece le scoperte dimostrano che la zona non era raggiunta dalle acque del lago, ma era sulle rive. Secondo gli studi del dottor Notley del Nyack College, quanto ritrovato sotto la chiesa dimostra che la zona di el-Araj sarebbe proprio il villaggio di Betsaida dove vivevano i due apostoli. Tra i tanti ritrovamenti anche un contenitore di pietra liscia lavorata che si trovava all’interno della chiesa bizantina: secondo gli studiosi questa sorta di scatola in pietra avrebbe contenuto i resti di Pietro, Andrea e Filippo. Si tratta di un largo blocco di basalto che pesa circa 300 chilogrammi con tre zone scavate a mano, che potrebbe essere stato usato come reliquiario. Se fosse così, dice lo studioso, avrebbe potuto contenere reliquie dei tre apostoli posto sotto all’altare della chiesa.
Israele, scoperto il villaggio di Pietro
(Pubblicato su: Repubblica cultura - 06 agosto 2017)
Studiosi dell'Istituto Kinneret sono sicuri di aver trovato, nei pressi della confluenza tra il fiume Giordano e il Mar di Galilea, il sito dove nacquero anche gli altri apostoli Andrea e Filippo
(ANSA)
Il villaggio dei pescatori di Betsaida, luogo di nascita degli apostoli Pietro, Andrea e Filippo, è stato forse finalmente localizzato dopo decenni di ricerche archeologiche. Duemila anni fa aveva assunto il nome di Julias, su iniziativa del monarca Erode Filippo (figlio di Erode il Grande), che aveva provveduto ad ampliarlo. Ma nei secoli la sua esatta ubicazione era andata perduta.
Sulla base delle descrizioni dello storico di estrazione ebraica Giuseppe Flavio, secondo cui sorgeva non lontano da Capernaum e nei pressi della confluenza fra il Giordano e il Mar di Galilea, esperti guidati da Mordechai Aviam (dell'istituto Kinneret di archeologia della Galilea) ritengono di essere finalmente entrati nel suo perimetro dopo aver trovato in quel lembo di terra reperti del I, II e III secolo. Fra di essi, una moneta argentea dell'epoca di Nerone, parti di un mosaico, nonchè elementi attinenti ad un bagno pubblico romano che fanno pensare ad una cultura di tipo urbano. Potrebbero essere i primi reperti di Betsaida-Julias.
Questi resti - ha spiegato Aviam (che è stato assistito da Steven Notley del Nyack College di New York) - sono stati trovati in uno strato di terra (finora sconosciuto) situato circa due metri sotto ad uno strato di era bizantina, per lo più del quinto secolo, che invece era stato già analizzato.
Lo strato inferiore si trova a 212 metri sotto il livello del mare. In passato i ricercatori pensavano che all'epoca di Gesù il Mar di Galilea fosse a 209 metri sotto il livello del mare e dunque avevano cercato Betsaida più in alto. In quello che è oggi noto come il Parco del Giordano, furono trovati due edifici del primo e del secondo secolo d.C. Ma apparivano isolati e del villaggio di Betsaida non c'era altra traccia.
Secondo Aviam è invece possibile che il livello del lago di Tiberade fosse allora significativamente più basso. Se fu così, forse Betsaida era davvero a 212 metri sotto il livello del mare. Dai suoi scavi emerge per ora che nel III secolo d.C.
Il "bagno pubblico romano" fu sommerso dalle acque del Giordano in piena e coperto di detriti su cui si sarebbe poi stabilizzato lo strato di epoca bizantina. "Queste scoperte - ha previsto - saranno di grande interesse fra gli studiosi del primo cristianesimo, fra gli storici del Nuovo Testamento e fra quanti in generale compiono ricerche sulla Galilea ebraica nel periodo del secondo Tempio di Gerusalemme". Quella appena terminata è la seconda stagione di scavi in zona. Gli scavi proseguiranno nella stagione ventura. (ANSA)
(Pubblicato su: Repubblica cultura - 06 agosto 2017)
Studiosi dell'Istituto Kinneret sono sicuri di aver trovato, nei pressi della confluenza tra il fiume Giordano e il Mar di Galilea, il sito dove nacquero anche gli altri apostoli Andrea e Filippo
(ANSA)
Il villaggio dei pescatori di Betsaida, luogo di nascita degli apostoli Pietro, Andrea e Filippo, è stato forse finalmente localizzato dopo decenni di ricerche archeologiche. Duemila anni fa aveva assunto il nome di Julias, su iniziativa del monarca Erode Filippo (figlio di Erode il Grande), che aveva provveduto ad ampliarlo. Ma nei secoli la sua esatta ubicazione era andata perduta.
Sulla base delle descrizioni dello storico di estrazione ebraica Giuseppe Flavio, secondo cui sorgeva non lontano da Capernaum e nei pressi della confluenza fra il Giordano e il Mar di Galilea, esperti guidati da Mordechai Aviam (dell'istituto Kinneret di archeologia della Galilea) ritengono di essere finalmente entrati nel suo perimetro dopo aver trovato in quel lembo di terra reperti del I, II e III secolo. Fra di essi, una moneta argentea dell'epoca di Nerone, parti di un mosaico, nonchè elementi attinenti ad un bagno pubblico romano che fanno pensare ad una cultura di tipo urbano. Potrebbero essere i primi reperti di Betsaida-Julias.
Questi resti - ha spiegato Aviam (che è stato assistito da Steven Notley del Nyack College di New York) - sono stati trovati in uno strato di terra (finora sconosciuto) situato circa due metri sotto ad uno strato di era bizantina, per lo più del quinto secolo, che invece era stato già analizzato.
Lo strato inferiore si trova a 212 metri sotto il livello del mare. In passato i ricercatori pensavano che all'epoca di Gesù il Mar di Galilea fosse a 209 metri sotto il livello del mare e dunque avevano cercato Betsaida più in alto. In quello che è oggi noto come il Parco del Giordano, furono trovati due edifici del primo e del secondo secolo d.C. Ma apparivano isolati e del villaggio di Betsaida non c'era altra traccia.
Secondo Aviam è invece possibile che il livello del lago di Tiberade fosse allora significativamente più basso. Se fu così, forse Betsaida era davvero a 212 metri sotto il livello del mare. Dai suoi scavi emerge per ora che nel III secolo d.C.
Il "bagno pubblico romano" fu sommerso dalle acque del Giordano in piena e coperto di detriti su cui si sarebbe poi stabilizzato lo strato di epoca bizantina. "Queste scoperte - ha previsto - saranno di grande interesse fra gli studiosi del primo cristianesimo, fra gli storici del Nuovo Testamento e fra quanti in generale compiono ricerche sulla Galilea ebraica nel periodo del secondo Tempio di Gerusalemme". Quella appena terminata è la seconda stagione di scavi in zona. Gli scavi proseguiranno nella stagione ventura. (ANSA)
Ritrovato il sito della casa degli apostoli Pietro e Andrea?
Redazione Agorà giovedì 18 agosto 2022
Un mosaico ritrovato a El-Araj farebbe parte della basilica tardoantica costruita sull'abitazione dell'apostolo. Questo consentirebbe di confermare la vera posizione della città di Betsaida
Un mosaico ritrovato a El-Araj farebbe parte della basilica tardoantica costruita sull'abitazione dell'apostolo. Questo consentirebbe di confermare la vera posizione della città di Betsaida
È stata ritrovata la città di Betsaida, dove, secondo il vangelo di Giovanni, nacquero gli apostoli Pietro, Andrea e Filippo? Gli archeologi del Kinneret College (Galilea, Israele) e del Nyack College (New York, USA) ne sono convinti, dopo avere ritrovato un'iscrizione a mosaico databile al VI secolo nel sito di El-Araj, nel nord d'Israele.
IIl medaglione con un'iscrizione greca, scoperto dai ricercatori durante gli scavi di una basilica bizantina, fa riferimento al donatore "Costantino, servo di Cristo" e prosegue con una petizione a san Pietro "capo e comandante degli apostoli celesti". Questo mosaico si aggiunge a una lunga lista di altri reperti del sito, che secondo l'équipe fornisce la prova definitiva che il sito sarebbe effettivamente la città di Betsaida, citata nei Vangeli, a nord del Lago di Tiberiade.
Il medaglione è statao trovato scavando a pochi metri dalla riva settentrionale del Mar di Galilea, ad El-Araj, riferisce il notiziario online della Biblical Archaeology Society. Non è la prima iscrizione a mosaico che il team, guidato dai professori Mordechai Aviam e Steven Notley, ha scoperto nella basilica bizantina. Tuttavia, potrebbe essere la più importante. L'iscrizione fa parte di un più ampio pavimento a mosaico nel diaconion della chiesa (una sorta di sacrestia), in parte decorato con motivi floreali.
Secondo Notley, "questa scoperta è il nostro più forte indicatore del fatto che Pietro era particolarmente associato con la basilica, che probabilmente era dedicata a lui, poiché la tradizione cristiana bizantina identificava abitualmente la casa di Pietro a Betsaida, e non a Cafarnao come accade oggi".
Questa identificazione è supportata da molti diari di viaggio di epoca bizantina, tra cui quello dell'VIII secolo di Willibald, vescovo di Eichstätt, che si fermò a Betsaida per visitare la chiesa degli Apostoli, costruita sopra la casa di Pietro e del fratello Andrea. "Ora possiamo dire con certezza che questa è la chiesa visitata da Willibald, che per lui è Betsaida, quindi lo è anche per noi", ha detto Aviam. Allo stesso modo, in precedenti interviste, Notley aveva affermato: "Non ci sono altre chiese nelle vicinanze menzionate dai visitatori bizantini in Terra Santa, e non c'è motivo di dubitare che questa sia la chiesa degli Apostoli".
Tra la fine degli anni 80 e gli anni 90 una equipe archeologica aveva individuato nella vicina Et-Tell sia il luogo della biblica Betsaida. Il team che sta scavando a El-Araj ritiene che la scoperta della basilica bizantina e dei reperti ad essa associati spinga la bilancia delle prove decisamente nella loro direzione. Il team archeologico e i traduttori dell'iscrizione, Leah Di Segni e Yaakov Ashkenazi, pubblicheranno a breve un articolo scientifico sul mosaico.
Betsaida è citata più volta nel Nuovo Testamento. Il Vangelo di Marco narra il miracolo della guarigione di un cieco, il Vangelo di Luca colloca nelle sue vicinanze il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nel Vangelo di Matteo Gesù rimprovera Betsaida poiché non s'è convertita nonostante abbia assistito a numerosi miracoli.
"Uno degli obiettivi di questo scavo - ha spiegato Aviam, direttore archeologico dello scavo - era quello di verificare se nel sito fosse presente uno strato del I secolo, che ci permettesse di suggerire un candidato migliore per l'identificazione della Betsaida biblica. Non solo abbiamo trovato resti significativi di questo periodo, ma abbiamo anche trovato questa importante chiesa e il monastero che la circondava". I resti romani che sono stati scavati confermano la testimonianza di Flavio Giuseppe (Antichità Giudaiche 18:28) secondo cui il villaggio divenne una piccola polis chiamata Julias (Giulia). La città sarebbe stata distrutta da un terremoto nell’anno 749 mentre l'arrivo dell'islam nella regione ne avrebbe accelerato la decadenza.
Gli scavi riprenderanno in ottobre, quando sarà completata la pulizia dell'intera chiesa con l'obiettivo di rispondere alla domanda sulle sue diverse fasi e forse di scoprire ulteriori iscrizioni
Il sito di el Araj/Beit haBek si trova nella riserva naturale di Beteiha. Il progetto di scavo di El Araj è un progetto congiunto del Kinneret Institute for Galilee Archeology del Kinneret College e del Nyack College. Lo scavo è sostenuto dal Center for the Study of Ancient Judaism and Christian Origins (CSAJCO), dal Museum of the Bible, dalla Lanier Theological Library Foundation e dalla HaDavar Yeshiva (HK).
Pubblicato su: Avvenire.it