Cap. 10,1-13,16
SEZIONE XV
BO EL PHAROH (Entra dal Faraone)
Cap. X. 1 E il Signore parlò a Mosheh: «Và da Pharoh; perché ho fatto forte la progettazione del suo cuore, e il disegno del cuore dei suoi servitori, per fissare questi Miei segni tra loro; 2 e perché in presenza dei tuoi figli e dei figli dei tuoi figli possano essere raccontate le meraviglie che Io ho fatto in Mizraim, e i segni che ho fatto in mezzo a loro, perché si sappia che Io Sono il Signore». 3 E Mosheh e Aharon andarono da Pharoh, e gli dissero: «Così dice il Signore, Dio d'Israele: «Per quanto tempo tu vuoi rifiutarti di umiliarti dinanzi a Me? Lascia andare il Mio popolo, affinché essi possano prostrarsi davanti a Me. 4 Ma se tu rifiuti di lasciar partire il Mio popolo, ecco, domani Io porterò la locusta su i tuoi confini, 5 ed essa coprirà la faccia della terra, in modo che sarà impossibile vedere la terra, e dovrà distruggere il resto che è stato risparmiato per voi dalla grandine, e distruggere ogni albero che vi cresce nel campo. 6 Ed esse riempiranno la tua casa e le case di tutti i tuoi servitori e le case dei Mizrai, (in modo tale), che né i tuoi padri né i tuoi antenati hanno visto dal giorno che erano sulla terra fino ad oggi». E si voltò e uscì da Pharoh.
7 E i servi di Pharoh dissero: «Fino a quando quest'uomo dovrà essere una pietra d'inciampo per noi? Lasciamo liberi quegli uomini, che possano adorare davanti al Signore loro Dio. Non sei tu consapevole del fatto che con la Sua mano la terra di Mizraim sarà distrutta?». 8 E comandò di riportare Mosheh e Aharon da Pharoh, e disse loro: «Andate, adorate davanti al Signore vostro Dio: ma chi sono quelli che devono andare?». 9 E Mosheh disse: «Andremo con i nostri bambini e con i nostri vecchi; con i nostri figli e con le nostre figlie andremo; con le nostre pecore e con i nostri buoi andremo; perché abbiamo una festa solenne davanti al Signore». 10 Ed egli disse loro: «Così la Parola del Signore potrà essere un aiuto per voi: (ma) come posso rilasciare sia voi che i vostri figli? Le cattive intenzioni sono nello sguardo dei vostri volti: (pensate di andare via) nella strada in cui camminereste, fino a quando potreste essere arrivati a casa nel luogo della vostra abitazione. 11 Non (sarà) così come voi pensate; ma solo gli uomini dovranno andare a prostrarsi davanti al Signore; perché è questo che avete richiesto». E li cacciarono dalla presenza di Pharoh.
12 E il Signore parlò a Mosheh: «Alza la mano sul paese di Mizraim perché la locusta, possa venire sulla terra di Mizraim, e distruggere ogni erba della terra, qualunque cosa la grandine ha lasciato». 13 E Mosheh alzò il suo bastone sul paese di Mizraim, e il Signore portò un vento orientale su tutto il paese quel giorno e tutta la notte; e la mattina il vento orientale portò la locusta. 14 E le locuste si posarono su tutto il paese di Mizraim, e si stabilirono in tutti i confini di Mizraim estremamente forti. Non vi erano mai state prima locuste così forti, né ce ne saranno di simili. 15 E coprirono la faccia di tutta la terra, fino a quando la terra fu oscurata, e ogni erba del terreno fu consumata, e tutti i frutti degli alberi che la grandine aveva lasciato; e nessun albero verde o erba del campo è stata lasciata in tutto il paese di Mizraim.
16 E Pharoh fece in fretta, e inviò alcuni a chiamare Mosheh e Aharon. Ed egli disse: «Io ho peccato davanti al Signore vostro Dio e contro di voi. 17 Ma ora, perdona il mio peccato, anche questa volta, e prega davanti al Signore, che Egli rimuovesse da me questa morte». 18 Ed egli uscì da Pharoh, e pregò davanti al Signore. 19 E il Signore, gli voltò un vento da ovest di forza superiore, che si portò via le locuste, e le gettò nel mare di Suph: non c'era una locusta rimasta in tutti i confini di Mizraim. E anche, quello che era stato salato in vasi per il cibo necessario, quelli, tanti, il vento occidentale portò via, e andarono. 20 Ma il Signore rinsaldò i progetti del cuore di Pharoh, ed egli non volle rilasciare i figli di Israele.
21 E il Signore disse a Mosheh: «Alza la mano verso l'altezza del cielo, e ci sarà buio su tutta la terra di Mizraim, al mattino, alla scomparsa del primo buio della notte». [GERUSALEMME. 21 Ed essi devono servire nelle tenebre.] 22 E Mosheh stese la mano verso l'altezza del cielo, e vi fu buio in tutto il paese di Mizraim per tre giorni. 23 Nessun uomo ha visto il suo fratello, e nessuno si alzò dal suo posto nei tre giorni. Ma tra tutti i figli d'Israele c'era luce, così che i malvagi fra loro che sono morti potessero essere sepolti, e che i giusti potessero essere occupati con i precetti della legge nelle loro abitazioni. 24 E al termine dei tre giorni Pharoh chiamò Mosheh, e gli disse: «Va', rendi culto davanti al Signore; solo le tue pecore e i tuoi buoi rimangono con me: i vostri bambini possono anche venire con te». 25 Ma Mosheh disse: «Tu devi dare nelle nostre mani anche le oblazioni sacre e gli olocausti, perché possiamo svolgere il servizio davanti al Signore nostro Dio. 26 Le nostre greggi, inoltre, devono venire con noi; non uno zoccolo di loro rimarrà; da loro dobbiamo prendere, per fare il servizio davanti al Signore nostro Dio. Non possiamo lasciarli; perché non si sa (ancora) in che modo dobbiamo adorare davanti al Signore, fino a quando non arriveremo là». 27 Ma il Signore fece forte il progetto del cuore di Pharoh, e lui non li volle rilasciare. 28 E Pharoh gli disse: «Va' via da me. Guardati bene dal venire per vedere la mia faccia e parlare davanti a me con una di queste parole che sono così dure: perché il giorno in cui tu vedrai mia faccia, la mia rabbia crescerà forte contro di te, e io ti darò nelle mani degli uomini che cercano di prendere la tua vita». 29 E Mosheh disse: «Tu hai parlato abbastanza. Mentre io dimoravo in Madian, mi è stato detto con una parola davanti al Signore, che gli uomini che avevano cercato di uccidermi erano caduti dai loro averi, e sono stati contati con i morti. Alla fine non ci sarà pietà per te; ma io pregherò, e la peste sarà trattenuta da te. E ora non vedrò più la tua faccia». [GERUSALEMME. 28 E Pharoh gli disse: «Va' via da me. Guardati bene di non aumentare la mia rabbia contro di te dicendo: «Non sono queste parole dure che tu dici a me?». "In verità Pharoh avrebbe preferito morire piuttosto che ascoltare le tue parole". «Attenzione, per timore che la mia rabbia cresca forte contro di te, e ti consegni nelle mani di questo popolo, che richiede la tua vita per ucciderti». 29 E Mosheh disse: «Tu hai detto il vero. Ma è stato certificato per me nel momento in cui mi sono soffermato in Madian, che tutti gli uomini che hanno cercato di uccidere la mia vita erano morti. Alla fine non ci sarà pietà di te. Eppure Pregherò per te, e questa piaga sarà trattenuta. Ma un decima piaga è per Pharoh, del (la quale vittima sarà) tuo figlio primogenito». E Mosheh gli disse: «Tu hai detto la verità. Non vedrò più la tua faccia»]
Cap. XI. 1 E il Signore parlò a Mosheh dicendo: «Ancora una piaga farò venire su Pharoh e sui Mizrai, che sarà più grande di tutte, e in seguito vi farà uscire da qui: quando egli vi rilascerà, voi procederete senza nessuna restrizione: anzi, egli vi caccerà via di qui. 2 Parla ora in presenza del popolo, che ogni uomo esiga dal suo amico Mizraita, e ogni donna dalla sua amica Mizraita, vasi d'argento e oggetti d'oro». 3 E il Signore diede il favore del popolo dei Mizrai; anche Mosheh era un uomo molto grande nel paese di Mizraim davanti i servi di Pharoh ed al suo popolo.
4 E Mosheh parlò (o, aveva parlato) a Pharoh dicendo: «Così dice il Signore, in quest'ora della notte seguente Io verrò rivelato in mezzo al Mizrai, 5 e ogni primogenito nel paese di Mizraim morrà: dal primogenito di Pharoh che dovrebbe sedersi sul trono del suo regno, fino al primogenito della madre umile in Mizraim che macina dietro i mulini, e tutti i primogeniti del bestiame. 6 E ci sarà un grande grido in tutto il paese di Mizraim, perché un flagello come quello di questa notte non c’è mai stato e come il flagello di questa notte non ce ne sarà mai più uno. 7 Ma a nessuno dei figli di Israele, nemmeno un cane dovrà fare danno sollevando la lingua contro un uomo o una bestia; affinché essi possano conoscere che il Signore fa distinzione tra i Mizraiti e i figli di Israele. 8 E tu dovrai mandare giù tutta il tuo popolo da me, che venga supplicarmi dicendo: Andate via, tu e tutto il popolo che è con te; e allora me ne andrò». E uscì da Pharoh con grande collera. 9 Ma il Signore disse a Mosheh: «Pharoh non vi ascolterà; così Io moltiplicherò i Miei prodigi nel paese di Mizraim». 10 E Mosheh e Aharon fecero tutte queste meraviglie al cospetto di Pharoh; e il Signore rafforzò il progetto del cuore di Pharoh, e lui non volle rilasciare i figli d'Israele dalla sua terra.
Cap. XII. 1 E il Signore parlò a Mosheh e Aharon nella terra di Mizraim, dicendo: 2 «Questo mese dovrà essere per voi l'inizio dei mesi; e da esso si dovrà iniziare a contare per le feste, e i tempi, e i cicli; sarà il primo del numero dei mesi dell'anno. 3 Parla a tutta la comunità dei figli d'Israele, dicendo: «Nel decimo giorno di questo mese, il cui tempo è designato da questo momento (occasione), e non per (le passate) generazioni, essi prenderanno per loro un agnello per ogni casa, uno per famiglia, se in numero sufficiente (per mangiarlo), si dovrà prendere un agnello per casa: 4 ma se gli uomini della casa sono meno di dieci, in proporzione un numero sufficiente per mangiare l'agnello, egli e il suo vicino di casa, quello che è più vicino alla sua casa, lo prenderanno in base al numero delle persone: ogni uomo secondo quanto ne può mangiare dovrà essere conteggiato per l'agnello. 5 L'agnello dovrà essere perfetto, un maschio, sarà per voi il figlio di un anno; lo dovrete prendere dalle pecore o dalle capre giovani. 6 E dovrà essere legato e riservato per voi fino al quattordicesimo giorno di questo mese, non abbiate paura che lo vedano i Mizrai; quando voi lo ucciderete secondo il rito [1] di tutta la Comunità dell’assemblea di Israele, tra i soli [2] (la sera). 7 E prenderai del sangue e lo porrai sui due pali (stipiti) e sul bordo superiore (architrave) al di fuori delle case in cui mangiate e dormite. 8 E in quella notte, il quindici di Nisan, ne mangerete la carne arrostita con il fuoco fino alla fine della notte, [GERUSALEMME. 8 Arrosto,], senza lievito, con marrubio e lattuga si dovrà mangiare. 9 Non lo mangerete crudo, né bollito nel vino o nell’olio, o altri fluidi, né bollito in acqua, ma arrostito al fuoco, con la testa e le zampe, e le sue interiora. 10 Né alcuna parte di esso dovrà essere lasciata fino al mattino; ma ciò che di esso può rimanere al mattino si dovrà coprire, e alla luce del giorno del sedicesimo giorno si brucerà col fuoco; perché non si può bruciare il residuo di una santa oblazione nel giorno della festa. 11 E secondo questo modo lo mangerete, quello di questa volta, ma non in (quello di altre) generazioni: i vostri fianchi dovranno essere cinti, [GERUSALEMME. 11 Vincolati dai precetti della legge,] i calzari ai piedi, e i vostri bastoni nelle vostre mani; e mangerete nel timore della maestà del Signore del mondo; perché è stata dimostrata misericordia per voi davanti al Signore. 12 Ed Io sarò rivelato nella terra di Mizraim nella maestosità della Mia Gloria questa notte, e con me novanta migliaia di miriadi di angeli distruttori; e Io ucciderò tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, dell'uomo e della bestia, e contro tutti gli idoli dei Mizraei Io eseguirò quattro sentenze: gli idoli fusi si scioglieranno, gli idoli di pietra si romperanno, gli idoli di argilla si frantumeranno, e gli idoli di legno saranno ridotti in polvere, perché i Mizrai sappiano che Io sono il Signore. 13 E il sangue del sacrificio pasquale, (come) quello della circoncisione, sarà come un contratto per voi, per essere un segno sulle case dove voi abitate; Io lo guarderò e per il valore del sangue, vi risparmierò; e l'angelo della morte, al quale è dato il potere di distruggere, non avrà più dominio su di voi nel massacro dei Mizrai. 14 E questo giorno sarà per voi un memoriale, e si dovrà celebrare una festa davanti al Signore di generazione in generazione; con una legge perpetua lo renderete solenne. 15 Per sette giorni mangerete pane senza lievito: nella divisione del giorno che precede la festa si toglierà via il lievito dalle vostre case; poiché chi mangerà ciò che è lievitato, dal primo giorno della festa fino al settimo giorno, quell'uomo dovrà essere eliminato da Israele. 16 E il primo giorno vi sarà una riunione santa, e il settimo giorno vi sarà per voi una riunione santa. Nessun lavoro sarà fatto in mezzo a voi, solo ciò che deve essere fatto per ognuno da mangiare può essere fatto da voi. 17 E voi osserverete la festa del pane azzimo, perché in questo stesso giorno, il Signore porterà fuori le schiere libere dalla terra di Mizraim; e voi osserverete questo giorno di generazione in generazione, una legge perpetua. 18 In Nisan, il quattordicesimo giorno del mese, si ucciderà la Pasqua, e la sera il quindici mangerete azzimi fino al ventuno del mese. La sera del ventiduesimo si potrà mangiare pane lievitato. 19 Per sette giorni il lievito non dovrà essere trovato nelle vostre case; poiché chi mangerà del lievitato, quell'uomo dovrà essere eliminato dalla comunità di Israele, sia egli forestiero o allevato in casa nella terra. 20 Non mangerete nessuna miscela di lievito; in ogni luogo della vostra dimora mangerete il pane senza lievito».
21 E Mosheh chiamò tutti gli anziani d'Israele, e disse loro: «Allontanate le mani dagli idoli del Mizrai, e prendere per voi dalla progenie del gregge, in base alle proprie case, e uccidete l'agnello pasquale 22 e prendete un mazzetto d'issopo, e immergetelo nel sangue che è nel vaso di terracotta, e farete l'aspersione del sangue che è nel vaso di terracotta sulla barra superiore fuori (architrave), e sui due posti (stipiti), e non un uomo dovrà uscire fuori dalla porta della sua casa fino alla mattina. 23 Perché la gloria del Signore si manifesterà nel colpire i Mizrai, e vedrà il sangue sull'architrave come un messaggio inserito sopra, e la Parola del Signore spanderà la sua protezione sopra la porta, e all'angelo distruttore non sarà permesso di entrare nelle vostre case per colpire.
24 E tu osserverai questa cosa come uno statuto per te e per i tuoi figli come un memoriale per sempre. 25 E avverrà quando che quando entrerai nel paese che il Signore darà a voi, come Egli ha parlato, che dal momento della vostra venuta voi dovrete osservare questo servizio. 26 E avverrà che, quando in quel tempo i figli vi chiederanno: «Che cosa è questo vostro servizio?» 27 Risponderete: «E’ il sacrificio di misericordia davanti al Signore, che ha avuto pietà nella Sua Parola delle case dei figli d'Israele in Mizraim, quando distrusse i Mizrai, e salvò le nostre case»». E quando la casa d'Israele udì questa parola dalla bocca di Mosheh, si inchinarono e adorarono. 28 E i figli d'Israele andarono e fecero come il Signore comandò a Mosheh ed Aharon, così si affrettarono a fare e lo fecero.
29 E fu nella divisione, della notte del quindicesimo, che la Parola del Signore uccise tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, dal primogenito di Pharoh, che avrebbe dovuto sedere sul trono del suo regno, fino ai primogeniti dei re che erano prigionieri nella prigione in ostaggio sotto la mano di Pharoh; e che, per aver gioito della servitù di Israele, sono stati puniti come (i Mizrai): e morirono anche tutti i primogeniti del bestiame che facevano il lavoro dei Mizrai.
30 E Pharoh si alzò in quella notte, e tutto il resto dei suoi servitori, e tutto il resto dei Mizrai; e vi fu un gran grido, perché non c'era casa dei Mizrai dove il primogenito non fosse morto. I confini della terra di Mizraim erano estesi su quattrocento pharsi (divisioni, province); ma la terra di Goshen, dove erano Mosheh e i figli di Israele, era in mezzo al paese di Mizraim; e il palazzo reale di Pharoh era all'ingresso del paese di Mizraim. 31 Ma quando gridò a Mosheh e Aharon nella notte della Pasqua, la sua voce fu udita fino al paese di Goshen; Pharoh gridando di dolore, e disse così: «Alzatevi, uscite di mezzo al mio popolo, voi e i figli d'Israele; e andate, in adorazione davanti al Signore, come avete detto; 32 prendete anche le vostre pecore, e qualunque cosa di mio che avete chiesto, e andate; e io non vi chiederò niente, tranne che voi preghiate per me che non debba morire». 33 Quando Mosheh e Aharon, e i figli d'Israele, ascoltarono la voce del pianto di Pharoh, non avevano consapevolezza, fino a quando egli stesso, e tutti i suoi servi, e presenti tutti i Mizrai non vennero ad esortare tutte le persone della casa d'Israele, perché essi potessero affrettarsi per uscire dal paese; Per questo dissero che, se prolunghiamo la nostra presenza qui un'ora in più, ecco, saremo tutti morti». [GERUSALEMME. 33 Perché, i Mizrai dissero: «Se Israele ritarda di un'ora (più a lungo), ecco, tutto Mizraim morirà».]
34 E il popolo portò la sua pasta sulle loro teste, essendo senza lievito, e ciò che è rimasto a loro dei dolci pasquali e le cose amare che portavano, legate alle loro vesti e sulle loro spalle. 35 E i figli di Israele fecero secondo la parola di Mosheh, e chiesero ai Mizrai dei vasi d'argento e oggetti d'oro. 36 E il Signore fece avere compassione per il popolo davanti ai Mizrai, e portarono via da loro, e svuotarono i Mizrai delle loro ricchezze.
37 E i figli d'Israele tornarono indietro da Pilusin verso Sukkoth, in circa centotrentamila, protetti da sette nubi di gloria ai loro quattro lati; e una sopra di loro, in modo che né la grandine né pioggia potessero cadere su di loro, né che essi potessero essere bruciati dal calore del sole; né sotto di loro, che non potessero essere feriti dalle spine, serpenti o scorpioni; e uno andò davanti a loro, per riempire anche le valli, e abbassare le montagne, e per preparare a loro un luogo per abitare. Ed erano circa seicentomila uomini, in cammino a piedi, nessuno su cavalli, tranne i bambini da cinque per ogni uomo [3]; 38 e una moltitudine di stranieri, [GERUSALEMME. 38 Una moltitudine mista,] duecentoquaranta miriadi, salirono con loro, con le pecore, e i buoi, e moltissimo bestiame. 39 E divisero la pasta che avevano portato fuori di Mizraim, portandola sulle loro teste, e veniva cotta per loro dal calore del sole, (in) focacce azzime, perché non era fermentata; perché i Mizrai li avevano spinti fuori, né potevano ritardare; ed era sufficiente per loro da mangiare fino al quindici del mese Ijar; perché non avevano preparato provviste per il viaggio.
40 E i giorni della dimora dei figli d'Israele in Mizraim furono trenta settimane di anni, (trenta volte sette anni,) che è la somma di duecentodieci anni. Ma il numero di quattrocentotrenta anni (era scomparso da quando) il Signore parlò ad Abraham, nell'ora in cui parlava con lui il quindici Nisan, tra le parti divise, fino al giorno nel quale sono usciti da Mizraim. 41 E fu al termine di trenta anni dalla realizzazione di questo patto, che Izhak nacque; e da quel momento fino a quando uscirono da Mizraim quattrocento (anni), in quello stesso giorno in cui tutte le schiere del Signore uscirono liberate dalla terra di Mizraim.
42 Quattro notti sono scritte lì nel libro dei Memoriali davanti al Signore del mondo. Notte prima, - quando si è rivelato nella creazione del mondo; la seconda, - quando si è rivelato ad Abraham; il terzo, - quando si è rivelato in Mizraim, e la sua mano uccise tutti i primogeniti di Mizraim, e la sua destra salvò i primogeniti di Israele; il quarto, - quando Egli si rivelerà di nuovo per liberare il popolo della casa d'Israele tra le nazioni. E tutte queste sono chiamate Notti da osservare; perché così ha spiegato Mosheh, e dicendo che ciò è da osservare a causa della liberazione che viene dal Signore, che condusse fuori il popolo dei figli d'Israele dalla terra di Mizraim. Questa è una notte di preservazione dall’angelo distruttore per tutti i figli d'Israele che erano in Mizraim, e del riscatto delle loro generazioni dalla loro prigionia [4].
[GERUSALEMME. 42 È una notte che deve osservata e celebrata davanti al Signore per la liberazione con cui portò fuori i figli d'Israele, rendendoli liberi dalla terra di Mizraim. Quattro notti sono scritte lì nel libro dei Memoriali. Notte prima; quando la Parola del Signore fu rivelata al mondo nel momento in cui fu creato; quando il mondo era informe e deserto e le tenebre erano sparse sulla faccia l’abisso, e la Parola del Signore illuminava e creava la luce; e la chiamò la prima notte. Notte seconda; quando la Parola del Signore fu rivelata ad Abraham tra le parti divise; quando Abraham era figlio di un centinaio di anni, e Sarah era una figlia di novanta anni, e quella in cui fu confermata la Scrittura che dice, - Abraham a un centinaio di anni, può egli generare? e Sarah, 90 anni di età, può lei partorire? Non era nostro padre Izhak un figlio di trentasette anni, nel momento in cui fu offerto sull'altare? I cieli (allora) si erano prostrati e portati in basso, e Izhak vide le loro realtà, [5] e i suoi occhi furono accecati alla vista, e la chiamò la seconda notte. La terza notte; quando la Parola del Signore fu rivelata sui Mizrai, alla divisione della notte; La sua mano destra uccise i primogeniti dei Mizrai, la sua mano destra risparmiò i primogeniti di Israele; per soddisfare ciò che la Scrittura ha detto: «Israele è il Mio figlio primogenito». E fu chiamata la terza notte. Notte quarta; quando la fine dei tempi sarà compiuta, affinché possano essere sciolte e distrutte le catene della malvagità e il giogo di ferro rotto. Mosheh uscì da dentro al deserto; ma il re Meshiha (verrà) in mezzo a Roma. Quella Nube che ha preceduto e la Nube che passerà davanti a questa, e la Parola del Signore condurrà tra le due ed esse procederanno insieme. 44 Questa è la notte della Pasqua davanti al Signore, perché sia osservata e celebrata dai figli d'Israele in tutte le loro generazioni.]
45 Un forestiero o straniero acquistato non potrà mangiarne. [GERUSALEMME. Un uomo soggiornante e un mercenario nato delle genti non dovranno mangiarne.] 46 Egli mangerà in compagnia dei suoi. Tu non porterai alcuna parte della carne fuori dalla tua casa, né la manderai come dono al tuo vicino; e non un osso di esso sarà spezzato a motivo di poter mangiare ciò che è al suo interno. 47 Tutta la comunità d'Israele si riunirà insieme, questo con quello, una famiglia con un’altra, perché possano farla. 48 E se c’è un soggiornante proselito con voi, che vorrebbe fare la Pasqua davanti al Signore, che ogni maschio che appartenente a loro sia circonciso, e così essere adatto per farla; ed egli sarà come il nativo del paese: ma nessun incirconciso tra i figli d'Israele, ne mangi. 49 Ci dovrà essere una legge per le ricorrenze, per il nativo e per il proselito che soggiorna in mezzo a voi. 50 E tutti i figli d'Israele fecero come il Signore aveva comandato a Mosheh e Aharon, così fecero. 51 E fu lo stesso giorno che il Signore portò fuori i figli d'Israele dalla terra del Mizraim, con le loro schiere.
Cap. XIII. 1 E il Signore parlò Mosheh, dicendo: 2«Santifica davanti a Me ogni maschio primogenito. Tutto ciò che apre il seno materno di tutti i figli d'Israele fra gli uomini, e (anche) tra le bestie, è Mio». 3 E Mosheh disse al popolo: «Ricordatevi di questo giorno in cui siamo usciti liberi da Mizraim dalla casa di servitù dove eravamo schiavi; per la grande forza della mano del Signore che vi portò fuori di là; e non mangerete lievito. 4 In questo giorno voi state per uscire liberi; il quindicesimo di Nisan, che è il mese di Abiba. 5 E sarà, quando il Signore tuo Dio, vi avrà introdotto nel paese dei Kenaanai e Hittai e Amorai e Hivai e Jebusai, che Egli giurò con la Sua Parola ad Abraham per darlo a te, terra che produce il latte e il miele, allora tu compirai questo servizio in questo mese. 6 Sette giorni mangerai focacce azzime, e il settimo giorno dovrà essere una festa davanti al Signore. 7 Le focacce azzime dovranno essere mangiate per sette giorni, e nulla di lievitato dovrà essere visto con te, né dovrà essere visto con te del lievito in tutti i tuoi confini. 8 E tu istruirai tuo figlio in quel giorno, dicendo: «Questo precetto è a motivo di ciò che la Parola del Signore ha fatto per me nei miracoli e prodigi, per portarmi fuori da Mizraim». 9 E questo miracolo sarà scritto e posto sulla tephillah della mano, sulla parte superiore del tuo (braccio) sinistro e come un memoriale scritto e posto sulla tephillah della tua testa, incastonato tra i tuoi occhi sulla tua fronte; [6] perché la legge del Signore sia sulla tua bocca, perché con forza e con mano potente, il Signore ti ha fatto uscire da Mizraim. 10 Tu dunque adempirai lo statuto del Tephillin nel tempo che gli appartiene, nei giorni di lavoro, non nei sabati o nelle solennità; e di giorno, non di notte». [GERUSALEMME. 10 Da questi giorni a quei mesi.] 11 E quando Io, il Signore ti avrò introdotto nel paese dei Kenaanai, che ho giurato a te e ai tuoi padri di dare a te, 12 metterai a parte davanti al Signore ognuno che apre il grembo; e ogni animale che apre il grembo partorendo il primogenito se sarà per te un maschio tu lo consacrerai al Signore. 13 E ogni asino primogenito tu lo riscatterai con un agnello; e se tu non lo vorrai riscattare, tu lo taglierai fuori; [GERUSALEMME. 13 Tu lo ucciderai;] e ogni uomo primogenito (bambino), tra i tuoi figli tu lo riscatterai; ma il tuo servo non potrai riscattarlo con il denaro.
14 E quando in futuro figlio tuo ti chiederà: «Che cosa è questa ordinanza del primogenito?» tu digli: «Con la forza di una mano potente il Signore ci ha liberati da Mizraim, ci ha riscattati dalla casa della servitù degli schiavi. 15 E quando la Parola del Signore aveva indurito il cuore di Pharoh che non voleva liberarci, uccise tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, dal primogenito dell'uomo al primogenito del bestiame; quindi io faccio il sacrificio davanti al Signore di ogni maschio primogenito, e ogni primogenito dei miei figli lo riscatto con l'argento. 16 E dovrà essere scritto e posto sulla tua mano sinistra e sulla tephillah fra le tue sopracciglia; perché è con la potente forza della Sua mano che il Signore ci ha fatto uscire da Mizraim».
NOTE:
[1] Hilketha , "su misura".
[2] "Tra i soli", cioè il tempo tra il tramonto (chiarore stellare). "Abbiamo due sere, la prima al tramonto del sole, e la seconda alla cessazione della luce che si riflette nelle nuvole, e tra ciascuno giace un intervallo di circa un'ora e venti minuti." - Eben Ezra. È, quindi, il momento che noi chiamiamo "chiarore stellare".
[3] Cinque per cinque.
[4] I versetti 43 e 44 non corrispondono, perciò i numeri non sono stati inseriti.
[5] O perfezioni.
[6] "L'israelita unisce i suoi pensieri con Dio con alcune osservazioni che la Scrittura santa gli ha insegnato: egli indossa i Tephillin alla testa, organo di riflessione e memoria, e lascia scendere in giù per questo motivo
cinghie che raggiungono la mano e che egli vedrà In ogni momento. Egli indossa il Tephillin della mano, i quali si emanano dal cuore, la fonte dei nostri poteri: il Tephillin rivela l'Unità di Dio e la Provvidenza con cui è in relazione con le sue creature "- Sepher Kusari
SEZIONE XV
BO EL PHAROH (Entra dal Faraone)
Cap. X. 1 E il Signore parlò a Mosheh: «Và da Pharoh; perché ho fatto forte la progettazione del suo cuore, e il disegno del cuore dei suoi servitori, per fissare questi Miei segni tra loro; 2 e perché in presenza dei tuoi figli e dei figli dei tuoi figli possano essere raccontate le meraviglie che Io ho fatto in Mizraim, e i segni che ho fatto in mezzo a loro, perché si sappia che Io Sono il Signore». 3 E Mosheh e Aharon andarono da Pharoh, e gli dissero: «Così dice il Signore, Dio d'Israele: «Per quanto tempo tu vuoi rifiutarti di umiliarti dinanzi a Me? Lascia andare il Mio popolo, affinché essi possano prostrarsi davanti a Me. 4 Ma se tu rifiuti di lasciar partire il Mio popolo, ecco, domani Io porterò la locusta su i tuoi confini, 5 ed essa coprirà la faccia della terra, in modo che sarà impossibile vedere la terra, e dovrà distruggere il resto che è stato risparmiato per voi dalla grandine, e distruggere ogni albero che vi cresce nel campo. 6 Ed esse riempiranno la tua casa e le case di tutti i tuoi servitori e le case dei Mizrai, (in modo tale), che né i tuoi padri né i tuoi antenati hanno visto dal giorno che erano sulla terra fino ad oggi». E si voltò e uscì da Pharoh.
7 E i servi di Pharoh dissero: «Fino a quando quest'uomo dovrà essere una pietra d'inciampo per noi? Lasciamo liberi quegli uomini, che possano adorare davanti al Signore loro Dio. Non sei tu consapevole del fatto che con la Sua mano la terra di Mizraim sarà distrutta?». 8 E comandò di riportare Mosheh e Aharon da Pharoh, e disse loro: «Andate, adorate davanti al Signore vostro Dio: ma chi sono quelli che devono andare?». 9 E Mosheh disse: «Andremo con i nostri bambini e con i nostri vecchi; con i nostri figli e con le nostre figlie andremo; con le nostre pecore e con i nostri buoi andremo; perché abbiamo una festa solenne davanti al Signore». 10 Ed egli disse loro: «Così la Parola del Signore potrà essere un aiuto per voi: (ma) come posso rilasciare sia voi che i vostri figli? Le cattive intenzioni sono nello sguardo dei vostri volti: (pensate di andare via) nella strada in cui camminereste, fino a quando potreste essere arrivati a casa nel luogo della vostra abitazione. 11 Non (sarà) così come voi pensate; ma solo gli uomini dovranno andare a prostrarsi davanti al Signore; perché è questo che avete richiesto». E li cacciarono dalla presenza di Pharoh.
12 E il Signore parlò a Mosheh: «Alza la mano sul paese di Mizraim perché la locusta, possa venire sulla terra di Mizraim, e distruggere ogni erba della terra, qualunque cosa la grandine ha lasciato». 13 E Mosheh alzò il suo bastone sul paese di Mizraim, e il Signore portò un vento orientale su tutto il paese quel giorno e tutta la notte; e la mattina il vento orientale portò la locusta. 14 E le locuste si posarono su tutto il paese di Mizraim, e si stabilirono in tutti i confini di Mizraim estremamente forti. Non vi erano mai state prima locuste così forti, né ce ne saranno di simili. 15 E coprirono la faccia di tutta la terra, fino a quando la terra fu oscurata, e ogni erba del terreno fu consumata, e tutti i frutti degli alberi che la grandine aveva lasciato; e nessun albero verde o erba del campo è stata lasciata in tutto il paese di Mizraim.
16 E Pharoh fece in fretta, e inviò alcuni a chiamare Mosheh e Aharon. Ed egli disse: «Io ho peccato davanti al Signore vostro Dio e contro di voi. 17 Ma ora, perdona il mio peccato, anche questa volta, e prega davanti al Signore, che Egli rimuovesse da me questa morte». 18 Ed egli uscì da Pharoh, e pregò davanti al Signore. 19 E il Signore, gli voltò un vento da ovest di forza superiore, che si portò via le locuste, e le gettò nel mare di Suph: non c'era una locusta rimasta in tutti i confini di Mizraim. E anche, quello che era stato salato in vasi per il cibo necessario, quelli, tanti, il vento occidentale portò via, e andarono. 20 Ma il Signore rinsaldò i progetti del cuore di Pharoh, ed egli non volle rilasciare i figli di Israele.
21 E il Signore disse a Mosheh: «Alza la mano verso l'altezza del cielo, e ci sarà buio su tutta la terra di Mizraim, al mattino, alla scomparsa del primo buio della notte». [GERUSALEMME. 21 Ed essi devono servire nelle tenebre.] 22 E Mosheh stese la mano verso l'altezza del cielo, e vi fu buio in tutto il paese di Mizraim per tre giorni. 23 Nessun uomo ha visto il suo fratello, e nessuno si alzò dal suo posto nei tre giorni. Ma tra tutti i figli d'Israele c'era luce, così che i malvagi fra loro che sono morti potessero essere sepolti, e che i giusti potessero essere occupati con i precetti della legge nelle loro abitazioni. 24 E al termine dei tre giorni Pharoh chiamò Mosheh, e gli disse: «Va', rendi culto davanti al Signore; solo le tue pecore e i tuoi buoi rimangono con me: i vostri bambini possono anche venire con te». 25 Ma Mosheh disse: «Tu devi dare nelle nostre mani anche le oblazioni sacre e gli olocausti, perché possiamo svolgere il servizio davanti al Signore nostro Dio. 26 Le nostre greggi, inoltre, devono venire con noi; non uno zoccolo di loro rimarrà; da loro dobbiamo prendere, per fare il servizio davanti al Signore nostro Dio. Non possiamo lasciarli; perché non si sa (ancora) in che modo dobbiamo adorare davanti al Signore, fino a quando non arriveremo là». 27 Ma il Signore fece forte il progetto del cuore di Pharoh, e lui non li volle rilasciare. 28 E Pharoh gli disse: «Va' via da me. Guardati bene dal venire per vedere la mia faccia e parlare davanti a me con una di queste parole che sono così dure: perché il giorno in cui tu vedrai mia faccia, la mia rabbia crescerà forte contro di te, e io ti darò nelle mani degli uomini che cercano di prendere la tua vita». 29 E Mosheh disse: «Tu hai parlato abbastanza. Mentre io dimoravo in Madian, mi è stato detto con una parola davanti al Signore, che gli uomini che avevano cercato di uccidermi erano caduti dai loro averi, e sono stati contati con i morti. Alla fine non ci sarà pietà per te; ma io pregherò, e la peste sarà trattenuta da te. E ora non vedrò più la tua faccia». [GERUSALEMME. 28 E Pharoh gli disse: «Va' via da me. Guardati bene di non aumentare la mia rabbia contro di te dicendo: «Non sono queste parole dure che tu dici a me?». "In verità Pharoh avrebbe preferito morire piuttosto che ascoltare le tue parole". «Attenzione, per timore che la mia rabbia cresca forte contro di te, e ti consegni nelle mani di questo popolo, che richiede la tua vita per ucciderti». 29 E Mosheh disse: «Tu hai detto il vero. Ma è stato certificato per me nel momento in cui mi sono soffermato in Madian, che tutti gli uomini che hanno cercato di uccidere la mia vita erano morti. Alla fine non ci sarà pietà di te. Eppure Pregherò per te, e questa piaga sarà trattenuta. Ma un decima piaga è per Pharoh, del (la quale vittima sarà) tuo figlio primogenito». E Mosheh gli disse: «Tu hai detto la verità. Non vedrò più la tua faccia»]
Cap. XI. 1 E il Signore parlò a Mosheh dicendo: «Ancora una piaga farò venire su Pharoh e sui Mizrai, che sarà più grande di tutte, e in seguito vi farà uscire da qui: quando egli vi rilascerà, voi procederete senza nessuna restrizione: anzi, egli vi caccerà via di qui. 2 Parla ora in presenza del popolo, che ogni uomo esiga dal suo amico Mizraita, e ogni donna dalla sua amica Mizraita, vasi d'argento e oggetti d'oro». 3 E il Signore diede il favore del popolo dei Mizrai; anche Mosheh era un uomo molto grande nel paese di Mizraim davanti i servi di Pharoh ed al suo popolo.
4 E Mosheh parlò (o, aveva parlato) a Pharoh dicendo: «Così dice il Signore, in quest'ora della notte seguente Io verrò rivelato in mezzo al Mizrai, 5 e ogni primogenito nel paese di Mizraim morrà: dal primogenito di Pharoh che dovrebbe sedersi sul trono del suo regno, fino al primogenito della madre umile in Mizraim che macina dietro i mulini, e tutti i primogeniti del bestiame. 6 E ci sarà un grande grido in tutto il paese di Mizraim, perché un flagello come quello di questa notte non c’è mai stato e come il flagello di questa notte non ce ne sarà mai più uno. 7 Ma a nessuno dei figli di Israele, nemmeno un cane dovrà fare danno sollevando la lingua contro un uomo o una bestia; affinché essi possano conoscere che il Signore fa distinzione tra i Mizraiti e i figli di Israele. 8 E tu dovrai mandare giù tutta il tuo popolo da me, che venga supplicarmi dicendo: Andate via, tu e tutto il popolo che è con te; e allora me ne andrò». E uscì da Pharoh con grande collera. 9 Ma il Signore disse a Mosheh: «Pharoh non vi ascolterà; così Io moltiplicherò i Miei prodigi nel paese di Mizraim». 10 E Mosheh e Aharon fecero tutte queste meraviglie al cospetto di Pharoh; e il Signore rafforzò il progetto del cuore di Pharoh, e lui non volle rilasciare i figli d'Israele dalla sua terra.
Cap. XII. 1 E il Signore parlò a Mosheh e Aharon nella terra di Mizraim, dicendo: 2 «Questo mese dovrà essere per voi l'inizio dei mesi; e da esso si dovrà iniziare a contare per le feste, e i tempi, e i cicli; sarà il primo del numero dei mesi dell'anno. 3 Parla a tutta la comunità dei figli d'Israele, dicendo: «Nel decimo giorno di questo mese, il cui tempo è designato da questo momento (occasione), e non per (le passate) generazioni, essi prenderanno per loro un agnello per ogni casa, uno per famiglia, se in numero sufficiente (per mangiarlo), si dovrà prendere un agnello per casa: 4 ma se gli uomini della casa sono meno di dieci, in proporzione un numero sufficiente per mangiare l'agnello, egli e il suo vicino di casa, quello che è più vicino alla sua casa, lo prenderanno in base al numero delle persone: ogni uomo secondo quanto ne può mangiare dovrà essere conteggiato per l'agnello. 5 L'agnello dovrà essere perfetto, un maschio, sarà per voi il figlio di un anno; lo dovrete prendere dalle pecore o dalle capre giovani. 6 E dovrà essere legato e riservato per voi fino al quattordicesimo giorno di questo mese, non abbiate paura che lo vedano i Mizrai; quando voi lo ucciderete secondo il rito [1] di tutta la Comunità dell’assemblea di Israele, tra i soli [2] (la sera). 7 E prenderai del sangue e lo porrai sui due pali (stipiti) e sul bordo superiore (architrave) al di fuori delle case in cui mangiate e dormite. 8 E in quella notte, il quindici di Nisan, ne mangerete la carne arrostita con il fuoco fino alla fine della notte, [GERUSALEMME. 8 Arrosto,], senza lievito, con marrubio e lattuga si dovrà mangiare. 9 Non lo mangerete crudo, né bollito nel vino o nell’olio, o altri fluidi, né bollito in acqua, ma arrostito al fuoco, con la testa e le zampe, e le sue interiora. 10 Né alcuna parte di esso dovrà essere lasciata fino al mattino; ma ciò che di esso può rimanere al mattino si dovrà coprire, e alla luce del giorno del sedicesimo giorno si brucerà col fuoco; perché non si può bruciare il residuo di una santa oblazione nel giorno della festa. 11 E secondo questo modo lo mangerete, quello di questa volta, ma non in (quello di altre) generazioni: i vostri fianchi dovranno essere cinti, [GERUSALEMME. 11 Vincolati dai precetti della legge,] i calzari ai piedi, e i vostri bastoni nelle vostre mani; e mangerete nel timore della maestà del Signore del mondo; perché è stata dimostrata misericordia per voi davanti al Signore. 12 Ed Io sarò rivelato nella terra di Mizraim nella maestosità della Mia Gloria questa notte, e con me novanta migliaia di miriadi di angeli distruttori; e Io ucciderò tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, dell'uomo e della bestia, e contro tutti gli idoli dei Mizraei Io eseguirò quattro sentenze: gli idoli fusi si scioglieranno, gli idoli di pietra si romperanno, gli idoli di argilla si frantumeranno, e gli idoli di legno saranno ridotti in polvere, perché i Mizrai sappiano che Io sono il Signore. 13 E il sangue del sacrificio pasquale, (come) quello della circoncisione, sarà come un contratto per voi, per essere un segno sulle case dove voi abitate; Io lo guarderò e per il valore del sangue, vi risparmierò; e l'angelo della morte, al quale è dato il potere di distruggere, non avrà più dominio su di voi nel massacro dei Mizrai. 14 E questo giorno sarà per voi un memoriale, e si dovrà celebrare una festa davanti al Signore di generazione in generazione; con una legge perpetua lo renderete solenne. 15 Per sette giorni mangerete pane senza lievito: nella divisione del giorno che precede la festa si toglierà via il lievito dalle vostre case; poiché chi mangerà ciò che è lievitato, dal primo giorno della festa fino al settimo giorno, quell'uomo dovrà essere eliminato da Israele. 16 E il primo giorno vi sarà una riunione santa, e il settimo giorno vi sarà per voi una riunione santa. Nessun lavoro sarà fatto in mezzo a voi, solo ciò che deve essere fatto per ognuno da mangiare può essere fatto da voi. 17 E voi osserverete la festa del pane azzimo, perché in questo stesso giorno, il Signore porterà fuori le schiere libere dalla terra di Mizraim; e voi osserverete questo giorno di generazione in generazione, una legge perpetua. 18 In Nisan, il quattordicesimo giorno del mese, si ucciderà la Pasqua, e la sera il quindici mangerete azzimi fino al ventuno del mese. La sera del ventiduesimo si potrà mangiare pane lievitato. 19 Per sette giorni il lievito non dovrà essere trovato nelle vostre case; poiché chi mangerà del lievitato, quell'uomo dovrà essere eliminato dalla comunità di Israele, sia egli forestiero o allevato in casa nella terra. 20 Non mangerete nessuna miscela di lievito; in ogni luogo della vostra dimora mangerete il pane senza lievito».
21 E Mosheh chiamò tutti gli anziani d'Israele, e disse loro: «Allontanate le mani dagli idoli del Mizrai, e prendere per voi dalla progenie del gregge, in base alle proprie case, e uccidete l'agnello pasquale 22 e prendete un mazzetto d'issopo, e immergetelo nel sangue che è nel vaso di terracotta, e farete l'aspersione del sangue che è nel vaso di terracotta sulla barra superiore fuori (architrave), e sui due posti (stipiti), e non un uomo dovrà uscire fuori dalla porta della sua casa fino alla mattina. 23 Perché la gloria del Signore si manifesterà nel colpire i Mizrai, e vedrà il sangue sull'architrave come un messaggio inserito sopra, e la Parola del Signore spanderà la sua protezione sopra la porta, e all'angelo distruttore non sarà permesso di entrare nelle vostre case per colpire.
24 E tu osserverai questa cosa come uno statuto per te e per i tuoi figli come un memoriale per sempre. 25 E avverrà quando che quando entrerai nel paese che il Signore darà a voi, come Egli ha parlato, che dal momento della vostra venuta voi dovrete osservare questo servizio. 26 E avverrà che, quando in quel tempo i figli vi chiederanno: «Che cosa è questo vostro servizio?» 27 Risponderete: «E’ il sacrificio di misericordia davanti al Signore, che ha avuto pietà nella Sua Parola delle case dei figli d'Israele in Mizraim, quando distrusse i Mizrai, e salvò le nostre case»». E quando la casa d'Israele udì questa parola dalla bocca di Mosheh, si inchinarono e adorarono. 28 E i figli d'Israele andarono e fecero come il Signore comandò a Mosheh ed Aharon, così si affrettarono a fare e lo fecero.
29 E fu nella divisione, della notte del quindicesimo, che la Parola del Signore uccise tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, dal primogenito di Pharoh, che avrebbe dovuto sedere sul trono del suo regno, fino ai primogeniti dei re che erano prigionieri nella prigione in ostaggio sotto la mano di Pharoh; e che, per aver gioito della servitù di Israele, sono stati puniti come (i Mizrai): e morirono anche tutti i primogeniti del bestiame che facevano il lavoro dei Mizrai.
30 E Pharoh si alzò in quella notte, e tutto il resto dei suoi servitori, e tutto il resto dei Mizrai; e vi fu un gran grido, perché non c'era casa dei Mizrai dove il primogenito non fosse morto. I confini della terra di Mizraim erano estesi su quattrocento pharsi (divisioni, province); ma la terra di Goshen, dove erano Mosheh e i figli di Israele, era in mezzo al paese di Mizraim; e il palazzo reale di Pharoh era all'ingresso del paese di Mizraim. 31 Ma quando gridò a Mosheh e Aharon nella notte della Pasqua, la sua voce fu udita fino al paese di Goshen; Pharoh gridando di dolore, e disse così: «Alzatevi, uscite di mezzo al mio popolo, voi e i figli d'Israele; e andate, in adorazione davanti al Signore, come avete detto; 32 prendete anche le vostre pecore, e qualunque cosa di mio che avete chiesto, e andate; e io non vi chiederò niente, tranne che voi preghiate per me che non debba morire». 33 Quando Mosheh e Aharon, e i figli d'Israele, ascoltarono la voce del pianto di Pharoh, non avevano consapevolezza, fino a quando egli stesso, e tutti i suoi servi, e presenti tutti i Mizrai non vennero ad esortare tutte le persone della casa d'Israele, perché essi potessero affrettarsi per uscire dal paese; Per questo dissero che, se prolunghiamo la nostra presenza qui un'ora in più, ecco, saremo tutti morti». [GERUSALEMME. 33 Perché, i Mizrai dissero: «Se Israele ritarda di un'ora (più a lungo), ecco, tutto Mizraim morirà».]
34 E il popolo portò la sua pasta sulle loro teste, essendo senza lievito, e ciò che è rimasto a loro dei dolci pasquali e le cose amare che portavano, legate alle loro vesti e sulle loro spalle. 35 E i figli di Israele fecero secondo la parola di Mosheh, e chiesero ai Mizrai dei vasi d'argento e oggetti d'oro. 36 E il Signore fece avere compassione per il popolo davanti ai Mizrai, e portarono via da loro, e svuotarono i Mizrai delle loro ricchezze.
37 E i figli d'Israele tornarono indietro da Pilusin verso Sukkoth, in circa centotrentamila, protetti da sette nubi di gloria ai loro quattro lati; e una sopra di loro, in modo che né la grandine né pioggia potessero cadere su di loro, né che essi potessero essere bruciati dal calore del sole; né sotto di loro, che non potessero essere feriti dalle spine, serpenti o scorpioni; e uno andò davanti a loro, per riempire anche le valli, e abbassare le montagne, e per preparare a loro un luogo per abitare. Ed erano circa seicentomila uomini, in cammino a piedi, nessuno su cavalli, tranne i bambini da cinque per ogni uomo [3]; 38 e una moltitudine di stranieri, [GERUSALEMME. 38 Una moltitudine mista,] duecentoquaranta miriadi, salirono con loro, con le pecore, e i buoi, e moltissimo bestiame. 39 E divisero la pasta che avevano portato fuori di Mizraim, portandola sulle loro teste, e veniva cotta per loro dal calore del sole, (in) focacce azzime, perché non era fermentata; perché i Mizrai li avevano spinti fuori, né potevano ritardare; ed era sufficiente per loro da mangiare fino al quindici del mese Ijar; perché non avevano preparato provviste per il viaggio.
40 E i giorni della dimora dei figli d'Israele in Mizraim furono trenta settimane di anni, (trenta volte sette anni,) che è la somma di duecentodieci anni. Ma il numero di quattrocentotrenta anni (era scomparso da quando) il Signore parlò ad Abraham, nell'ora in cui parlava con lui il quindici Nisan, tra le parti divise, fino al giorno nel quale sono usciti da Mizraim. 41 E fu al termine di trenta anni dalla realizzazione di questo patto, che Izhak nacque; e da quel momento fino a quando uscirono da Mizraim quattrocento (anni), in quello stesso giorno in cui tutte le schiere del Signore uscirono liberate dalla terra di Mizraim.
42 Quattro notti sono scritte lì nel libro dei Memoriali davanti al Signore del mondo. Notte prima, - quando si è rivelato nella creazione del mondo; la seconda, - quando si è rivelato ad Abraham; il terzo, - quando si è rivelato in Mizraim, e la sua mano uccise tutti i primogeniti di Mizraim, e la sua destra salvò i primogeniti di Israele; il quarto, - quando Egli si rivelerà di nuovo per liberare il popolo della casa d'Israele tra le nazioni. E tutte queste sono chiamate Notti da osservare; perché così ha spiegato Mosheh, e dicendo che ciò è da osservare a causa della liberazione che viene dal Signore, che condusse fuori il popolo dei figli d'Israele dalla terra di Mizraim. Questa è una notte di preservazione dall’angelo distruttore per tutti i figli d'Israele che erano in Mizraim, e del riscatto delle loro generazioni dalla loro prigionia [4].
[GERUSALEMME. 42 È una notte che deve osservata e celebrata davanti al Signore per la liberazione con cui portò fuori i figli d'Israele, rendendoli liberi dalla terra di Mizraim. Quattro notti sono scritte lì nel libro dei Memoriali. Notte prima; quando la Parola del Signore fu rivelata al mondo nel momento in cui fu creato; quando il mondo era informe e deserto e le tenebre erano sparse sulla faccia l’abisso, e la Parola del Signore illuminava e creava la luce; e la chiamò la prima notte. Notte seconda; quando la Parola del Signore fu rivelata ad Abraham tra le parti divise; quando Abraham era figlio di un centinaio di anni, e Sarah era una figlia di novanta anni, e quella in cui fu confermata la Scrittura che dice, - Abraham a un centinaio di anni, può egli generare? e Sarah, 90 anni di età, può lei partorire? Non era nostro padre Izhak un figlio di trentasette anni, nel momento in cui fu offerto sull'altare? I cieli (allora) si erano prostrati e portati in basso, e Izhak vide le loro realtà, [5] e i suoi occhi furono accecati alla vista, e la chiamò la seconda notte. La terza notte; quando la Parola del Signore fu rivelata sui Mizrai, alla divisione della notte; La sua mano destra uccise i primogeniti dei Mizrai, la sua mano destra risparmiò i primogeniti di Israele; per soddisfare ciò che la Scrittura ha detto: «Israele è il Mio figlio primogenito». E fu chiamata la terza notte. Notte quarta; quando la fine dei tempi sarà compiuta, affinché possano essere sciolte e distrutte le catene della malvagità e il giogo di ferro rotto. Mosheh uscì da dentro al deserto; ma il re Meshiha (verrà) in mezzo a Roma. Quella Nube che ha preceduto e la Nube che passerà davanti a questa, e la Parola del Signore condurrà tra le due ed esse procederanno insieme. 44 Questa è la notte della Pasqua davanti al Signore, perché sia osservata e celebrata dai figli d'Israele in tutte le loro generazioni.]
45 Un forestiero o straniero acquistato non potrà mangiarne. [GERUSALEMME. Un uomo soggiornante e un mercenario nato delle genti non dovranno mangiarne.] 46 Egli mangerà in compagnia dei suoi. Tu non porterai alcuna parte della carne fuori dalla tua casa, né la manderai come dono al tuo vicino; e non un osso di esso sarà spezzato a motivo di poter mangiare ciò che è al suo interno. 47 Tutta la comunità d'Israele si riunirà insieme, questo con quello, una famiglia con un’altra, perché possano farla. 48 E se c’è un soggiornante proselito con voi, che vorrebbe fare la Pasqua davanti al Signore, che ogni maschio che appartenente a loro sia circonciso, e così essere adatto per farla; ed egli sarà come il nativo del paese: ma nessun incirconciso tra i figli d'Israele, ne mangi. 49 Ci dovrà essere una legge per le ricorrenze, per il nativo e per il proselito che soggiorna in mezzo a voi. 50 E tutti i figli d'Israele fecero come il Signore aveva comandato a Mosheh e Aharon, così fecero. 51 E fu lo stesso giorno che il Signore portò fuori i figli d'Israele dalla terra del Mizraim, con le loro schiere.
Cap. XIII. 1 E il Signore parlò Mosheh, dicendo: 2«Santifica davanti a Me ogni maschio primogenito. Tutto ciò che apre il seno materno di tutti i figli d'Israele fra gli uomini, e (anche) tra le bestie, è Mio». 3 E Mosheh disse al popolo: «Ricordatevi di questo giorno in cui siamo usciti liberi da Mizraim dalla casa di servitù dove eravamo schiavi; per la grande forza della mano del Signore che vi portò fuori di là; e non mangerete lievito. 4 In questo giorno voi state per uscire liberi; il quindicesimo di Nisan, che è il mese di Abiba. 5 E sarà, quando il Signore tuo Dio, vi avrà introdotto nel paese dei Kenaanai e Hittai e Amorai e Hivai e Jebusai, che Egli giurò con la Sua Parola ad Abraham per darlo a te, terra che produce il latte e il miele, allora tu compirai questo servizio in questo mese. 6 Sette giorni mangerai focacce azzime, e il settimo giorno dovrà essere una festa davanti al Signore. 7 Le focacce azzime dovranno essere mangiate per sette giorni, e nulla di lievitato dovrà essere visto con te, né dovrà essere visto con te del lievito in tutti i tuoi confini. 8 E tu istruirai tuo figlio in quel giorno, dicendo: «Questo precetto è a motivo di ciò che la Parola del Signore ha fatto per me nei miracoli e prodigi, per portarmi fuori da Mizraim». 9 E questo miracolo sarà scritto e posto sulla tephillah della mano, sulla parte superiore del tuo (braccio) sinistro e come un memoriale scritto e posto sulla tephillah della tua testa, incastonato tra i tuoi occhi sulla tua fronte; [6] perché la legge del Signore sia sulla tua bocca, perché con forza e con mano potente, il Signore ti ha fatto uscire da Mizraim. 10 Tu dunque adempirai lo statuto del Tephillin nel tempo che gli appartiene, nei giorni di lavoro, non nei sabati o nelle solennità; e di giorno, non di notte». [GERUSALEMME. 10 Da questi giorni a quei mesi.] 11 E quando Io, il Signore ti avrò introdotto nel paese dei Kenaanai, che ho giurato a te e ai tuoi padri di dare a te, 12 metterai a parte davanti al Signore ognuno che apre il grembo; e ogni animale che apre il grembo partorendo il primogenito se sarà per te un maschio tu lo consacrerai al Signore. 13 E ogni asino primogenito tu lo riscatterai con un agnello; e se tu non lo vorrai riscattare, tu lo taglierai fuori; [GERUSALEMME. 13 Tu lo ucciderai;] e ogni uomo primogenito (bambino), tra i tuoi figli tu lo riscatterai; ma il tuo servo non potrai riscattarlo con il denaro.
14 E quando in futuro figlio tuo ti chiederà: «Che cosa è questa ordinanza del primogenito?» tu digli: «Con la forza di una mano potente il Signore ci ha liberati da Mizraim, ci ha riscattati dalla casa della servitù degli schiavi. 15 E quando la Parola del Signore aveva indurito il cuore di Pharoh che non voleva liberarci, uccise tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, dal primogenito dell'uomo al primogenito del bestiame; quindi io faccio il sacrificio davanti al Signore di ogni maschio primogenito, e ogni primogenito dei miei figli lo riscatto con l'argento. 16 E dovrà essere scritto e posto sulla tua mano sinistra e sulla tephillah fra le tue sopracciglia; perché è con la potente forza della Sua mano che il Signore ci ha fatto uscire da Mizraim».
NOTE:
[1] Hilketha , "su misura".
[2] "Tra i soli", cioè il tempo tra il tramonto (chiarore stellare). "Abbiamo due sere, la prima al tramonto del sole, e la seconda alla cessazione della luce che si riflette nelle nuvole, e tra ciascuno giace un intervallo di circa un'ora e venti minuti." - Eben Ezra. È, quindi, il momento che noi chiamiamo "chiarore stellare".
[3] Cinque per cinque.
[4] I versetti 43 e 44 non corrispondono, perciò i numeri non sono stati inseriti.
[5] O perfezioni.
[6] "L'israelita unisce i suoi pensieri con Dio con alcune osservazioni che la Scrittura santa gli ha insegnato: egli indossa i Tephillin alla testa, organo di riflessione e memoria, e lascia scendere in giù per questo motivo
cinghie che raggiungono la mano e che egli vedrà In ogni momento. Egli indossa il Tephillin della mano, i quali si emanano dal cuore, la fonte dei nostri poteri: il Tephillin rivela l'Unità di Dio e la Provvidenza con cui è in relazione con le sue creature "- Sepher Kusari