Cap. 18,1-22,24
SEZIONE IV.
VAIYERA. (Il Signore apparve)
Cap. XVIII. 1 E il Signore si rivelò a lui nella valle di Mamre; mentre era seduto sulla porta della tenda, nel momento in cui la giornata era più calda. 2 E mentre giaceva alzò gli occhi e guardò, ed ecco, tre uomini stavano venendo verso di lui; ed egli li vide, e corse loro incontro dalla porta della tenda, e adorò sulla terra. 3 Ed egli disse: «Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre, ti prego, dal tuo servo. 4 Accettate ora un po' d'acqua, e lavatevi i piedi, e sdraiatevi sotto l'albero, 5 e prendete un boccone di pane, e per rafforzare i vostri cuori, in seguito proseguirete; perché per questo siete venuti verso il vostro servo». Ed Egli disse: «Fai pure nel modo come tu hai detto». 6 E Abraham si affrettò alla tenda, da Sarah, e disse: «Vieni presto con tre seyin (staia) di fiore di farina, mescolali e fanne dolci. 7 E alla mandria corse Abraham, e prese un vitello tenero e buono, e lo diede a un giovane, e lui si affrettò a prepararlo. 8 Poi prese il burro e il latte e il vitello che aveva preparato, e porse davanti a loro, e attese sotto l'albero, e loro mangiarono». 9 Ed Egli disse: «Dov'è Sarah tua moglie?». Ed egli rispose: «Ecco, è nella tenda». 10 Ed Egli disse: «Tornerò da te, secondo il tempo in cui tu potrai rivivere (generare), ed ecco, Sarah, tua moglie, avrà un figlio». E Sarah ascoltò alla porta della tenda, ed era dietro di lei. 11 E Abraham e Sarah erano vecchi e avanzati nei giorni e a Sarah avevano cessato di essere il modo delle donne. 12 E Sarah rise dentro di sé, dicendo: «Dopo che sono diventata vecchia dovrò avere un figlio, e con il mio signore (essendo anche lui) vecchio?». 13 E il Signore disse ad Abram: «Perché Sarah rise, dicendo, può essere in verità che io partorisca, e essendo vecchia? 14 Quale parola è nascosta dalla presenza del Signore? A questo tempo tornerò da te, secondo il tempo in cui tu potrai rivivere, e Sarah avrà un figlio». 15 E Sarah negò, dicendo: «Io non ridevo: perché lei aveva paura». Ed Egli disse: «No, ma giacché tu hai riso……». 16 E gli uomini alzatisi di là, guardavano verso il volto di Sedom; e Abraham andò con loro per accompagnarli. 17 E il Signore disse: «Devo nascondere ad Abraham quello che sto facendo? 18 E Abraham sarà davvero (una nazione con) molta gente e forte, e in lui saranno benedetti tutti i popoli della terra; 19 perché è manifesto davanti a Me che istruirà i suoi figli, e anche gli uomini della sua casa dopo di lui, per mantenere le vie che sono proprio davanti al Signore, per fare giustizia e il giudizio; perché il Signore realizzi per Abraham ciò che Egli ha promesso e che lo riguarda». 20 E il Signore disse: «Il grido [1] di Sedom e Amorah [si sente davanti a me] perché è grande, e la loro colpa è molto forte: 21 Io ora voglio vedere, e poi giudicherò, se è proprio come la relazione su di loro che è salita fino davanti a Me. Me ne occuperò a fondo (per vedere) se non si convertono; ma se si convertono, non li punirò». 22 E gli uomini si allontanarono di là, e si diressero verso Sedom. E Abraham tuttavia fece servizio di preghiera davanti al Signore. 23 E Abraham si avvicinò e gli disse: «Vuoi Tu, nella Tua ira, distruggere il giusto con l'empio? 24 E se, forse ci saranno cinquanta giusti nella città, vuoi tu nella Tua ira distruggere e non perdonare il luogo per riguardo ai cinquanta giusti che sono al suo interno? 25 Più veri di questo sono i Tuoi giudizi, per fare una cosa del genere, di distruggere il giusto con l'empio, e che il giusto sia trattato come il colpevole! I Tuoi giudizi sono veri! Può il giudice di tutta la terra, non fare giustizia?». 26 E il Signore disse: «Se trovo in Sedom cinquanta giusti in mezzo alla città, Io perdonerò a tutto il luogo per amor loro». [2] 27 E Abraham rispose e disse: «Ecco, io ho fatto una grande cosa, a parlare davanti al Signore, ed io (che sono) polvere e cenere! 28 Forse ai cinquanta giusti ne possono mancare cinque: deve tutta la città perire per cinque?». Ed Egli disse: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». 29 E continuò ancora parlare davanti a lui e disse: «Forse quaranta se ne possono trovare lì». Ed Egli disse: «Non vorrò la sua fine a causa dei quaranta». 30 Ed egli disse: «Non sia che l'ira del Signore ora si accenda, se io parlerò. Forse trenta se ne troveranno lì». Ed Egli disse: «Non vorrò la sua fine, se ve ne troverò trenta». 31 Ed egli disse: «Ecco, io ho fatto una grande cosa parlando davanti al Signore: forse venti ne saranno trovati lì». Ed Egli disse: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32 Ed egli disse: «Che non si accenda ora l'ira del Signore, e che io parlerò solo questa volta: forse dieci se ne possono trovare lì». Ed Egli disse: «Non la distruggerò per amore dei dieci!». 33 E la Gloria del Signore salì, quando ebbe finito di parlare con Abraham, e Abraham tornò al suo posto.
Cap. XIX. 1 E due angeli entrarono in Sedom la sera; e Lot sedeva alla porta di Sedom. E Lot vide e si alzò per presentarsi davanti a loro, e si prostrò con la faccia a terra. 2 Ed egli disse: «Vi prego miei signori (ribboni) entrate in casa del vostro servo per dimorarvi, e lavare i vostri piedi; e poi di primo mattino andrete sulla vostra strada». Ed essi dissero: «Non è così, ma nella piazza ampia potremo alloggiare». 3 E fu molto insistente con loro e li convinse a seguirlo, ed entrarono in casa sua: e fece loro una cena, e cucinò focacce azzime per loro, ed essi mangiarono. 4 Al momento non avevano ancora dormito; che gli uomini della città, gli uomini di Sedom, si riunirono davanti alla casa, dai giovani fino ai vecchi, tutto il popolo fin dall'estremità della città; 5 e gridarono a Lot, e gli dissero: «Dove sono gli uomini che sono venuti da te questa notte? Portali davanti a noi, che noi li conosciamo». 6 E Lot uscì verso di loro alla porta, e la porta si chiuse dietro di lui. 7 E disse: «Fratelli miei, vi prego, non (fate così) perfidamente. 8 Ecco, ora, io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo, io le porterò a voi, e potrete fare a loro ciò che piace ai vostri occhi; solo a questi uomini non fate nulla, perché sono entrati all'ombra della mia dimora». [3] 9 Ed essi dicevano: «Vattene, però!» E dissero: «E' venuto a soggiornare qua, ed ecco, egli ci giudica in giudizio! Ora faremo peggio a te che a loro»; e si scagliarono contro l'uomo, contro Lot, violentemente, e stavano quasi per demolire la porta. 10 E gli uomini stesero la mano, e portato Lot con loro in casa, e chiusero la porta. 11 E gli uomini che erano alla porta della casa li colpirono di cecità, [4] dal piccolo al grande, e non riuscirono a trovare la porta. 12 E gli uomini dissero a Lot: «Chi hai tu ancora qui, tuo genero, i tuoi figli e le tue figlie, e tutto quello che hai in città, conducili fuori da questo luogo, 13 perché noi distruggeremo questo luogo, perché il suo grido è grande davanti al Signore, e il Signore ci ha mandati a distruggerli». 14 E Lot uscì e parlò con i suoi generi, i mariti delle sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo; perché il Signore distruggerà la città». Ed era come un perdigiorno agli occhi dei suoi generi. 15 E fu come il mattino stava per sorgere che gli angeli fecero urgenza su Lot, dicendo: «Alzati, prendi con te tua moglie e le tue due figlie che sono state trovate fedeli, affinché tu non sia colpito con la punizione della città». 16 Ma egli ritardava; e allora gli uomini afferrarono le sue mani, e la mano di sua moglie, e delle mani delle sue due figlie; perché il Signore ha avuto pietà di lui; e lo portarono via, e lo misero fuori della città. 17 E fu quando li aveva portati fuori, che disse: «aAbbi pietà della tua vita, non guardare dietro di te, e non restare in tutta la pianura, fuggi verso la montagna per la liberazione, affinché tu non perisca». 18 E Lot disse loro: «Ti supplico, o Signore; 19 Ecco, se il tuo servo ha trovato grazia davanti a Te, Tu hai usato la Tua bontà come mi hai mostrato salvando la mia vita, e io non riesco a rifugiarmi in montagna, per timore che il male cada su di me, e io muoia. 20 Ecco, questa città è vicina, per poter fuggire lì; ed essa è piccola; Permettimi ora di fuggire là. Non è piccola? e la mia vita sarà prolungata». 21 Ed Egli disse: «Ecco, Io ti ho accontentato [5] anche in questa cosa, nel senso che Io non distruggerò la città per la quale tu hai pregato. 22 Vai in fretta, fuggi là; perché Io non posso far nulla finché tu no sia arrivato là». Quindi il nome della città è chiamato Zoar. [6] 23 Il sole era uscito fuori sulla terra, e Lot entrò Zoar. 24 E il Signore fece piovere su di Sedom e su Amorah zolfo e fuoco davanti al Signore dai cieli, 25 e distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e l'erba della terra. 26 E sua moglie guardava dietro di lei, e divenne una statua di sale. 27 E Abraham salì al mattino [7] al luogo dove aveva servito in preghiera davanti al Signore; 28 e guardò verso Sedom e Amorah, e su tutti i luoghi della terra in pianura, e vide, ed ecco, il fumo della terra saliva come il fumo di una fornace. 29 E fu quando il Signore distrusse le città della pianura, che il Signore si ricordò di Abraham, e fece uscire Lot di mezzo al disastro, allorché sovvertì le città nelle quali Lot aveva abitato. 30 E Lot salì da Zoar, e venne ad abitare in montagna, e le sue due figlie con lui: perché temeva di restare in Zoar; e andò ad abitare in una caverna, lui e le sue due figlie. 31 E l'anziana disse alla più giovane: «Nostro padre è invecchiato, e non vi è nessun uomo sulla terra per venire con noi secondo la via di tutta la terra. 32 Vieni, noi verseremo del vino a nostro padre, e poi giaceremo con lui, per avere dei figli [8] da nostro padre». 33 E versarono il loro vino al padre in quella notte; e l'anziana andò a coricarsi con il padre; e lui non lo seppe, né nel suo sdraiarsi né nel suo alzarsi. 34 E nel giorno che seguì che l'anziana disse alla più giovane: «Ecco, io ieri mi sono coricata con nostro padre: diamogli del vino anche questa notte, e vai tu a giacere con lui, e noi susciteremo dei figli da nostro padre». 35 E diedero del vino anche quella notte al padre, e la più giovane si alzò per andare a coricarsi con lui; e lui non lo seppe, né nel suo sdraiarsi né nel suo alzarsi. 36 E le due figlie di Lot concepirono dal loro padre; 37 e l'anziana partorì un figlio e lo chiamò Moab: egli è il padre del Moabaei fino ad oggi. 38 E la più giovane anche partorì un figlio e lo chiamò Bar Ammi: egli è il padre dei B'ni Ammon fino ad oggi.
Cap. XX. 1 E Abraham migrò da lì alla terra del sud, e abitò tra il Rekam e Hagra; [9] ed egli soggiornò a Gerar. [10] 2 E Abraham disse di Sarah sua moglie, lei è mia sorella. E Abimelek, re di Gerar, [11] mandò a prendere Sarah. 3 E la parola è venuto dalla presenza del Signore ad Abimelek in un sogno della notte, e gli disse: «Ecco, tu morirai, a causa della donna che hai preso, è la moglie di un uomo». 4 Ma Abimelek non si era avvicinato a lei. Ed egli disse: «Signore, ucciderai anche le persone innocenti? 5 Non mi ha forse detto: E' mia sorella? E anche lei ha detto: Egli è mio fratello. Nella rettitudine del mio cuore, e la pulizia delle mie mani, ho fatto questo». 6 E il Signore gli disse in sogno: «E' evidente anche a Me che nell'integrità del tuo cuore tu hai fatto questo, e ti ho anche trattenuto dal peccare davanti a Me; [12] quindi non ti ho consentito di avvicinarti a lei. 7 E ora restituisci la moglie fattrice; poiché egli è un profeta, ed egli pregherà per te, e vivrai. Ma se tu non la farai ritornare (lei), sappi che tu morirai, [13] tu, e quelli che sono tuoi». 8 E Abimelek si alzò al mattino, e chiamò tutti i suoi servi, e raccontò tutte queste parole davanti a loro; e gli uomini furono presi da grande timore. 9 E Abimelek chiamò Abraham, e gli disse: «Cosa ci hai fatto, e in che cosa ho peccato contro di te, perché tu abbia portato su di me e sul mio regno un così grande peccato? [14] Le opere che non sono degne di essere fatte tu le hai fatte con me». 10 E Abimelek disse ad Abraham: «Cosa hai visto, perché tu hai fatto questo cosa?». 11 E Abraham disse: «Perché ho detto, forse il timore del Signore non è in questo luogo e mi uccideranno a causa di mia moglie. 12 Tuttavia, in realtà lei è mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre; ed è divenuta mia moglie. 13 E fu, quando il popolo commise un errore con le opere delle loro mani, che il Signore mi portò vicino al timore di Lui, da (fra) la casa [15] di mio padre. E io le dissi: «Questo è il tuo favore che tu puoi fare per me; in ogni luogo attraverso il quale si passerà, diciamo di me, Lui è mio fratello». 14 E Abimelek prese pecore, buoi e servi e ancelle, e le diede ad Abraham, e fece tornare da lui sua moglie Sarah. 15 E Abimelek disse: «Ecco, il mio paese è davanti a te: dove è piacevole agli occhi tuoi, soffermati». 16 E a Sarah disse: «Ecco, io ho dato mille Seleen d'argento al tuo fratello; Ecco, cioè sia per te come un velo [16] d'onore, per aver inviato i miei a prenderti e vederti, e tutto ciò che è con te; riguardo a tutto ciò che tu hai detto sei stata rimproverata». 17 E Abraham pregò davanti al Signore, e il Signore guarì Abimelek, e sua moglie e le sue ancelle, e sono stati fatti rianimare, 18 perché il Signore aveva chiuso tutti gli uteri della casa di Abimelek, a causa di Sarah, moglie di Abraham.
Cap. XXI. 1 E il Signore si ricordò di Sarah come aveva detto; e il Signore fece a Sara secondo come aveva parlato. 2 E Sarah concepì e partorì ad Abraham un figlio nella sua vecchiaia, nel tempo in cui il Signore gli aveva detto. 3 E Abraham chiamò il nome di suo figlio che gli era nato, e che Sarah gli partorì, Izhak. 4 Abraham circoncise Izhak suo figlio (quando) il figlio ebbe otto giorni, come il Signore gli aveva comandato. 5 E Abraham era figlio di un centinaio di anni, quando Izhak suo figlio gli nacque. 6 E Sarah disse: «Il Signore mi ha fatto avere allegrezza; chiunque ascolta mi darà gioia». 7 E lei disse: «Fedele è Colui che parlò ad Abraham, e certificò che Sarah doveva allattare dei bambini; per lei è nato un figlio nella sua vecchiaia». 8 E il bambino cresceva e si era svezzato; e Abraham fece un gran convito nel giorno in cui Izhak fu svezzato. [17] 9 E Sarah osservò il figlio di Hagar la Mizritha, che lei partorì ad Abraham, deridente. 10 E lei disse: «Scaccia questa serva e suo figlio; perché il figlio della serva, non erediterà con mio figlio, con Izhak». 11 E la parola fu molto cattiva agli occhi di Abraham, a causa di suo figlio. 12 E il Signore disse ad Abraham: «Non sia brutto ai tuoi occhi ciò che riguarda il giovane e la tua serva. Tutto ciò che Sarah ti dice ascoltalo, perché in Izhak i tuoi figli saranno chiamati per te. 13 E anche il figlio della serva Io ho stabilito perché sia un popolo, perché è tuo figlio». 14 E Abraham si alzò la mattina, prese del pane e un otre di acqua, e diede ad Hagar e glielo pose sulla spalla, e al giovane, [18] e li respinse. E andò, e vagò nel deserto del pozzo di Shava (Beara de Shava). 15 E l'acqua finì dall'otre di pelle; e allora posò il giovane sotto uno degli alberi, 16 e andò a sedersi di fronte, lontano quanto come un tiro d'arco: perché diceva: «Non riesco a vedere la morte del bambino. . . .». E si sedette di fronte e alzò la voce e pianse. 17 E la voce del giovane fu ascoltata davanti al Signore; e l'Angelo del Signore chiamò Hagar dal cielo, e le disse: «Cosa hai, Hagar? Non temere, perché la voce del giovane è stata ascoltata davanti al Signore nel luogo in cui si trova. 18 Alzati, prendi il giovane e rafforza la tua mano per lui, [19] perché per un grande popolo lo ho nominato». 19 E il Signore gli aprì [20] gli occhi e vide il pozzo delle acque e andò a riempire l'otre di pelle con acqua, e la diede al giovane da bere. 20 E la Parola del Signore fu l'Aiuto del giovane, e lui crebbe e abitò nel deserto, ed è divenne un maestro dell'arco. 21 Ed egli dimorò nel deserto di Paran, e sua madre prese per lui una moglie dalla terra di Mizraim.
22 E fu in quel periodo che Abimelek e Phikol, capo del suo esercito, parlarono ad Abraham, dicendo: «La Parola del Signore è il tuo Aiuto in ogni cosa tu fai; 23 e ora giura per me qui, dalla Parola del Signore, che tu non vorrai essere falso con me, né con mio figlio, né con il figlio di mio figlio; e che secondo il bene che ho fatto a te tu farai con me e con la terra in cui tu sei un forestiero». 24 E Abraham disse: «Io giuro». 25 E Abraham rimproverò Abimelek, a causa del pozzo delle acque che i servi di Abimelek avevano preso con la forza. [21] 26 E Abimelek disse: «Io non sapevo che questa cosa fosse stata fatta, e se tu non me lo avessi mostrato, né l'ho sentito, se non in questo giorno». 27 E Abraham prese pecore e buoi, e le diede ad Abimelek, e fecero tutti e due un patto. 28 E Abraham fece sette agnelli distaccare; 29 e Abimelek disse ad Abramo: «Cosa sono questi sette agnelli che hai fatto uscire per distinguersi?». 30 Ed egli disse: «Che tu possa prendere i sette agnelli dalla mia mano, a testimonianza per me che ho scavato bene». 31 Perciò egli chiamò quel luogo Beer Shava, perché vi ci giurarono insieme. 32 E fecero l'alleanza a Beer Shava. E Abimelek e Phikol, [22] il capo del suo esercito, si alzarono, e restituirono il terreno dei Phelishtaei. 33 Ed egli piantò un albero [23] a Beer Shava, e là pregava nel Nome del Signore, l'Altissimo Dio. [24] 34 E Abraham soggiornò nella terra dei Phelislitaei molti giorni.
Cap. XXII. 1 Ed è stato dopo queste cose che il Signore tentò Abraham; e gli disse: «Abraham! Ed egli disse: «Eccomi». 2 Ed Egli disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, che tu ami, Izhak, e vai nella terra di culto, e offrilo davanti a Me, in olocausto, sopra uno dei monti che ti dirò». 3 E Abraham si alzò la mattina, sellò il suo asino, e prese due suoi giovani con lui, e Izhak suo figlio e spaccò la legna per l'olocausto e si alzò e andò verso il luogo di cui il Signore gli aveva parlato. 4 E nel terzo giorno Abraham alzò, gli occhi, e vide il posto da lontano. 5 E Abraham disse ai suoi giovani: «Attendete qui voi con l'asino, e io e il giovane saliremo lassù e faremo il culto, e torneremo da voi». 6 E Abraham prese la legna per l'olocausto, e suo figlio Izhak; e prese in mano il fuoco e il coltello, e andarono tutti e due come uno solo. 7 E Izhak parlò ad Abraham suo padre, e gli disse: «Padre!». Ed egli rispose: «Eccomi, figlio mio». Ed egli disse: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». 8 E Abraham disse: «L'agnello per l'olocausto è rivelato davanti al Signore, figlio mio». E andarono, tutti e due, come uno solo. 9 E giunsero al luogo del quale il Signore gli aveva parlato. E Abraham costruì lì l'altare, e posizionò la legna, e legò Izhak suo figlio e lo depose sull'altare sopra la legna. 10 E Abraham stese la mano e prese il coltello per tagliare il figlio. 11 E l'Angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: «Abraham, Abraham!». Ed egli disse: «Eccomi». 12 E gli disse: «Non stendere la tua mano sul giovane, né fare qualsiasi cosa a lui: perché ora so che tu temi Dio, e che tu non hai risparmiato il tuo unico figlio [25] per Me». 13 E Abraham alzò gli occhi dopo queste (parole), e vide, ed ecco, un montone, impigliato nella boscaglia per le corna. E Abraham andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 14 E Abraham adorò e là pregava in quel luogo, e disse davanti al Signore, Qui sono le generazioni culto. Perciò si è prostrato in quel giorno, in questo monte Abraham adorava davanti al Signore [26] 15 E l'Angelo del Signore chiamò Abraham per la seconda volta dal cielo, 16 e disse: «Mediante la Mia Parola ho giurato, - dice il Signore, - perché tu hai fatto questa cosa, e non hai risparmiato il tuo unico figlio, 17 di conseguenza, con la benedizione Io ti benedirò, e moltiplicando Io moltiplicherò i tuoi figli come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e tuoi figli erediteranno le città dei loro nemici. 18 E tutti i popoli della terra saranno benedetti attraverso tuo figlio: Poiché tu hai ricevuto la Mia Parola». 19 E Abraham tornò ai suoi giovani, e loro si alzarono e andarono insieme fino alla Beer Shava, e Abraham dimorò a Beer Shava.
20 E fu dopo queste cose, che fu mostrato ad Abraham, dicendo: «Ecco, anche Milcha, partorisce figli a Nahor, tuo fratello»: 21 Uts suo primogenito, e Booz suo fratello, e Kemuel il padre di Aram, 22 e Kesed, e Chazu, e Phildash, e Yedlaph, e Bethuel. 23 E Bethuel generò Revekah. Questi otto partorì Milcha a Nahor, fratello di Abraham. 24 E la sua concubina, il cui nome era Reuma, anche lei partorì Tebach e Gacham e Tachash e Maaka.
NOTE:
[1] Kebelath.
[2] Vers. Samaritana: "Io tollererò per tutto il posto."
[3] Vers. Samaritana: "Sotto l'ombra della mia famiglia."
[4] In alternativa: "con lampi degli occhi". Shabriria , che Castel definisce, " scotomi ,Tenebra con vertigine ".
[5] "ha accettato il tuo volto."
[6] Piccolo.
[7] Vers. Samaritana: Beshelu shoker , "nel silenzio del mattino."
[8] Vers. Samaritana: "e vivremo nei figli di nostro padre".
[9] Ebraico: "fra Cades e Sur."
[10] Vers. Samaritana: "Askelon."
[11] Vers. Samaritana: "Shultan di Askelon."
[12] Vers. Samaritana: "di diventare impuro davanti a Me".
[13] Vers. Samaritana: "perire tu perirai."
[14] Vers. Samaritana: "una grande impurità."
[15] Vers. Samaritana: "tabernacolo, tenda."
[16] Oppure: "coprono degli occhi."
[17] Vers. Samaritana: "nel giorno della ( pelututh ) la liberazione di suo figlio."
[18] Rabia: "un bambino che cresce."
[19] In alternativa: "su di lui;" "tenerlo con fermezza." Così latino Apprenhende manu tua EUM . La versione Samaritana ha: "Prendi il giovane, e fortifica in lui la tua mano."
[20] In alternativa: "illuminata".
[21] Vers. Samaritana: "aveva preso in modo fraudolento."
[22] Vers. Samaritana: "Pumkol", un nome che significa come la forma ebraica.
[23] Vers. Samaritana: "un paradiso".
[24] Vers. Samaritana: "visione."
[25] Vers. Samaritana: "il figlio del tuo cuore."
[26] Vers. Samaritana: "In montagna il Signore vedrà, si moltiplicheranno."
SEZIONE IV.
VAIYERA. (Il Signore apparve)
Cap. XVIII. 1 E il Signore si rivelò a lui nella valle di Mamre; mentre era seduto sulla porta della tenda, nel momento in cui la giornata era più calda. 2 E mentre giaceva alzò gli occhi e guardò, ed ecco, tre uomini stavano venendo verso di lui; ed egli li vide, e corse loro incontro dalla porta della tenda, e adorò sulla terra. 3 Ed egli disse: «Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre, ti prego, dal tuo servo. 4 Accettate ora un po' d'acqua, e lavatevi i piedi, e sdraiatevi sotto l'albero, 5 e prendete un boccone di pane, e per rafforzare i vostri cuori, in seguito proseguirete; perché per questo siete venuti verso il vostro servo». Ed Egli disse: «Fai pure nel modo come tu hai detto». 6 E Abraham si affrettò alla tenda, da Sarah, e disse: «Vieni presto con tre seyin (staia) di fiore di farina, mescolali e fanne dolci. 7 E alla mandria corse Abraham, e prese un vitello tenero e buono, e lo diede a un giovane, e lui si affrettò a prepararlo. 8 Poi prese il burro e il latte e il vitello che aveva preparato, e porse davanti a loro, e attese sotto l'albero, e loro mangiarono». 9 Ed Egli disse: «Dov'è Sarah tua moglie?». Ed egli rispose: «Ecco, è nella tenda». 10 Ed Egli disse: «Tornerò da te, secondo il tempo in cui tu potrai rivivere (generare), ed ecco, Sarah, tua moglie, avrà un figlio». E Sarah ascoltò alla porta della tenda, ed era dietro di lei. 11 E Abraham e Sarah erano vecchi e avanzati nei giorni e a Sarah avevano cessato di essere il modo delle donne. 12 E Sarah rise dentro di sé, dicendo: «Dopo che sono diventata vecchia dovrò avere un figlio, e con il mio signore (essendo anche lui) vecchio?». 13 E il Signore disse ad Abram: «Perché Sarah rise, dicendo, può essere in verità che io partorisca, e essendo vecchia? 14 Quale parola è nascosta dalla presenza del Signore? A questo tempo tornerò da te, secondo il tempo in cui tu potrai rivivere, e Sarah avrà un figlio». 15 E Sarah negò, dicendo: «Io non ridevo: perché lei aveva paura». Ed Egli disse: «No, ma giacché tu hai riso……». 16 E gli uomini alzatisi di là, guardavano verso il volto di Sedom; e Abraham andò con loro per accompagnarli. 17 E il Signore disse: «Devo nascondere ad Abraham quello che sto facendo? 18 E Abraham sarà davvero (una nazione con) molta gente e forte, e in lui saranno benedetti tutti i popoli della terra; 19 perché è manifesto davanti a Me che istruirà i suoi figli, e anche gli uomini della sua casa dopo di lui, per mantenere le vie che sono proprio davanti al Signore, per fare giustizia e il giudizio; perché il Signore realizzi per Abraham ciò che Egli ha promesso e che lo riguarda». 20 E il Signore disse: «Il grido [1] di Sedom e Amorah [si sente davanti a me] perché è grande, e la loro colpa è molto forte: 21 Io ora voglio vedere, e poi giudicherò, se è proprio come la relazione su di loro che è salita fino davanti a Me. Me ne occuperò a fondo (per vedere) se non si convertono; ma se si convertono, non li punirò». 22 E gli uomini si allontanarono di là, e si diressero verso Sedom. E Abraham tuttavia fece servizio di preghiera davanti al Signore. 23 E Abraham si avvicinò e gli disse: «Vuoi Tu, nella Tua ira, distruggere il giusto con l'empio? 24 E se, forse ci saranno cinquanta giusti nella città, vuoi tu nella Tua ira distruggere e non perdonare il luogo per riguardo ai cinquanta giusti che sono al suo interno? 25 Più veri di questo sono i Tuoi giudizi, per fare una cosa del genere, di distruggere il giusto con l'empio, e che il giusto sia trattato come il colpevole! I Tuoi giudizi sono veri! Può il giudice di tutta la terra, non fare giustizia?». 26 E il Signore disse: «Se trovo in Sedom cinquanta giusti in mezzo alla città, Io perdonerò a tutto il luogo per amor loro». [2] 27 E Abraham rispose e disse: «Ecco, io ho fatto una grande cosa, a parlare davanti al Signore, ed io (che sono) polvere e cenere! 28 Forse ai cinquanta giusti ne possono mancare cinque: deve tutta la città perire per cinque?». Ed Egli disse: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». 29 E continuò ancora parlare davanti a lui e disse: «Forse quaranta se ne possono trovare lì». Ed Egli disse: «Non vorrò la sua fine a causa dei quaranta». 30 Ed egli disse: «Non sia che l'ira del Signore ora si accenda, se io parlerò. Forse trenta se ne troveranno lì». Ed Egli disse: «Non vorrò la sua fine, se ve ne troverò trenta». 31 Ed egli disse: «Ecco, io ho fatto una grande cosa parlando davanti al Signore: forse venti ne saranno trovati lì». Ed Egli disse: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32 Ed egli disse: «Che non si accenda ora l'ira del Signore, e che io parlerò solo questa volta: forse dieci se ne possono trovare lì». Ed Egli disse: «Non la distruggerò per amore dei dieci!». 33 E la Gloria del Signore salì, quando ebbe finito di parlare con Abraham, e Abraham tornò al suo posto.
Cap. XIX. 1 E due angeli entrarono in Sedom la sera; e Lot sedeva alla porta di Sedom. E Lot vide e si alzò per presentarsi davanti a loro, e si prostrò con la faccia a terra. 2 Ed egli disse: «Vi prego miei signori (ribboni) entrate in casa del vostro servo per dimorarvi, e lavare i vostri piedi; e poi di primo mattino andrete sulla vostra strada». Ed essi dissero: «Non è così, ma nella piazza ampia potremo alloggiare». 3 E fu molto insistente con loro e li convinse a seguirlo, ed entrarono in casa sua: e fece loro una cena, e cucinò focacce azzime per loro, ed essi mangiarono. 4 Al momento non avevano ancora dormito; che gli uomini della città, gli uomini di Sedom, si riunirono davanti alla casa, dai giovani fino ai vecchi, tutto il popolo fin dall'estremità della città; 5 e gridarono a Lot, e gli dissero: «Dove sono gli uomini che sono venuti da te questa notte? Portali davanti a noi, che noi li conosciamo». 6 E Lot uscì verso di loro alla porta, e la porta si chiuse dietro di lui. 7 E disse: «Fratelli miei, vi prego, non (fate così) perfidamente. 8 Ecco, ora, io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo, io le porterò a voi, e potrete fare a loro ciò che piace ai vostri occhi; solo a questi uomini non fate nulla, perché sono entrati all'ombra della mia dimora». [3] 9 Ed essi dicevano: «Vattene, però!» E dissero: «E' venuto a soggiornare qua, ed ecco, egli ci giudica in giudizio! Ora faremo peggio a te che a loro»; e si scagliarono contro l'uomo, contro Lot, violentemente, e stavano quasi per demolire la porta. 10 E gli uomini stesero la mano, e portato Lot con loro in casa, e chiusero la porta. 11 E gli uomini che erano alla porta della casa li colpirono di cecità, [4] dal piccolo al grande, e non riuscirono a trovare la porta. 12 E gli uomini dissero a Lot: «Chi hai tu ancora qui, tuo genero, i tuoi figli e le tue figlie, e tutto quello che hai in città, conducili fuori da questo luogo, 13 perché noi distruggeremo questo luogo, perché il suo grido è grande davanti al Signore, e il Signore ci ha mandati a distruggerli». 14 E Lot uscì e parlò con i suoi generi, i mariti delle sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo; perché il Signore distruggerà la città». Ed era come un perdigiorno agli occhi dei suoi generi. 15 E fu come il mattino stava per sorgere che gli angeli fecero urgenza su Lot, dicendo: «Alzati, prendi con te tua moglie e le tue due figlie che sono state trovate fedeli, affinché tu non sia colpito con la punizione della città». 16 Ma egli ritardava; e allora gli uomini afferrarono le sue mani, e la mano di sua moglie, e delle mani delle sue due figlie; perché il Signore ha avuto pietà di lui; e lo portarono via, e lo misero fuori della città. 17 E fu quando li aveva portati fuori, che disse: «aAbbi pietà della tua vita, non guardare dietro di te, e non restare in tutta la pianura, fuggi verso la montagna per la liberazione, affinché tu non perisca». 18 E Lot disse loro: «Ti supplico, o Signore; 19 Ecco, se il tuo servo ha trovato grazia davanti a Te, Tu hai usato la Tua bontà come mi hai mostrato salvando la mia vita, e io non riesco a rifugiarmi in montagna, per timore che il male cada su di me, e io muoia. 20 Ecco, questa città è vicina, per poter fuggire lì; ed essa è piccola; Permettimi ora di fuggire là. Non è piccola? e la mia vita sarà prolungata». 21 Ed Egli disse: «Ecco, Io ti ho accontentato [5] anche in questa cosa, nel senso che Io non distruggerò la città per la quale tu hai pregato. 22 Vai in fretta, fuggi là; perché Io non posso far nulla finché tu no sia arrivato là». Quindi il nome della città è chiamato Zoar. [6] 23 Il sole era uscito fuori sulla terra, e Lot entrò Zoar. 24 E il Signore fece piovere su di Sedom e su Amorah zolfo e fuoco davanti al Signore dai cieli, 25 e distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e l'erba della terra. 26 E sua moglie guardava dietro di lei, e divenne una statua di sale. 27 E Abraham salì al mattino [7] al luogo dove aveva servito in preghiera davanti al Signore; 28 e guardò verso Sedom e Amorah, e su tutti i luoghi della terra in pianura, e vide, ed ecco, il fumo della terra saliva come il fumo di una fornace. 29 E fu quando il Signore distrusse le città della pianura, che il Signore si ricordò di Abraham, e fece uscire Lot di mezzo al disastro, allorché sovvertì le città nelle quali Lot aveva abitato. 30 E Lot salì da Zoar, e venne ad abitare in montagna, e le sue due figlie con lui: perché temeva di restare in Zoar; e andò ad abitare in una caverna, lui e le sue due figlie. 31 E l'anziana disse alla più giovane: «Nostro padre è invecchiato, e non vi è nessun uomo sulla terra per venire con noi secondo la via di tutta la terra. 32 Vieni, noi verseremo del vino a nostro padre, e poi giaceremo con lui, per avere dei figli [8] da nostro padre». 33 E versarono il loro vino al padre in quella notte; e l'anziana andò a coricarsi con il padre; e lui non lo seppe, né nel suo sdraiarsi né nel suo alzarsi. 34 E nel giorno che seguì che l'anziana disse alla più giovane: «Ecco, io ieri mi sono coricata con nostro padre: diamogli del vino anche questa notte, e vai tu a giacere con lui, e noi susciteremo dei figli da nostro padre». 35 E diedero del vino anche quella notte al padre, e la più giovane si alzò per andare a coricarsi con lui; e lui non lo seppe, né nel suo sdraiarsi né nel suo alzarsi. 36 E le due figlie di Lot concepirono dal loro padre; 37 e l'anziana partorì un figlio e lo chiamò Moab: egli è il padre del Moabaei fino ad oggi. 38 E la più giovane anche partorì un figlio e lo chiamò Bar Ammi: egli è il padre dei B'ni Ammon fino ad oggi.
Cap. XX. 1 E Abraham migrò da lì alla terra del sud, e abitò tra il Rekam e Hagra; [9] ed egli soggiornò a Gerar. [10] 2 E Abraham disse di Sarah sua moglie, lei è mia sorella. E Abimelek, re di Gerar, [11] mandò a prendere Sarah. 3 E la parola è venuto dalla presenza del Signore ad Abimelek in un sogno della notte, e gli disse: «Ecco, tu morirai, a causa della donna che hai preso, è la moglie di un uomo». 4 Ma Abimelek non si era avvicinato a lei. Ed egli disse: «Signore, ucciderai anche le persone innocenti? 5 Non mi ha forse detto: E' mia sorella? E anche lei ha detto: Egli è mio fratello. Nella rettitudine del mio cuore, e la pulizia delle mie mani, ho fatto questo». 6 E il Signore gli disse in sogno: «E' evidente anche a Me che nell'integrità del tuo cuore tu hai fatto questo, e ti ho anche trattenuto dal peccare davanti a Me; [12] quindi non ti ho consentito di avvicinarti a lei. 7 E ora restituisci la moglie fattrice; poiché egli è un profeta, ed egli pregherà per te, e vivrai. Ma se tu non la farai ritornare (lei), sappi che tu morirai, [13] tu, e quelli che sono tuoi». 8 E Abimelek si alzò al mattino, e chiamò tutti i suoi servi, e raccontò tutte queste parole davanti a loro; e gli uomini furono presi da grande timore. 9 E Abimelek chiamò Abraham, e gli disse: «Cosa ci hai fatto, e in che cosa ho peccato contro di te, perché tu abbia portato su di me e sul mio regno un così grande peccato? [14] Le opere che non sono degne di essere fatte tu le hai fatte con me». 10 E Abimelek disse ad Abraham: «Cosa hai visto, perché tu hai fatto questo cosa?». 11 E Abraham disse: «Perché ho detto, forse il timore del Signore non è in questo luogo e mi uccideranno a causa di mia moglie. 12 Tuttavia, in realtà lei è mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre; ed è divenuta mia moglie. 13 E fu, quando il popolo commise un errore con le opere delle loro mani, che il Signore mi portò vicino al timore di Lui, da (fra) la casa [15] di mio padre. E io le dissi: «Questo è il tuo favore che tu puoi fare per me; in ogni luogo attraverso il quale si passerà, diciamo di me, Lui è mio fratello». 14 E Abimelek prese pecore, buoi e servi e ancelle, e le diede ad Abraham, e fece tornare da lui sua moglie Sarah. 15 E Abimelek disse: «Ecco, il mio paese è davanti a te: dove è piacevole agli occhi tuoi, soffermati». 16 E a Sarah disse: «Ecco, io ho dato mille Seleen d'argento al tuo fratello; Ecco, cioè sia per te come un velo [16] d'onore, per aver inviato i miei a prenderti e vederti, e tutto ciò che è con te; riguardo a tutto ciò che tu hai detto sei stata rimproverata». 17 E Abraham pregò davanti al Signore, e il Signore guarì Abimelek, e sua moglie e le sue ancelle, e sono stati fatti rianimare, 18 perché il Signore aveva chiuso tutti gli uteri della casa di Abimelek, a causa di Sarah, moglie di Abraham.
Cap. XXI. 1 E il Signore si ricordò di Sarah come aveva detto; e il Signore fece a Sara secondo come aveva parlato. 2 E Sarah concepì e partorì ad Abraham un figlio nella sua vecchiaia, nel tempo in cui il Signore gli aveva detto. 3 E Abraham chiamò il nome di suo figlio che gli era nato, e che Sarah gli partorì, Izhak. 4 Abraham circoncise Izhak suo figlio (quando) il figlio ebbe otto giorni, come il Signore gli aveva comandato. 5 E Abraham era figlio di un centinaio di anni, quando Izhak suo figlio gli nacque. 6 E Sarah disse: «Il Signore mi ha fatto avere allegrezza; chiunque ascolta mi darà gioia». 7 E lei disse: «Fedele è Colui che parlò ad Abraham, e certificò che Sarah doveva allattare dei bambini; per lei è nato un figlio nella sua vecchiaia». 8 E il bambino cresceva e si era svezzato; e Abraham fece un gran convito nel giorno in cui Izhak fu svezzato. [17] 9 E Sarah osservò il figlio di Hagar la Mizritha, che lei partorì ad Abraham, deridente. 10 E lei disse: «Scaccia questa serva e suo figlio; perché il figlio della serva, non erediterà con mio figlio, con Izhak». 11 E la parola fu molto cattiva agli occhi di Abraham, a causa di suo figlio. 12 E il Signore disse ad Abraham: «Non sia brutto ai tuoi occhi ciò che riguarda il giovane e la tua serva. Tutto ciò che Sarah ti dice ascoltalo, perché in Izhak i tuoi figli saranno chiamati per te. 13 E anche il figlio della serva Io ho stabilito perché sia un popolo, perché è tuo figlio». 14 E Abraham si alzò la mattina, prese del pane e un otre di acqua, e diede ad Hagar e glielo pose sulla spalla, e al giovane, [18] e li respinse. E andò, e vagò nel deserto del pozzo di Shava (Beara de Shava). 15 E l'acqua finì dall'otre di pelle; e allora posò il giovane sotto uno degli alberi, 16 e andò a sedersi di fronte, lontano quanto come un tiro d'arco: perché diceva: «Non riesco a vedere la morte del bambino. . . .». E si sedette di fronte e alzò la voce e pianse. 17 E la voce del giovane fu ascoltata davanti al Signore; e l'Angelo del Signore chiamò Hagar dal cielo, e le disse: «Cosa hai, Hagar? Non temere, perché la voce del giovane è stata ascoltata davanti al Signore nel luogo in cui si trova. 18 Alzati, prendi il giovane e rafforza la tua mano per lui, [19] perché per un grande popolo lo ho nominato». 19 E il Signore gli aprì [20] gli occhi e vide il pozzo delle acque e andò a riempire l'otre di pelle con acqua, e la diede al giovane da bere. 20 E la Parola del Signore fu l'Aiuto del giovane, e lui crebbe e abitò nel deserto, ed è divenne un maestro dell'arco. 21 Ed egli dimorò nel deserto di Paran, e sua madre prese per lui una moglie dalla terra di Mizraim.
22 E fu in quel periodo che Abimelek e Phikol, capo del suo esercito, parlarono ad Abraham, dicendo: «La Parola del Signore è il tuo Aiuto in ogni cosa tu fai; 23 e ora giura per me qui, dalla Parola del Signore, che tu non vorrai essere falso con me, né con mio figlio, né con il figlio di mio figlio; e che secondo il bene che ho fatto a te tu farai con me e con la terra in cui tu sei un forestiero». 24 E Abraham disse: «Io giuro». 25 E Abraham rimproverò Abimelek, a causa del pozzo delle acque che i servi di Abimelek avevano preso con la forza. [21] 26 E Abimelek disse: «Io non sapevo che questa cosa fosse stata fatta, e se tu non me lo avessi mostrato, né l'ho sentito, se non in questo giorno». 27 E Abraham prese pecore e buoi, e le diede ad Abimelek, e fecero tutti e due un patto. 28 E Abraham fece sette agnelli distaccare; 29 e Abimelek disse ad Abramo: «Cosa sono questi sette agnelli che hai fatto uscire per distinguersi?». 30 Ed egli disse: «Che tu possa prendere i sette agnelli dalla mia mano, a testimonianza per me che ho scavato bene». 31 Perciò egli chiamò quel luogo Beer Shava, perché vi ci giurarono insieme. 32 E fecero l'alleanza a Beer Shava. E Abimelek e Phikol, [22] il capo del suo esercito, si alzarono, e restituirono il terreno dei Phelishtaei. 33 Ed egli piantò un albero [23] a Beer Shava, e là pregava nel Nome del Signore, l'Altissimo Dio. [24] 34 E Abraham soggiornò nella terra dei Phelislitaei molti giorni.
Cap. XXII. 1 Ed è stato dopo queste cose che il Signore tentò Abraham; e gli disse: «Abraham! Ed egli disse: «Eccomi». 2 Ed Egli disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, che tu ami, Izhak, e vai nella terra di culto, e offrilo davanti a Me, in olocausto, sopra uno dei monti che ti dirò». 3 E Abraham si alzò la mattina, sellò il suo asino, e prese due suoi giovani con lui, e Izhak suo figlio e spaccò la legna per l'olocausto e si alzò e andò verso il luogo di cui il Signore gli aveva parlato. 4 E nel terzo giorno Abraham alzò, gli occhi, e vide il posto da lontano. 5 E Abraham disse ai suoi giovani: «Attendete qui voi con l'asino, e io e il giovane saliremo lassù e faremo il culto, e torneremo da voi». 6 E Abraham prese la legna per l'olocausto, e suo figlio Izhak; e prese in mano il fuoco e il coltello, e andarono tutti e due come uno solo. 7 E Izhak parlò ad Abraham suo padre, e gli disse: «Padre!». Ed egli rispose: «Eccomi, figlio mio». Ed egli disse: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». 8 E Abraham disse: «L'agnello per l'olocausto è rivelato davanti al Signore, figlio mio». E andarono, tutti e due, come uno solo. 9 E giunsero al luogo del quale il Signore gli aveva parlato. E Abraham costruì lì l'altare, e posizionò la legna, e legò Izhak suo figlio e lo depose sull'altare sopra la legna. 10 E Abraham stese la mano e prese il coltello per tagliare il figlio. 11 E l'Angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: «Abraham, Abraham!». Ed egli disse: «Eccomi». 12 E gli disse: «Non stendere la tua mano sul giovane, né fare qualsiasi cosa a lui: perché ora so che tu temi Dio, e che tu non hai risparmiato il tuo unico figlio [25] per Me». 13 E Abraham alzò gli occhi dopo queste (parole), e vide, ed ecco, un montone, impigliato nella boscaglia per le corna. E Abraham andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 14 E Abraham adorò e là pregava in quel luogo, e disse davanti al Signore, Qui sono le generazioni culto. Perciò si è prostrato in quel giorno, in questo monte Abraham adorava davanti al Signore [26] 15 E l'Angelo del Signore chiamò Abraham per la seconda volta dal cielo, 16 e disse: «Mediante la Mia Parola ho giurato, - dice il Signore, - perché tu hai fatto questa cosa, e non hai risparmiato il tuo unico figlio, 17 di conseguenza, con la benedizione Io ti benedirò, e moltiplicando Io moltiplicherò i tuoi figli come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e tuoi figli erediteranno le città dei loro nemici. 18 E tutti i popoli della terra saranno benedetti attraverso tuo figlio: Poiché tu hai ricevuto la Mia Parola». 19 E Abraham tornò ai suoi giovani, e loro si alzarono e andarono insieme fino alla Beer Shava, e Abraham dimorò a Beer Shava.
20 E fu dopo queste cose, che fu mostrato ad Abraham, dicendo: «Ecco, anche Milcha, partorisce figli a Nahor, tuo fratello»: 21 Uts suo primogenito, e Booz suo fratello, e Kemuel il padre di Aram, 22 e Kesed, e Chazu, e Phildash, e Yedlaph, e Bethuel. 23 E Bethuel generò Revekah. Questi otto partorì Milcha a Nahor, fratello di Abraham. 24 E la sua concubina, il cui nome era Reuma, anche lei partorì Tebach e Gacham e Tachash e Maaka.
NOTE:
[1] Kebelath.
[2] Vers. Samaritana: "Io tollererò per tutto il posto."
[3] Vers. Samaritana: "Sotto l'ombra della mia famiglia."
[4] In alternativa: "con lampi degli occhi". Shabriria , che Castel definisce, " scotomi ,Tenebra con vertigine ".
[5] "ha accettato il tuo volto."
[6] Piccolo.
[7] Vers. Samaritana: Beshelu shoker , "nel silenzio del mattino."
[8] Vers. Samaritana: "e vivremo nei figli di nostro padre".
[9] Ebraico: "fra Cades e Sur."
[10] Vers. Samaritana: "Askelon."
[11] Vers. Samaritana: "Shultan di Askelon."
[12] Vers. Samaritana: "di diventare impuro davanti a Me".
[13] Vers. Samaritana: "perire tu perirai."
[14] Vers. Samaritana: "una grande impurità."
[15] Vers. Samaritana: "tabernacolo, tenda."
[16] Oppure: "coprono degli occhi."
[17] Vers. Samaritana: "nel giorno della ( pelututh ) la liberazione di suo figlio."
[18] Rabia: "un bambino che cresce."
[19] In alternativa: "su di lui;" "tenerlo con fermezza." Così latino Apprenhende manu tua EUM . La versione Samaritana ha: "Prendi il giovane, e fortifica in lui la tua mano."
[20] In alternativa: "illuminata".
[21] Vers. Samaritana: "aveva preso in modo fraudolento."
[22] Vers. Samaritana: "Pumkol", un nome che significa come la forma ebraica.
[23] Vers. Samaritana: "un paradiso".
[24] Vers. Samaritana: "visione."
[25] Vers. Samaritana: "il figlio del tuo cuore."
[26] Vers. Samaritana: "In montagna il Signore vedrà, si moltiplicheranno."