RUBEN
Ruben (ebraico רְאוּבֵן Reùben) [Vedi, un figlio!].
Ruben quindi sarebbe il figlio dello spirito, della provvidenza (Ruh - ben); tuttavia Ruben in ebraico è scritto רְאוּבֵן e Ruach, lo spirito, si scrive in ebraico רוח, e quindi l'interpretazione è dubbia.
Più probabilmente il nome deriva dall'esclamazione di Lea "Guarda, un maschio!" (רוא: אוה בן) con grafia assai più simile.
La tribù di Ruben prende il nome dal primogenito dei dodici figli di Giacobbe, figlio di Lia sorella di Rachele la figlia di Labano che Giacobbe amava più di Lia, la quale gli era stata data in moglie con l’inganno (Gen 29, 23). Sua madre Lea, gli diede nome Ruben “perché”, come ebbe a dire lei stessa, “Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà”. (Gen 29, 30-32) Poi Lia partorì altri cinque figli, Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon (Gen 35, 23; 46, 8). Grazie al favore accordatogli dal Signore, figli di Lia costituirono quasi la metà delle tribù di Israele.
Ruben si dimostrò benevolo con Giuseppe quando persuase i suoi fratelli a non ucciderlo, ma a gettarlo in una cisterna asciutta, con l’intenzione di tornare segretamente a liberarlo (Gen 37, 18-30). Quando i fratelli pensarono che l’accusa di spionaggio mossa loro in Egitto fosse la conseguenza del maltrattamento che essi avevano inflitto a Giuseppe, (Gen 42, 9-14) ma Ruben rammentò loro che egli si era dissociato dall'attentare alla vita del fratello (Gen 42, 21-22). Quando Giuseppe chiese che Beniamino venisse portato in Egitto Giacobbe si rifiutò di lasciare che accompagnasse i fratelli, Ruben offrì come garanzia i propri due figli, dicendo: “Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurrò” (Gen 42, 37).
Primogenito di Giacobbe, Ruben aveva i diritti riservati al primogenito, per cui gli spettavano due parti della proprietà lasciata dal padre. Giacobbe, poi, essendo il capofamiglia, fungeva da sacerdote di YHWH per tutta la famiglia, e come tale aveva offerto sacrifici sull'altare, aveva pregato e impartito istruzione religiosa. Per tutte queste ragioni egli era anche il signore della famiglia, e di tutto quanto essa possedeva, bestiame, servi e proprietà varie. Quando prima di morire convocò i figli, per primo si occupò di Ruben dicendo: “Ruben, tu sei il mio primogenito, il mio vigore e la primizia della mia virilità, esuberante in fierezza ed esuberante in forza! Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza, perché sei salito sul talamo di tuo padre, hai profanato così il mio giaciglio” (Gen 49, 3-4), rammentando così quell'azione sconsiderata che influiva negativamente sul suo privilegio di primogenitura. Si era infatti reso colpevole di incesto con Bila, la concubina di suo padre, serva di Rachele, moglie prediletta di Giacobbe (Gen 35, 22). Così Ruben fu privato dei privilegi della primogenitura, non avendo rispettato la dignità di suo padre e l’onore dei due figli di Bila, concubina di suo padre.
2. Il nome Ruben indica anche il territorio della loro eredità. La tribù di Ruben discendeva dai suoi quattro figli, Enoc, Pallu, Chesron e Carmì, i capi del casato dei rubeniti (Gen 46, 8-9; Es 6, 14; 1Cr 5, 3).
Il secondo anno dalla loro uscita dalla terra d'Egitto, Elisùr, figlio di Sedeùr, fu scelto come capo del casato per rappresentare la tribù di Ruben. (Nm 1, 1-5; 10, 18) Fra le dodici tribù, quella di Ruben fu sempre una delle meno numerose. Dal censimento fatto nel secondo anno di permanenza nel deserto risultò che gli uomini della tribù di Ruben, dai 20 anni in su, abili alle armi, erano 46.500 (Nm 1, 20-21). Circa 39 anni dopo il loro numero era sceso a 43.730. (Nm 26, 5-7).
Nell'accampamento di Israele le schiere di Ruben, fiancheggiate da quelle di Simeone e di Gad, si trovavano a Sud del tabernacolo (Nm 2, 10-16). Durante la marcia questa divisione formata dalle tre tribù capeggiata da Ruben seguiva quella di Giuda, Issacar e Zabulon (Nm 10, 14-20). Con il medesimo ordine le tribù presentarono le offerte il giorno in cui fu inaugurato il tabernacolo (Nm 7, 1-2, 10-47).
Prima che Israele entrasse nella Terra Promessa, le tribù di Ruben e di Gad chiesero che fosse dato loro il territorio a Est del Giordano (ottenuto sconfiggendo due re, Sihon e Og), asserendo che questo era un territorio ideale per i loro grandi greggi e armenti. Mosè acconsentì a questa richiesta (fatta anche da metà della tribù di Manasse) ponendo però la condizione che anche i combattenti di queste tribù attraversassero il Giordano aiutando le altre tribù nella conquista di Canaan, condizione a cui le due tribù e mezzo acconsentirono a rispettare (Nm 32, 1-38; Gs 1, 12-18; 4, 12-13; 12, 6; 13, 8-10).
Il territorio dato in eredità alla tribù di Ruben venne stabilito ancor prima che gli israeliti attraversassero il Giordano. Mosè stesso diede a questa tribù la parte meridionale del regno di Sihon che essi avevano conquistato. Questo territorio si estendeva dalla valle del torrente Arnon, che segnava il confine con Moab a Sud, fino a Nord del Mare di Sale (Mar Morto); la terra a Nord del territorio di Ruben venne data alla tribù di Gad (Nm 34, 13-15; Dt 3, 12-16; Gs 13, 15-23; 18, 7). A Est il territorio di Ruben confinava con quello degli ammoniti, e a Ovest con il Mar Morto e il Giordano (Gs 15, 1-6; 18, 11-17). Beser, e altre sei città di rifugio, si trovavano nel territorio di Ruben e furono destinate ai leviti (Dt 4, 41-43; Gs 20, 8; 21, 7-36; 1Cr 6, 63, 78-79).
Mosè stabilì che, una volta che gli israeliti fossero giunti nel cuore del paese di Canaan, la tribù di Ruben, insieme a Gad, Aser, Zabulon, Dan e Neftali, secondo l’ordine dato da Mosè, doveva stare sul monte Ebal per pronunciare le maledizioni, mentre le altre tribù dovevano stare sul monte Garizim per benedire il popolo. (Dt 27, 11-13) Dopo aver dato queste disposizioni, Mosè benedisse Ruben insieme alle altre tribù. Ai rubeniti disse: “Viva Ruben e non muoia, benché siano pochi i suoi uomini” (Dt 33, 1-6).
Alla fine della campagna di Canaan Giosuè convocò i combattenti di Ruben, insieme a quelli di Gad e della mezza tribù di Manasse e, dopo averli lodati per aver mantenuto fede alle promesse fatte a Mosè, li rimandò alle loro case con la sua benedizione. (Gs 22, 1-8) Arrivati al Giordano, essi eressero un altare grande e ben visibile sulla sponda occidentale e quando gli Israeliti vennero a saperlo, riunirono tutta la loro comunità a Silo per muovere guerra contro di loro. Ma quando fu spiegato che l’altare non serviva per farvi sacrifici, ma solo come testimonianza di fedeltà fra le tribù situate da entrambi i lati del Giordano. L'altare fu chiamato Testimonianza, perché dissero: "È una testimonianza fra noi che il Signore è Dio" (Gs 22, 9-34).
Quando Barac e Debora inneggiarono a una grande vittoria ricordarono che la tribù di Ruben non si erano uniti a loro per combattere contro Sisara. In seguito a ciò “nei territori di Ruben grandi erano le esitazioni e le dispute”. (Gdc 5, 15-16) Ai giorni di Saul i rubeniti si unirono ai loro vicini e riportarono una grande vittoria sugli agareni e sui loro alleati, “perché durante l'assalto si erano rivolti a Dio, che li aiutò per la loro fiducia in lui”. (1Cr 5, 10, 18-22).
Quindi i rubeniti occuparono parte del territorio degli agareni, fino alla conquista di Israele da parte degli assiri avvenuta nell’VIII secolo a.C., quando furono tra i primi ad essere portati in esilio. (1Cr 5, 6. 22b-26) Singoli rubeniti, e la tribù nel suo insieme, sono menzionati in relazione alla storia di Davide, sia prima che dopo che diventò re (1Cr 11, 26-42; 12, 37-38; 26, 32; 27, 16).
In Ezechiele e in Apocalisse è significativo l’ordine in cui è menzionato Ruben rispetto alle altre tribù. Nella sua visione Ezechiele vide nel mezzo delle tribù la “porzione santa”, cioè una striscia di terra dove sorgeva il tempio di YHWH, la città chiamata YHWH-Samma (ebr. Yehwàh Shàmmah), che significa “YHWH stesso è lì”, e il territorio appartenente ai sacerdoti, ai leviti e al capo principale. Immediatamente a Nord di questa santa striscia di terra c’era Giuda, che confinava a Nord con Ruben (Ez 48, 6-22. 35). Anche la porta che aveva il nome di Ruben sul lato Nord della città santa, YHWH-Samma, era adiacente a quella che aveva il nome di Giuda. (Ez 48, 31) Analogamente nella visione di Giovanni relativa al suggellamento delle dodici tribù dell’Israele spirituale, Ruben è menzionato per secondo, dopo la tribù di Giuda (Ap 7, 4-5).
Riferimenti tratti da:
- Concordanza pastorale della Bibbia
- Wikipedia
- Alcuni riferimenti per l'impostazione dal sito biblioteca on line Watchtower
Ricerca sulla Bibbia QUI