GIUDA
GIUDA (tribù di Israele)
Giuda (ebraico: יְהוּדָה - Yehudah, che significa lodato, onorato), una delle tribù d'Israele, il cui eponimo era il quarto figlio di Giacobbe e di Lia.
Sua madre quando lo partorì disse: "Questa volta loderò il Signore". Per questo lo chiamò Giuda. E cessò di avere figli (Gen 29,35).
Il colore principale rappresentante della tribù di Giuda è soprattutto l'azzurro.
Giuda ebbe tre figli dalla moglie cananea di nome Sua; Er, Onan e Sela (Gen 38, 1-5). Er e Onan sposarono entrambi Tamar e il Signore li fece morire, Er perché si rese odioso e Onan perché spargendo il seme a terra non volle dare discendenza al fratello morto, secondo la legge del levirato (Gen 38, 1-26). Giuda ebbe poi Perez e Zerach da Tamar (Gen 38, 27-30). Da Perez discenderà Gesù Nazzareno il Messia
Quando gli Israeliti uscirono dall'Egitto, gli uomini validi della tribù di Giuda dai 20 anni in su erano 74.600, un numero superiore a quello di qualsiasi altra delle dodici tribù. (Nm 1, 26-27) Alla fine dei 40 anni di peregrinazione nel deserto, gli uomini registrati di Giuda erano 1.900 in più (Nm 26, 22).
Dopo che fu eretto il tabernacolo, la tribù di Giuda con le sue schiere, sotto la guida di Nacson, si accampavano a oriente del santuario insieme a quelle di Issacar e Zabulon, (Nm 2, 3-8). Il colore principale dello stendardo della tribù di Giuda è l'azzurro.
Nella benedizione che Giacobbe diede prima di morire di Giuda egli dice: Un giovane leone è Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si è sdraiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa; chi lo farà alzare?
Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli.
Egli lega alla vite il suo asinello e a una vite scelta il figlio della sua asina, lava nel vino la sua veste e nel sangue dell'uva il suo manto; scuri ha gli occhi più del vino e bianchi i denti più del latte (Gen 49, 9-12).
Ma nel Targum di Gerusalemme XLIX, 8-12, riguardo a colui al quale appartiene il bastone del comando è più esplicito, infatti dice: Re non cesseranno dalla casa di Jehuda, né sapherim per insegnare la legge ai figli dei suoi figli, fino al momento in cui il re Meshiha deve venire, di cui è il regno, e al quale tutti i regni della terra devono essere obbedienti. Come è bello il Re Meshiha, che deve nascere dalla casa di Jehuda!
Egli ha cinto i suoi lombi, e andando in guerra contro coloro che lo odiano, ucciderà re con principi, e renderà i fiumi rossi con il sangue dei loro uccisi, e le sue colline bianche con il grasso dei loro potenti; le sue vesti saranno intrise di sangue, e lui stesso sarà come il succo del torchio. Più belli del vino puro sono a vedersi gli occhi del Re Meshiha; essi non considerano ciò che è impuro, o lo spargimento del sangue degli innocenti. I suoi denti sono impiegati secondo il precetto, piuttosto che nel mangiare le cose della violenza e della rapina; le sue montagne devono essere rosse con le viti, e i suoi torchi con il suo vino, e i suoi colli saranno bianchi con tanto grano e con greggi di pecore.
Stanziatasi nella zona montagnosa tra Gerusalemme ed Hebron, si ingrandì diventando la più importante tribù meridionale, conglobando di fatto altri gruppi minori (la tribù di Simeone, i Calebiti, i Keniti, ecc.).
Territorio di Giuda. Il territorio toccato in sorte alla tribù di Giuda confinava a Nord con quello di Beniamino (Gs 18, 11), a Est con il Mar Morto (Gs 15, 5) e a Ovest con il Mar Grande (Mare Mediterraneo) (Gs 15, 12). Il confine Sud si estendeva verso Sud-Ovest dall'estremità Sud del Mar Morto fino alla salita di Akrabbìm; e passando per Sin risaliva a meridione di Kades-Barnea; passava poi da Chesron, saliva ad Addar e girava verso Karkà; passava poi da Asmon e raggiungeva il torrente d'Egitto arrivando al mare Mediterraneo. (Gs 15, 1-4) La parte di questo territorio intorno a Beer-Seba fu assegnata alla tribù di Simeone. (Gs 19, 1-9) I keniti, famiglia non israelita imparentata con Mosè in seguito al suo matrimonio con Sipporà figlia di Ietro, pure presero dimora nel territorio di Giuda (Gdc 1, 16).
Anticamente i confini di Giuda includevano diverse regioni naturali distinte. Al Sud il Negheb, in gran parte un altopiano con un’altitudine che varia dai 450 ai 600 m. sul livello del mare. Lungo il Mediterraneo la pianura della Filistea, con le sue dune sabbiose che a volte penetrano anche per 6 km nell'entroterra. Nell'antichità questa pianura ondulata era coltivata a viti, olivi e cereali. (Gdc 15, 5) Immediatamente a Est una zona collinare, inframmezzata da numerose vallate, che al Sud raggiunge un’altitudine di 450 m. sul livello del mare. Si tratta della Sefela (bassopiano), regione che nell'antichità era coperta di sicomori. (1Re 10, 27) È un bassopiano in confronto con la regione montuosa di Giuda più a Est, che ha un’altitudine tra i 600 e i 1000 m. o più sul livello del mare. Le colline spoglie del versante Est costituiscono il deserto di Giuda.
La tribù di Giuda ebbe una storia particolare nell'ambito d'Israele; con Davide sorse un regno di Giuda con capitale Ebron, (dove sorge la tomba dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe), mentre sul resto d'Israele nella città di Macanàim regnava il figlio di Saul, Is-Baal, alla cui morte Davide unificò il regno. In seguito alla conquista di Gerusalemme Davide ne fece la capitale del suo regno (2Sam 5, 6-9). Dopo Salomone (932 a. C.) le tribù settentrionali si staccarono costituendo il regno d'Israele, mentre rimasero sottoposte alla dinastia davidica solo Giuda, Simeone e parte di Beniamino, costituendo il regno detto appunto di Giuda dal nome della tribù più importante (1Re 12, 20-33). La maggior saldezza dinastica della “casa di Davide”, sempre rimasta sul trono di Gerusalemme (capitale del regno di Giuda ), in confronto alla discontinuità dei re d'Israele, la precoce scomparsa politica del regno di Israele (annesso dall'Assiria nel 722 a. C.) (2Re 17,6-24) rispetto a quello di Giuda (annesso da Babilonia nel 587 a. C.) (Ger 52,11; Ger 39,1-7; 2Re 25, 1-12), e soprattutto la presenza in Gerusalemme del tempio di YHWH, simbolo della coesione religiosa ed etnico-politica, fecero del regno di Giuda il centro più tenace della sopravvivenza del popolo d'Israele anche dopo la fine dell'indipendenza. Mentre il regno del Nord, anche a causa dell'idolatria introdotta da Geroboamo con i due vitelli d'oro posti a Betel e Dan, giudicati necessari per mantenere l'indipendenza dal regno di Giuda e quindi per questo motivo non si fece nulla per sradicarla, rendeva il regno del Nord più esposto a penetrazione e assimilazione da parte dell'ambiente circostante. Ciò spiega come a partire dall'età ellenistica e romana si indicassero come Giudea e Giudei rispettivamente la regione e il popolo tutto d'Israele.
Nella visione di Giovanni in Apocalisse al capitolo 7 la tribù di Giuda è la prima nell'elenco dei 144.000 segnati, provenienti da ogni tribù dei figli di Israele (Ap 7, 4-8).
Numerosi sono i messaggi di speranza nella Bibbia riferiti all'avvento di un Messia che possa salvare i più deboli. Vien detto che il Messia nascerà in seno alla tribù di Giuda, dal casato di Davide.
Questa attesa diventa sempre più codificata nel cultuale ebraico ma non tutte le correnti religiose ebraiche hanno la stessa immagine del Messia.
Riferimenti tratti da:
- Concordanza pastorale della Bibbia
- Wikipedia
- Alcuni riferimenti per l'impostazione dal sito biblioteca on line Watchtower
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