LE DIFFERENZE TRA CATTOLICI ORTODOSSI E PROTESTANTI
Di Simone Salvadei -
(Pubblicato su romagiornale.it il 28 febbraio 2013)
Chi sono i cristiani. Possono essere considerati cristiani tutti coloro che riconoscono Gesù come il Messia atteso dal popolo d’Israele e come Dio. La fede nella divinità di Gesù è requisito fondamentale per essere definiti cristiani.
Quanti sono i cristiani. L’ International Bulletin of Missionary Research riporta, nel 2010, un numero di cristiani pari a 2,3 miliardi di persone. E’ la prima religione al mondo, in termini di diffusione, seguita dall’Islam (1,5 miliardi) e dall’Induismo (1 miliardo circa). I Cattolici vengono stimati intorno a 1,2 miliardi, i protestanti circa 550 milioni e gli ortodossi pari a 225 milioni.
La misurazione della diffusione di una religione è piuttosto complicata (occorrerebbe censire l’intera popolazione mondiale o trovare un cluster rappresentativo) per cui sono poche, rare e a pagamento le statistiche in possesso di questi dati.
Differenze tra Cattolici e Ortodossi
Separati dopo il Grande Scisma del 1054 d.C.
Le differenze non sono sostanziali (tanto che la Chiesa Cattolica non considera eretica, ma scismatica, la Chiesa Ortodossa) ma relative alla tradizione ecclesiastica e liturgica.
Possiamo riassumerle in quattro punti:
– peccato originale
– primarietà del Papa e Immacolata Concezione
– variazione del Credo (filioque)
– variazioni, non sostanziali, sulla liturgia eucaristica e i sacramenti
Peccato Originale. Gli Ortodossi, al contrario dei Cattolici, ritengono che il Peccato Originale non abbia conseguenze morali sull’uomo ma solo fisiche. In seguito al peccato di Adamo, infatti, l’uomo è mortale (conseguenza fisica) ma in seguito alla sconfitta della morte da parte di Gesù l’uomo non eredita più la morte spirituale derivante dal Peccato Originale. Quindi se per la Chiesa Cattolica l’uomo nasce nel peccato per la Chiesa Ortodossa l’uomo nasce puro.
Primarietà del Papa e Immacolata Concezione. La Chiesa Ortodossa non riconosce il dogma di infallibilità del Papa (definito nel Concilio Ecumenico Vaticano I del 1870) né crede nell’Immacolata Concezione (la preservazione di Maria dal Peccato Originale fin dalla nascita) ma, anzi, in aggiunta alla disputa sul filioque, li ritiene eretici.
Variazione del Credo (filioque). La disputa nasce intorno alla petizione del Credo Niceno-Costantinopolitano: “Credo nello Spirito Santo che procede dal Padre (e dal Figlio, filioque)”. Il filioque, non presente nella versione originale del Credo, viene aggiunto per la prima volta nel 589, nel concilio Toletano III a ribadire la divinità di Gesù contro l’eresia ariana che imperversava a quel tempo. Sebbene nato per ragioni di ortodossia il filioque venne usato a scopi politici da Carlo Magno per indicare come eretico l’impero Bizantino e rivendicare i territori ad oriente. Il tema agitava la Chiesa Orientale, sebbene S. Agostino e S. Massimo il Confessore trovarono una sintesi. Si ritiene che fu probabilmente più il fattore politico sottostante quindi a far poi esplodere lo scisma nel 1054.
Differenze minori. Nel rito ortodosso l’eucarestia viene sempre servita nelle due specie e non viene utilizzato pane azzimo. La celebrazione eucaristica è generalmente più lunga di quella cattolica. I sacramenti del Battesimo, Cresima e Comunione vengono somministrati tutti in una volta sola poco dopo la nascita. Nella tradizione ortodossa il celibato nel sacerdozio non è necessario: dopo essersi sposati si può essere ordinati.
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Differenze tra Cattolici e Protestanti
Separati dopo il 1517 d.C. (Martin Lutero e Riforma Protestante)
Le differenze tra queste due Chiese possono dirsi sostanziali in quanto la Chiesa Cattolica considera eretica, cioè violante alcuni cardini fondamentali della propria fede, la Chiesa Protestante e viceversa. Le differenze tra queste due Chiese possono essere riassunte nei seguenti punti:
Salvati per grazia. Secondo la dottrina protestante l’uomo non può, con le sue opere, contribuire alla propria salvezza. L’unico che può salvare è Dio attraverso la sua grazia.
Sola scriptura. I protestanti ritengono che l’unica fonte di Verità sia la Bibbia e che non debbano esserci ulteriori strumenti per decodificare la volontà di Dio. La dottrina cattolica invece cammina su due binari: la Sacra Scrittura e la tradizione, composta dai contributi dei Santi, dei Padri della Chiesa, delle encicliche papali.
Transustanziazione. I cattolici credono nella transustanziazione, cioè che durante la consacrazione del pane e del vino essi diventino nella sostanza il corpo e il sangue di Cristo. Nella chiesa protestante rimane invece divisione su quest’argomento: Lutero riteneva esistesse la consustanziazione: Dio c’è in presenza ma non trasforma la sostanza. Calvino, invece, credeva in una presenza di Dio solo spirituale negando, di fatto, il carattere sacrificale della messa.
Sacramenti. Nella Chiesa protestante vengono riconosciuti come sacramenti solo il Battesimo e l’Eucarestia e, parzialmente, il sacramento della penitenza (confessione).
Confessione. Nella Chiesa Protestante, in generale, non viene somministrato il sacramento della confessione in forma privata ma si recita, generalmente, un rito penitenziale interno alla celebrazione eucaristica. Eccezione viene fatta dai Luterani che la praticano più raramente dei cattolici. Usualmente, prima del rito della Prima Comunione, i Luterani prevedono una confessione privata.
Celibato per i sacerdoti. I preti Protestanti non fanno voto di celibato. Nella tradizione cattolica, invece, tale vincolo esiste anche se può essere disatteso nel caso di ordinazioni con rito Greco e nelle altre Chiese Cattoliche Orientali.
Si ricorda che questo voto, anche se si rifà al pensiero espresso dallo stesso S.Paolo alla nascita del cristianesimo, non viene codificato fino al Concilio romano del 386 d.C. Inoltre la norma fu più volte rimessa in discussione e ribadita dalla Chiesa di Roma fino al Concilio di Trento, che ne sancì definitivamente l’obbligo per tutti i sacerdoti.
Tale voto rimane tuttavia essenziale in tutti i riti per essere ordinati vescovi.
Il celibato dei sacerdoti è da molti anche oggi criticato. Si ricorda che dev’essere in ogni modo visto come una sofferta decisione della Chiesa Latina conseguita dopo secoli di discernimento e non come un antico dogma ormai superato che debba essere ad ogni costo rispettato.
Vai alla pagina: Cattolicesimo romano e protestantesimo: due cristianesimi cliccando QUI
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(Pubblicato su romagiornale.it il 28 febbraio 2013)
Chi sono i cristiani. Possono essere considerati cristiani tutti coloro che riconoscono Gesù come il Messia atteso dal popolo d’Israele e come Dio. La fede nella divinità di Gesù è requisito fondamentale per essere definiti cristiani.
Quanti sono i cristiani. L’ International Bulletin of Missionary Research riporta, nel 2010, un numero di cristiani pari a 2,3 miliardi di persone. E’ la prima religione al mondo, in termini di diffusione, seguita dall’Islam (1,5 miliardi) e dall’Induismo (1 miliardo circa). I Cattolici vengono stimati intorno a 1,2 miliardi, i protestanti circa 550 milioni e gli ortodossi pari a 225 milioni.
La misurazione della diffusione di una religione è piuttosto complicata (occorrerebbe censire l’intera popolazione mondiale o trovare un cluster rappresentativo) per cui sono poche, rare e a pagamento le statistiche in possesso di questi dati.
Differenze tra Cattolici e Ortodossi
Separati dopo il Grande Scisma del 1054 d.C.
Le differenze non sono sostanziali (tanto che la Chiesa Cattolica non considera eretica, ma scismatica, la Chiesa Ortodossa) ma relative alla tradizione ecclesiastica e liturgica.
Possiamo riassumerle in quattro punti:
– peccato originale
– primarietà del Papa e Immacolata Concezione
– variazione del Credo (filioque)
– variazioni, non sostanziali, sulla liturgia eucaristica e i sacramenti
Peccato Originale. Gli Ortodossi, al contrario dei Cattolici, ritengono che il Peccato Originale non abbia conseguenze morali sull’uomo ma solo fisiche. In seguito al peccato di Adamo, infatti, l’uomo è mortale (conseguenza fisica) ma in seguito alla sconfitta della morte da parte di Gesù l’uomo non eredita più la morte spirituale derivante dal Peccato Originale. Quindi se per la Chiesa Cattolica l’uomo nasce nel peccato per la Chiesa Ortodossa l’uomo nasce puro.
Primarietà del Papa e Immacolata Concezione. La Chiesa Ortodossa non riconosce il dogma di infallibilità del Papa (definito nel Concilio Ecumenico Vaticano I del 1870) né crede nell’Immacolata Concezione (la preservazione di Maria dal Peccato Originale fin dalla nascita) ma, anzi, in aggiunta alla disputa sul filioque, li ritiene eretici.
Variazione del Credo (filioque). La disputa nasce intorno alla petizione del Credo Niceno-Costantinopolitano: “Credo nello Spirito Santo che procede dal Padre (e dal Figlio, filioque)”. Il filioque, non presente nella versione originale del Credo, viene aggiunto per la prima volta nel 589, nel concilio Toletano III a ribadire la divinità di Gesù contro l’eresia ariana che imperversava a quel tempo. Sebbene nato per ragioni di ortodossia il filioque venne usato a scopi politici da Carlo Magno per indicare come eretico l’impero Bizantino e rivendicare i territori ad oriente. Il tema agitava la Chiesa Orientale, sebbene S. Agostino e S. Massimo il Confessore trovarono una sintesi. Si ritiene che fu probabilmente più il fattore politico sottostante quindi a far poi esplodere lo scisma nel 1054.
Differenze minori. Nel rito ortodosso l’eucarestia viene sempre servita nelle due specie e non viene utilizzato pane azzimo. La celebrazione eucaristica è generalmente più lunga di quella cattolica. I sacramenti del Battesimo, Cresima e Comunione vengono somministrati tutti in una volta sola poco dopo la nascita. Nella tradizione ortodossa il celibato nel sacerdozio non è necessario: dopo essersi sposati si può essere ordinati.
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Differenze tra Cattolici e Protestanti
Separati dopo il 1517 d.C. (Martin Lutero e Riforma Protestante)
Le differenze tra queste due Chiese possono dirsi sostanziali in quanto la Chiesa Cattolica considera eretica, cioè violante alcuni cardini fondamentali della propria fede, la Chiesa Protestante e viceversa. Le differenze tra queste due Chiese possono essere riassunte nei seguenti punti:
Salvati per grazia. Secondo la dottrina protestante l’uomo non può, con le sue opere, contribuire alla propria salvezza. L’unico che può salvare è Dio attraverso la sua grazia.
Sola scriptura. I protestanti ritengono che l’unica fonte di Verità sia la Bibbia e che non debbano esserci ulteriori strumenti per decodificare la volontà di Dio. La dottrina cattolica invece cammina su due binari: la Sacra Scrittura e la tradizione, composta dai contributi dei Santi, dei Padri della Chiesa, delle encicliche papali.
Transustanziazione. I cattolici credono nella transustanziazione, cioè che durante la consacrazione del pane e del vino essi diventino nella sostanza il corpo e il sangue di Cristo. Nella chiesa protestante rimane invece divisione su quest’argomento: Lutero riteneva esistesse la consustanziazione: Dio c’è in presenza ma non trasforma la sostanza. Calvino, invece, credeva in una presenza di Dio solo spirituale negando, di fatto, il carattere sacrificale della messa.
Sacramenti. Nella Chiesa protestante vengono riconosciuti come sacramenti solo il Battesimo e l’Eucarestia e, parzialmente, il sacramento della penitenza (confessione).
Confessione. Nella Chiesa Protestante, in generale, non viene somministrato il sacramento della confessione in forma privata ma si recita, generalmente, un rito penitenziale interno alla celebrazione eucaristica. Eccezione viene fatta dai Luterani che la praticano più raramente dei cattolici. Usualmente, prima del rito della Prima Comunione, i Luterani prevedono una confessione privata.
Celibato per i sacerdoti. I preti Protestanti non fanno voto di celibato. Nella tradizione cattolica, invece, tale vincolo esiste anche se può essere disatteso nel caso di ordinazioni con rito Greco e nelle altre Chiese Cattoliche Orientali.
Si ricorda che questo voto, anche se si rifà al pensiero espresso dallo stesso S.Paolo alla nascita del cristianesimo, non viene codificato fino al Concilio romano del 386 d.C. Inoltre la norma fu più volte rimessa in discussione e ribadita dalla Chiesa di Roma fino al Concilio di Trento, che ne sancì definitivamente l’obbligo per tutti i sacerdoti.
Tale voto rimane tuttavia essenziale in tutti i riti per essere ordinati vescovi.
Il celibato dei sacerdoti è da molti anche oggi criticato. Si ricorda che dev’essere in ogni modo visto come una sofferta decisione della Chiesa Latina conseguita dopo secoli di discernimento e non come un antico dogma ormai superato che debba essere ad ogni costo rispettato.
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L'unità della Chiesa e le divisioni dei cristiani
Il Signore Gesù ha fondato la sua Chiesa una ed unica, ma numerose divisioni tra i cristiani contraddicono apertamente la volontà di Cristo e sono di scandalo per il mondo.
La vita della Chiesa è purtroppo segnata, fin dalle sue origini, da tensioni, eresie, scismi ( separazioni ).
Una divisione profonda ha inizio nel 1054 e separa dalla comunione con la Chiesa cattolica le Chiese ortodosse in Oriente.
Diversi tentativi fatti in passato per sanare le ferite, non hanno portato risultati positivi: così è accaduto ai Concili di Lione nel sec. XIII e soprattutto al Concilio di Firenze nel sec. XV.
Anche la costituzione di Chiese cattoliche orientali ( conosciute anche col nome di "uniate" ), fra il XVI e il XVIII secolo, in territori slavi e nel Medio Oriente, non ha raggiunto lo scopo.
La divisione è ancora una eredità pesante, in cui non è facile distinguere tra motivazioni teologiche, differenze dottrinali, identità nazionali.
Le Chiese ortodosse in particolare non riconoscono il primato del vescovo di Roma nei termini definiti dalla Chiesa cattolica.
Il dialogo promosso a partire dal Concilio Vaticano II ha portato però ad un'epoca nuova nei rapporti e ha segnato alcuni punti di non ritorno: la revoca delle reciproche scomuniche, il riconoscimento reciproco tra le Chiese locali cattoliche ed ortodosse come "Chiese sorelle", l'abbraccio fra il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora.
Nel sec. XVI molte popolazioni dell'Europa centro-settentrionale aderirono alla Riforma predicata da Lutero in Germania, da Calvino e Zwingli in Svizzera.
Sono nate così le Chiese e le comunità ecclesiali della Riforma che, a differenza della Chiesa cattolica, non riconoscono un'autorità centrale e si diversificano da essa su altre verità essenziali.
Alloro interno si sono date organismi di dialogo e comunione, come, per le Chiese ispirate a Lutero, la Federazione luterana mondiale e, per le Chiese ispirate a Calvino, l'Alleanza riformata mondiale.
Al movimento delle chiese protestanti ( o "evangeliche" ) ha aderito anche la comunità valdese, che tra le Chiese riformate è la più significativa storicamente in Italia.
La riforma valdese precede di circa 350 anni quella luterana, ma ha molti aspetti in comune con essa, fra cui il desiderio d'un recupero della purezza evangelica, un atteggiamento critico verso la dimensione istituzionale della Chiesa, la volontà di mantenere la Chiesa in uno stato di perenne riforma.
Sempre nel XVI secolo si interrompe la comunione dottrinale e disciplinare con la Chiesa d'Inghilterra ( anglicana ), la quale, avvicinandosi alle tesi protestanti, finisce per non riconoscere più il ministero di unità del papa e dichiara la propria autonomia.
Sono però numerosi e consistenti i punti di contatto con la Chiesa cattolica, anche nella celebrazione sacramentale della fede.
Vedi originale QUI
La vita della Chiesa è purtroppo segnata, fin dalle sue origini, da tensioni, eresie, scismi ( separazioni ).
Una divisione profonda ha inizio nel 1054 e separa dalla comunione con la Chiesa cattolica le Chiese ortodosse in Oriente.
Diversi tentativi fatti in passato per sanare le ferite, non hanno portato risultati positivi: così è accaduto ai Concili di Lione nel sec. XIII e soprattutto al Concilio di Firenze nel sec. XV.
Anche la costituzione di Chiese cattoliche orientali ( conosciute anche col nome di "uniate" ), fra il XVI e il XVIII secolo, in territori slavi e nel Medio Oriente, non ha raggiunto lo scopo.
La divisione è ancora una eredità pesante, in cui non è facile distinguere tra motivazioni teologiche, differenze dottrinali, identità nazionali.
Le Chiese ortodosse in particolare non riconoscono il primato del vescovo di Roma nei termini definiti dalla Chiesa cattolica.
Il dialogo promosso a partire dal Concilio Vaticano II ha portato però ad un'epoca nuova nei rapporti e ha segnato alcuni punti di non ritorno: la revoca delle reciproche scomuniche, il riconoscimento reciproco tra le Chiese locali cattoliche ed ortodosse come "Chiese sorelle", l'abbraccio fra il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora.
Nel sec. XVI molte popolazioni dell'Europa centro-settentrionale aderirono alla Riforma predicata da Lutero in Germania, da Calvino e Zwingli in Svizzera.
Sono nate così le Chiese e le comunità ecclesiali della Riforma che, a differenza della Chiesa cattolica, non riconoscono un'autorità centrale e si diversificano da essa su altre verità essenziali.
Alloro interno si sono date organismi di dialogo e comunione, come, per le Chiese ispirate a Lutero, la Federazione luterana mondiale e, per le Chiese ispirate a Calvino, l'Alleanza riformata mondiale.
Al movimento delle chiese protestanti ( o "evangeliche" ) ha aderito anche la comunità valdese, che tra le Chiese riformate è la più significativa storicamente in Italia.
La riforma valdese precede di circa 350 anni quella luterana, ma ha molti aspetti in comune con essa, fra cui il desiderio d'un recupero della purezza evangelica, un atteggiamento critico verso la dimensione istituzionale della Chiesa, la volontà di mantenere la Chiesa in uno stato di perenne riforma.
Sempre nel XVI secolo si interrompe la comunione dottrinale e disciplinare con la Chiesa d'Inghilterra ( anglicana ), la quale, avvicinandosi alle tesi protestanti, finisce per non riconoscere più il ministero di unità del papa e dichiara la propria autonomia.
Sono però numerosi e consistenti i punti di contatto con la Chiesa cattolica, anche nella celebrazione sacramentale della fede.
Vedi originale QUI
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