MISURE DI TEMPO: IL CALENDARIO EBRAICO
Il calendario ebraico è oggi un calendario cerimoniale, e per le ricorrenze viene usato anche nel moderno Stato d'Israele. Mentre il calendario gregoriano da noi adoperato è un calendario solare, quello ebraico è un calendario lunisolare, cioè è basato sul mese lunare, ma è sincronizzato con le stagioni solari. In altre parole, ai 12 mesi ordinari viene aggiunto un mese in più che viene intercalato a periodi regolari. Il mese lunare dura 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi; dodici mesi lunari ("mesi sinodici") formano un anno lunare di 354 giorni, 8 ore e 48 minuti. L'anno solare, invece, dura circa 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi; da questo deriva che nell'arco di un anno il calendario lunare di 12 mesi resta indietro di circa 10 giorni e 21 ore rispetto a quello solare. Alternando anni di 12 e 13 mesi come specificato, si riesce a compensare quasi esattamente la differenza: lo scarto tra 19 anni solari e 235 mesi lunari è appena di 2 ore e 5 minuti circa, pari a circa 7 minuti per anno.
Il calendario ebraico si fonda sul cosiddetto ciclo metonico, dal nome dall'astronomo greco Metone di Atene (V secolo a.C.): esso comprende 19 anni, dei quali 12 di 12 mesi (mesi ordinari) e sette di 13 mesi (mesi embolismici, dal greco "intercalazione"): gli anni embolismici sono il 3º, il 6º, l'8º. l'11º, il 14º, il 17º ed il 19º anno del ciclo, per complessivi 235 mesi lunari. Il tredicesimo mese si chiama Adar Sheni. Il ciclo di 19 anni può durare da 6939 a 6942 giorni; il calendario ebraico si ripete esattamente dopo un ciclo di 689.472 anni, pari a 251.827.457 giorni. La durata media dell'anno perciò è di circa 365,2468 giorni: la deviazione rispetto all'anno solare medio è di circa 6 minuti e 39 secondi, quindi il calendario ebraico rimane indietro di un giorno rispetto all'anno solare ogni circa 216 anni. Ogni sette anni cade un anno sabbatico (ebraico שמיטה, shmita), ovvero un anno durante il quale i campi della Terra di Israele devono essere lasciati a riposo, i crediti ed i debiti vengono annullati, gli schiavi ebrei recuperano la libertà. Questo termine è entrato nel linguaggio comune proprio per indicare un periodo dedicato al riposo: Levitico 25, 2-4.
I mesi in origine avevano nomi molto descrittivi, come Ziv ("luce") e etanim ("forte pioggia"), con origini cananee, ma dopo la cattività babilonese i nomi sono stati cambiati a vantaggio di quelli utilizzati dai Babilonesi. I nuovi nomi dei mesi divennero Tishrì (30 giorni, settembre-ottobre); Cheshvan (29 o 30 giorni, ottobre-novembre); Kislev (29 o 30 giorni, novembre-dicembre); Tevet (29 giorni, dicembre-gennaio); Shevat (30 giorni, gennaio-febbraio); Adar (29 o 30 giorni, febbraio-marzo); l'intercalare Adar Shenì (29 giorni); Nisan (30 giorni, marzo-aprile); Iyar (29 giorni, aprile-maggio): Sivan (30 giorni, maggio-giugno); Tammuz (29 giorni, giugno-luglio); Av (30 giorni, luglio-agosto); e Elul (29 giorni, agosto-settembre). Tishrì è detto "il mese dei giganti", perché comprende le maggiori solennità ebraiche; al contrario, Cheshvan è detto Mar Cheshvan, cioè "il signor Cheshvan", per consolarlo del fatto di essere privo di feste!
Il Capodanno ebraico si identifica con la festa di Rosh haShana, che cade il primo giorno del mese di Tishrì. Questo primo capodanno introduce ai dieci giorni penitenziali che precedono lo Yom Kippur. Un secondo capodanno cade il 15 di Shevat, in occasione di Tu BiShvat, il "capodanno degli alberi" che ha un richiamo prevalente all'anno agricolo. Il terzo capodanno che cade il giorno 14 del mese di Nisan, ed è la festa di Pesach, considerato il capodanno religioso. Per esempio, il capodanno dell'anno ebraico 5776 è cominciato il 14 settembre 2015. Cliccando qui potrete accedere a un convertitore di date gregoriane in date ebraiche.
Il mese ebraico è suddiviso in settimane, ciascuna corrispondente ad una fase lunare, ed infatti spesse volte nelle Scritture il Sabato e il ciclo lunare sono accomunati nello stesso versetto: Amos 8, 5
La Genesi riporta l'origine dell'eptamerone addirittura alla Creazione del mondo, la quale segue appunto una scansione in sette giorni: Gen 2, 2-3
I nomi dei giorni della settimana coincidono semplicemente con il numero del giorno entro la settimana. In ebraico, questi nomi possono essere abbreviati con il valore numerico delle lettere ebraiche, ad esempio "Primo giorno", o "Yom Rishon". Oltre a "ieri" (etmol) e "domani" (Machar), il vocabolario ebraico dispone anche di una parola apposita per "due giorni fa" (Shilshom). Maharatayim ("dopodomani") è una forma duale di Machar, letteralmente "due domani". Nella Bibbia, il giorno inizia con il crepuscolo, e precisamente quando il cielo diventa abbastanza scuro da poter vedere le prime tre stelle; il periodo che intercorre dal tramonto alla comparsa delle prime tre stelle viene chiamato "ben ha-shemashot". Dopo il ritorno dall'esilio fu adottato il sistema babilonese di dividere il giorno in ore (in ebraico שעה, sha'ah), heleq ("parte", in ebraico חלק, plurale halaqim), e rega ("momento", in ebraico רגע, plurale rega'im). Il giorno è diviso in 24 ore, e ogni ora è divisa in parti halaqim, dal che si ricava che ogni heleq è pari a 3600 / 1080 = 3,33 secondi; ogni heleq poi è diviso in 76 rega'im, per cui ogni rega è pari a 3,33 / 76 = 0,04386 secondi; un secondo equivale a 22,8 rega'im.
Il calendario ebraico si fonda sul cosiddetto ciclo metonico, dal nome dall'astronomo greco Metone di Atene (V secolo a.C.): esso comprende 19 anni, dei quali 12 di 12 mesi (mesi ordinari) e sette di 13 mesi (mesi embolismici, dal greco "intercalazione"): gli anni embolismici sono il 3º, il 6º, l'8º. l'11º, il 14º, il 17º ed il 19º anno del ciclo, per complessivi 235 mesi lunari. Il tredicesimo mese si chiama Adar Sheni. Il ciclo di 19 anni può durare da 6939 a 6942 giorni; il calendario ebraico si ripete esattamente dopo un ciclo di 689.472 anni, pari a 251.827.457 giorni. La durata media dell'anno perciò è di circa 365,2468 giorni: la deviazione rispetto all'anno solare medio è di circa 6 minuti e 39 secondi, quindi il calendario ebraico rimane indietro di un giorno rispetto all'anno solare ogni circa 216 anni. Ogni sette anni cade un anno sabbatico (ebraico שמיטה, shmita), ovvero un anno durante il quale i campi della Terra di Israele devono essere lasciati a riposo, i crediti ed i debiti vengono annullati, gli schiavi ebrei recuperano la libertà. Questo termine è entrato nel linguaggio comune proprio per indicare un periodo dedicato al riposo: Levitico 25, 2-4.
I mesi in origine avevano nomi molto descrittivi, come Ziv ("luce") e etanim ("forte pioggia"), con origini cananee, ma dopo la cattività babilonese i nomi sono stati cambiati a vantaggio di quelli utilizzati dai Babilonesi. I nuovi nomi dei mesi divennero Tishrì (30 giorni, settembre-ottobre); Cheshvan (29 o 30 giorni, ottobre-novembre); Kislev (29 o 30 giorni, novembre-dicembre); Tevet (29 giorni, dicembre-gennaio); Shevat (30 giorni, gennaio-febbraio); Adar (29 o 30 giorni, febbraio-marzo); l'intercalare Adar Shenì (29 giorni); Nisan (30 giorni, marzo-aprile); Iyar (29 giorni, aprile-maggio): Sivan (30 giorni, maggio-giugno); Tammuz (29 giorni, giugno-luglio); Av (30 giorni, luglio-agosto); e Elul (29 giorni, agosto-settembre). Tishrì è detto "il mese dei giganti", perché comprende le maggiori solennità ebraiche; al contrario, Cheshvan è detto Mar Cheshvan, cioè "il signor Cheshvan", per consolarlo del fatto di essere privo di feste!
Il Capodanno ebraico si identifica con la festa di Rosh haShana, che cade il primo giorno del mese di Tishrì. Questo primo capodanno introduce ai dieci giorni penitenziali che precedono lo Yom Kippur. Un secondo capodanno cade il 15 di Shevat, in occasione di Tu BiShvat, il "capodanno degli alberi" che ha un richiamo prevalente all'anno agricolo. Il terzo capodanno che cade il giorno 14 del mese di Nisan, ed è la festa di Pesach, considerato il capodanno religioso. Per esempio, il capodanno dell'anno ebraico 5776 è cominciato il 14 settembre 2015. Cliccando qui potrete accedere a un convertitore di date gregoriane in date ebraiche.
Il mese ebraico è suddiviso in settimane, ciascuna corrispondente ad una fase lunare, ed infatti spesse volte nelle Scritture il Sabato e il ciclo lunare sono accomunati nello stesso versetto: Amos 8, 5
La Genesi riporta l'origine dell'eptamerone addirittura alla Creazione del mondo, la quale segue appunto una scansione in sette giorni: Gen 2, 2-3
I nomi dei giorni della settimana coincidono semplicemente con il numero del giorno entro la settimana. In ebraico, questi nomi possono essere abbreviati con il valore numerico delle lettere ebraiche, ad esempio "Primo giorno", o "Yom Rishon". Oltre a "ieri" (etmol) e "domani" (Machar), il vocabolario ebraico dispone anche di una parola apposita per "due giorni fa" (Shilshom). Maharatayim ("dopodomani") è una forma duale di Machar, letteralmente "due domani". Nella Bibbia, il giorno inizia con il crepuscolo, e precisamente quando il cielo diventa abbastanza scuro da poter vedere le prime tre stelle; il periodo che intercorre dal tramonto alla comparsa delle prime tre stelle viene chiamato "ben ha-shemashot". Dopo il ritorno dall'esilio fu adottato il sistema babilonese di dividere il giorno in ore (in ebraico שעה, sha'ah), heleq ("parte", in ebraico חלק, plurale halaqim), e rega ("momento", in ebraico רגע, plurale rega'im). Il giorno è diviso in 24 ore, e ogni ora è divisa in parti halaqim, dal che si ricava che ogni heleq è pari a 3600 / 1080 = 3,33 secondi; ogni heleq poi è diviso in 76 rega'im, per cui ogni rega è pari a 3,33 / 76 = 0,04386 secondi; un secondo equivale a 22,8 rega'im.
Cronologia biblica
A proposito di tempo e del suo computo, troviamo nella Bibbia dettagliate notizie cronologiche che ci consentono di calcolare il tempo trascorso fra i vari avvenimenti, come ad esempio il calcolo del tempo trascorso fra la creazione di Adamo ed eventi databili storicamente, come la prima distruzione di Gerusalemme.
In questo modo è possibile sviluppare dei calendari, che partano con la loro datazione dalla creazione del mondo. Fra questi ci sono sono il calendario bizantino e il calendario ebraico. In questi calendari tutte le date sono positive; non esistono cioè date individuate dal numero di anni antecedenti l'epoca del calendario.
Considerato che fra gli ebrei e poi fra i cristiani era diffusa l'idea la durata del mondo sarebbe stata di 6000 anni, conseguentemente la data della creazione determinava anche la data della fine del mondo e questo accresceva l'interesse per un calcolo il più preciso possibile della data.
Lo svilupo di quest cronologie si possono riscontrare a partire da circa un secolo prima della venuta di Cristo ad opera degli ebrei. Questa sviluppo è continuato fino al XIX secolo, a causa del fatto che sia ebrei che cristiani credevano nella storicità letterale della Bibbia
Le prime cronologie furono sviluppate dagli ebrei a partire circa dal 105 a.C. Ulteriori cronologie furono sviluppate sino al XIX secolo circa, dato che la grande maggioranza degli ebrei e dei cristiani credeva nella storicità letterale della Bibbia. Posizione che a tutt'oggi conservano alcuni creazionisti
Al giorno d'oggi a sostenere questa posizione restano soltanto alcuni dei cosiddetti creazionisti.
Vedi alcune cronologie cliccando sui link:
http://www.fmboschetto.it/didattica/Bibbia/cronologia.htm
http://www.conformingtojesus.com/charts-maps/it/tabella_dei_patriarchi_prima-dopo_diluvio.htm
In questo modo è possibile sviluppare dei calendari, che partano con la loro datazione dalla creazione del mondo. Fra questi ci sono sono il calendario bizantino e il calendario ebraico. In questi calendari tutte le date sono positive; non esistono cioè date individuate dal numero di anni antecedenti l'epoca del calendario.
Considerato che fra gli ebrei e poi fra i cristiani era diffusa l'idea la durata del mondo sarebbe stata di 6000 anni, conseguentemente la data della creazione determinava anche la data della fine del mondo e questo accresceva l'interesse per un calcolo il più preciso possibile della data.
Lo svilupo di quest cronologie si possono riscontrare a partire da circa un secolo prima della venuta di Cristo ad opera degli ebrei. Questa sviluppo è continuato fino al XIX secolo, a causa del fatto che sia ebrei che cristiani credevano nella storicità letterale della Bibbia
Le prime cronologie furono sviluppate dagli ebrei a partire circa dal 105 a.C. Ulteriori cronologie furono sviluppate sino al XIX secolo circa, dato che la grande maggioranza degli ebrei e dei cristiani credeva nella storicità letterale della Bibbia. Posizione che a tutt'oggi conservano alcuni creazionisti
Al giorno d'oggi a sostenere questa posizione restano soltanto alcuni dei cosiddetti creazionisti.
Vedi alcune cronologie cliccando sui link:
http://www.fmboschetto.it/didattica/Bibbia/cronologia.htm
http://www.conformingtojesus.com/charts-maps/it/tabella_dei_patriarchi_prima-dopo_diluvio.htm