ESODO
Premessa
Il racconto dell’Esodo degli israeliti dalla terra d’Egitto è un fatto veramente avvenuto oppure è un racconto frutto della fantasia dei redattori della Bibbia che hanno costruito a tavolino un mito per unificare un popolo costituito da tante entità diverse fra loro?
A questo proposito possiamo riscontrare una grande quantità di studi, supposizioni e teorie, che ho pensato di confrontare per cercare di capire quale potrebbe essere quella più plausibile, almeno per quanto mi riguarda e dare così un senso e una qualche certezza in più ai fondamenti della mia fede.
Il racconto dell’Esodo degli israeliti dalla terra d’Egitto è un fatto veramente avvenuto oppure è un racconto frutto della fantasia dei redattori della Bibbia che hanno costruito a tavolino un mito per unificare un popolo costituito da tante entità diverse fra loro?
A questo proposito possiamo riscontrare una grande quantità di studi, supposizioni e teorie, che ho pensato di confrontare per cercare di capire quale potrebbe essere quella più plausibile, almeno per quanto mi riguarda e dare così un senso e una qualche certezza in più ai fondamenti della mia fede.
ESODO
Dopo gli anni cinquanta c’è stata un’impennata di scetticismo riguardo al racconto di Esodo come descritto nella Bibbia e questo è avvenuto nel momento in cui gli archeologi hanno iniziato a rinvenire prove tangibili che confutavano ciò che era narrato nell’Antico Testamento e al momento attuale questo scetticismo non fa che aumentare. Un esempio possono essere le scoperte archeologiche di Emmanuel Anati riguardanti un presunto sito dove collocare il monte Sinai che si trova in una posizione molto diversa da quella data per certa fin dai tempi antichi, oppure la scoperta di iscrizioni rupestri che secondo la sua interpretazione descrivono un personaggio del tempo del faraone Zoser che egli identifica con Giuseppe, ipotizzando che poi Mosé lottò contro il Faraone Pepi I.
L’Esodo è uno dei libri più significativi che siano mai stati scritti per l’umanità, vi si racconta la liberazione dalla schiavitù di un popolo, quello israelita, liberato dalla schiavitù in terra d’Egitto. Il popolo liberato, sotto la guida di Mosè attraversa il mar Rosso (o meglio il mare di canne – Yam Suf in ebraico) e durante la sua peregrinazione nel deserto riceve sul monte Sinai i Dieci Comandamenti, che sono il fondamento della religione ebraica e cristiana, nonché della nostra civiltà occidentale.
Sappiamo che Ramses II, il faraone accreditato dai più come quello dell'esodo, fu un faraone del nuovo regno (XIX dinastia) molto longevo e che governò molto a lungo su un grande impero, visse infatti 93 anni e che riempì l’Egitto con i suoi monumenti.
Anche se non ci sono prove archeologiche tangibili, la maggior parte degli studiosi ritiene che l’Esodo sia avvenuto ai suoi tempi, perché la Bibbia narra che gli israeliti ridotti in schiavitù hanno costruito le città deposito di Pitom e Pi-Ramses, città che sono esistite per solo duecento anni e successivamente abbandonate a causa del cambiamento del corso del Nilo e conseguente insabbiamento dei canali che resero le due città non più strategiche. Ma gli esperti dicono che non ci sono prove di un evento riconducibile all’esodo degli ebrei dall’Egitto ai tempi di Ramses.
Allora o l’esodo non è avvenuto, o perlomeno non in quel periodo, vista la mancanza di prove, oppure, bisognerà cercare in un altro periodo o precedente o successivo. Siccome non è facile far coincidere tutte le date degli avvenimenti del mondo antico a causa dei diversi calendari adottati e dei diversi calcoli del tempo che in genere sono sempre riferiti al regno di un sovrano, tutto diventa complicato. Dal momento che si insediava un nuovo re si ripartiva con il computo degli anni che così venivano conteggiati dall’inizio del suo regno, vedi ad esempio l'inizio del libro di Daniele.
Si potrebbe perciò provare a pensare di cercare degli avvenimenti riconducibili ai fatti narrati nel libro dell’Esodo in altri momenti storici, facendo un controllo con una linea del tempo in cui collocare la sequenza degli avvenimenti e cercare con quale periodo possono coincidere, prendendo in considerazione un tempo più ampio di quello considerato fino ad ora, poiché non ci sono ritrovamenti archeologici che testimonino la presenza di ebrei o di popolazioni semite provenienti dalla terra di Canaan nelle città citate dalla Bibbia e tantomeno testimonianze di una fuoriuscita dall’Egitto di quel popolo durante il lungo regno di Ramses II.
Quindi se l’esodo non fosse avvenuto nel tredicesimo secolo a.C. bisognerebbe cercare in un altro periodo storico.
Il punto dove iniziare la ricerca potrebbe essere quello dell’antico regno con le sue grandi piramidi di pietra, oppure nel medio regno con il grande sviluppo di arte e letteratura o ancora all’interno nel nuovo regno, che allargò i suoi confini estendendoli fino a terre lontane. Tutti questi regni furono contrassegnati da scissioni e vulnerabilità che in alcuni casi misero in pericolo l’esistenza dello stesso Egitto.
Si potrebbe perciò provare a pensare di cercare degli avvenimenti riconducibili ai fatti narrati nel libro dell’Esodo in altri momenti storici, facendo un controllo con una linea del tempo in cui collocare la sequenza degli avvenimenti e cercare con quale periodo possono coincidere, prendendo in considerazione un tempo più ampio di quello considerato fino ad ora, poiché non ci sono ritrovamenti archeologici che testimonino la presenza di ebrei o di popolazioni semite provenienti dalla terra di Canaan nelle città citate dalla Bibbia e tantomeno testimonianze di una fuoriuscita dall’Egitto di quel popolo durante il lungo regno di Ramses II.
Quindi se l’esodo non fosse avvenuto nel tredicesimo secolo a.C. bisognerebbe cercare in un altro periodo storico.
Il punto dove iniziare la ricerca potrebbe essere quello dell’antico regno con le sue grandi piramidi di pietra, oppure nel medio regno con il grande sviluppo di arte e letteratura o ancora all’interno nel nuovo regno, che allargò i suoi confini estendendoli fino a terre lontane. Tutti questi regni furono contrassegnati da scissioni e vulnerabilità che in alcuni casi misero in pericolo l’esistenza dello stesso Egitto.
Cercando allora di mettere in ordine gli avvenimenti narrati nella Bibbia, sia in Genesi che in Esodo e tenendo in considerazione i tempi trascorsi fra un avvenimento e l’altro sarà utile cercare di vedere dove si potrebbero trovare delle coincidenze.
Soprattutto si dovrà iniziare a cercare a partire dalla storia di Giuseppe e conseguentemente dall’insediamento degli israeliti a Gosen.
Soprattutto si dovrà iniziare a cercare a partire dalla storia di Giuseppe e conseguentemente dall’insediamento degli israeliti a Gosen.
Ci sono ritrovamenti recenti molto interessanti, che sono stati fatti dall’archeologo Manfred Bietak dell’Università di Vienna, durante gli scavi archeologici nel sito di Pi-Ramses, o meglio sotto le sue rovine, cioè nella città di Avaris che giace sotto di essa.
Dobbiamo pensare però alla probabilità che la collocazione degli israeliti nella città di Pi-Ramses sia dovuta ad un revisore che potrebbe aver sostituito il nome di Avaris con Pi-Ramses, perché a quel momento quello era il nome conosciuto da tutti per quella località e quindi risultava più facile collocarla geograficamente per chi leggeva o ascoltava il racconto. Sarebbe come citare Forum Cornelii e sperare che chi ascolta capisca che si tratta di Imola, Janua (Porta) per Genova o ancora se scrivessimo dell’Editto di Mediolanum invece di scrivere Milano. Ci risulterebbe sicuramente più facile comprendere chiamando le città dove sono avvenuti i fatti con i nome attuali come infatti avviene nei testi di storia.
Possiamo poi notare leggendo la Bibbia che il nome Ramses viene citato molto prima che questi nascesse (circa 400 anni prima. vedi Genesi 47, 11).
La città di Avaris occupava una superficie di circa 250 ettari, con una popolazione stimata di circa 25/30000 individui, i quali erano provenienti dalla terra di Canaan, forse arrivati come sudditi del Regno Egizio oppure autorizzati dal faraone dell’epoca.
La città beneficiava di uno status speciale, come una specie di zona franca, un po’ come viene descritto nella Bibbia lo status degli israeliti concesso a Giuseppe dal faraone (Gen 47,1-11), insediati cioè nella parte migliore del paese per pascolare le greggi.
In questo modo le greggi si sono moltiplicate e quegli uomini hanno prosperato crescendo così di numero.
Che poi la popolazione di Avaris fosse costituita da pastori lo si evince dalle numerose fosse di sepolture di capre e pecore.
Avaris era una delle più grandi del mondo antico e non era popolata da schiavi, ma da uomini liberi che continuavano a moltiplicarsi in un territorio che prima del loro arrivo era completamente disabitato.
Erano di etnia semita e la presenza di popolazioni semite in egitto si ha solo nel periodo del Medio Regno.
Dopo questo lungo periodo di crescita economica e di popolazione segue un periodo di povertà, scarsezza di cibo e infine forse anche di schiavitù. In quel periodo avvengono molti decessi infantili e per la maggior parte si tratta di bambini di sesso maschile.
In un papiro della tredicesima dinastia (Papiro di Brooklin) che è stato ritrovato ed è appartenente a quello stesso periodo, vi sono registrati i nomi degli schiavi di corte, i quali hanno tutti nomi di origine semita che sembrano tratti dalla Bibbia. Sono nomi come Menahem, Asher, Siphra ecc..., e sono principalmente nomi di persone di sesso femminile. Ma questo non viene considerato affidabile, e si reputa che sia solo un caso, una coincidenza, perché porterebbe più indietro la presenza degli ebrei in Egitto di 400 anni e conseguentemente si dovrebbe a retrodatare anche l'esodo di 400 anni. Come si può notare, quei 400 anni ricorrono molto spesso.
La città beneficiava di uno status speciale, come una specie di zona franca, un po’ come viene descritto nella Bibbia lo status degli israeliti concesso a Giuseppe dal faraone (Gen 47,1-11), insediati cioè nella parte migliore del paese per pascolare le greggi.
In questo modo le greggi si sono moltiplicate e quegli uomini hanno prosperato crescendo così di numero.
Che poi la popolazione di Avaris fosse costituita da pastori lo si evince dalle numerose fosse di sepolture di capre e pecore.
Avaris era una delle più grandi del mondo antico e non era popolata da schiavi, ma da uomini liberi che continuavano a moltiplicarsi in un territorio che prima del loro arrivo era completamente disabitato.
Erano di etnia semita e la presenza di popolazioni semite in egitto si ha solo nel periodo del Medio Regno.
Dopo questo lungo periodo di crescita economica e di popolazione segue un periodo di povertà, scarsezza di cibo e infine forse anche di schiavitù. In quel periodo avvengono molti decessi infantili e per la maggior parte si tratta di bambini di sesso maschile.
In un papiro della tredicesima dinastia (Papiro di Brooklin) che è stato ritrovato ed è appartenente a quello stesso periodo, vi sono registrati i nomi degli schiavi di corte, i quali hanno tutti nomi di origine semita che sembrano tratti dalla Bibbia. Sono nomi come Menahem, Asher, Siphra ecc..., e sono principalmente nomi di persone di sesso femminile. Ma questo non viene considerato affidabile, e si reputa che sia solo un caso, una coincidenza, perché porterebbe più indietro la presenza degli ebrei in Egitto di 400 anni e conseguentemente si dovrebbe a retrodatare anche l'esodo di 400 anni. Come si può notare, quei 400 anni ricorrono molto spesso.
L’archeologo Manfred Bietak scopre dunque che nella città di Avaris hanno abitato per diverse centinaia di anni delle popolazioni semite che poi improvvisamente se ne sono andate abbandonando la città.
Vediamo poi che alla fine della dodicesima dinastia in questa comunità compaiono delle costruzioni di tipo siriano, cioè del tipo di quelle in uso nel luogo di provenienza di Abramo e che Giacobbe avrebbe potuto costruire nel caso avesse abitato quel luogo. Successivamente queste costruzioni furono demolite e al loro posto sorse un grande palazzo in stile egizio, ma coloro che lo abitano non erano egiziani, ma semiti.
Questo palazzo apparteneva sicuramente ad un personaggio molto importante e probabilmente era una ricompensa per qualche servizio reso al faraone oppure per un incarico importante.
Il palazzo aveva dodici colonne e sale di rappresentanza e anche una sala di vestizione.
Nel giardino retrostante sono state rinvenute dodici tombe sovrastate da cappelle commemorative. Una di queste tombe era molto speciale, era a forma di piramide. Questo è un fatto straordinario e insolito, perché all'epoca solo i faraoni e le regine venivano sepolti nelle piramidi.
la persona sepolte in quel luogo non era un faraone, ma aveva ricevuto gli stessi onori.
Vediamo poi che alla fine della dodicesima dinastia in questa comunità compaiono delle costruzioni di tipo siriano, cioè del tipo di quelle in uso nel luogo di provenienza di Abramo e che Giacobbe avrebbe potuto costruire nel caso avesse abitato quel luogo. Successivamente queste costruzioni furono demolite e al loro posto sorse un grande palazzo in stile egizio, ma coloro che lo abitano non erano egiziani, ma semiti.
Questo palazzo apparteneva sicuramente ad un personaggio molto importante e probabilmente era una ricompensa per qualche servizio reso al faraone oppure per un incarico importante.
Il palazzo aveva dodici colonne e sale di rappresentanza e anche una sala di vestizione.
Nel giardino retrostante sono state rinvenute dodici tombe sovrastate da cappelle commemorative. Una di queste tombe era molto speciale, era a forma di piramide. Questo è un fatto straordinario e insolito, perché all'epoca solo i faraoni e le regine venivano sepolti nelle piramidi.
la persona sepolte in quel luogo non era un faraone, ma aveva ricevuto gli stessi onori.
All'interno vi era una statua che rappresentava un uomo con i capelli rossi e la pelle gialla e pallida, che era il modo in cui gli egiziani rappresentavano i popoli del settentrione.
Su una spalla questo alto ufficiale asiatico che viveva nella terra di Gosen aveva un bastone da lancio, una specie di boomerang, simbolo di una carica che gli era stata data. Sul retro della spalla sono ancora visibili resti di vernice di una veste variopinta, sinonimo di figlio preferito dal padre, di colui che sarebbe stato l'erede, e questo combacia perfettamente con la storia biblica di Giuseppe.
Non vi è traccia di nulla di simile in tutto l'Egitto, in tutta la sua storia, almeno per quel che si conosce al giorno d'oggi.
Su una spalla questo alto ufficiale asiatico che viveva nella terra di Gosen aveva un bastone da lancio, una specie di boomerang, simbolo di una carica che gli era stata data. Sul retro della spalla sono ancora visibili resti di vernice di una veste variopinta, sinonimo di figlio preferito dal padre, di colui che sarebbe stato l'erede, e questo combacia perfettamente con la storia biblica di Giuseppe.
Non vi è traccia di nulla di simile in tutto l'Egitto, in tutta la sua storia, almeno per quel che si conosce al giorno d'oggi.
Oltre a David Rohl, vi è un altro studioso che ha notato le stesse cose, è l'egittologo Charles Aling, il quale fa notare che la statua oltre che insolita è grande il doppio di un essere umano e quindi rappresenterebbe una persona molto importante.
Egli afferma che se anche non si dovesse trattare di Giuseppe, si tratterebbe comunque di un personaggio con una storia molto simile alla sua.
Un altro indizio che depone a favore che la piramide che si trova nel sito archeologico di Avaris, vicino alle undici tombe sia la tomba di Giuseppe, lo troviamo nel racconto di Esodo, quando Giuseppe fa giurare ai fratelli che quando se ne andranno dall'Egitto per tornare alla terra di Canaan dovranno portare con loro il suo corpo (Gen 50, 24-26). Infatti la piramide è stata ritrovata vuota durante gli scavi e a parte i frammenti della statua, non si sono trovatene ossa, né offerte funebri, né il legno del sarcofago.
Non ci sono neppure segni di profanazione, poiché in questo caso le ossa vengono lasciate perché prive di valore.
Il corpo quindi è stato rimosso insieme a tutti gli oggetti funerari che adornavano la sepoltura e la tomba svuotata, è stata lasciata solo la statua.
Egli afferma che se anche non si dovesse trattare di Giuseppe, si tratterebbe comunque di un personaggio con una storia molto simile alla sua.
Un altro indizio che depone a favore che la piramide che si trova nel sito archeologico di Avaris, vicino alle undici tombe sia la tomba di Giuseppe, lo troviamo nel racconto di Esodo, quando Giuseppe fa giurare ai fratelli che quando se ne andranno dall'Egitto per tornare alla terra di Canaan dovranno portare con loro il suo corpo (Gen 50, 24-26). Infatti la piramide è stata ritrovata vuota durante gli scavi e a parte i frammenti della statua, non si sono trovatene ossa, né offerte funebri, né il legno del sarcofago.
Non ci sono neppure segni di profanazione, poiché in questo caso le ossa vengono lasciate perché prive di valore.
Il corpo quindi è stato rimosso insieme a tutti gli oggetti funerari che adornavano la sepoltura e la tomba svuotata, è stata lasciata solo la statua.
Ulteriori indizi possiamo trovarli nella storia di Giuseppe narrata nella Bibbia, dove Giuseppe chiede agli egiziani in cambio del pane di dare i propri animali, poi chiede i loro terreni e infine di dare se stessi per poter sopravvivere. Così tutto finì nelle mani del faraone, tutta la ricchezza e la forza dell'Egitto.
Fatti come questi avvennero al tempo del faraone Sesostri III e di suo figlio Amenemhat III, quindi ci sono buone probabilità che il faraone di Giuseppe sia quest'ultimo. Amenemat III tra l'altro costruì la sua piramide vicino al canale Bahr Yusef. Questo canale fu infatti scavato a quei tempi e il suo nome significa canale di Giuseppe, il quale è ancora in uso al giorno d'oggi e devia metà delle acque del Nilo nell'oasi del Fayyum.
Amenemhat III (Hor Abau) di cui abbiamo fonti storiche discordanti sulla durata del suo regno, Manetone infatti gli attribuisce 18 anni di regno mentre il Canone Reale ne attesta almeno 40 e la data più alta confermata da ritrovamenti archeologici è il 45º anno di regno e di cui non si conosce la data di nascita, sappiamo però che morì nel 1801 a.C.
Se a partire da questa data aggiungiamo i 430 anni di permanenza degli israeliti in Egitto secondo il racconto biblico (Es. 12, 40-41) avremo 1371 a.C., ma quella è la data di morte, ipotizziamo quindi che gli ebrei possano essere arrivati all'incirca a metà del suo regno dovremo aggiungere circa 20 anni, quindi arriveremmo al 1391 a.C., se poi volessimo azzardare l'ipotesi che siano arrivati all’inizio del regno di Amenemhat III avremmo 1411/1416 a.C..
Fatti come questi avvennero al tempo del faraone Sesostri III e di suo figlio Amenemhat III, quindi ci sono buone probabilità che il faraone di Giuseppe sia quest'ultimo. Amenemat III tra l'altro costruì la sua piramide vicino al canale Bahr Yusef. Questo canale fu infatti scavato a quei tempi e il suo nome significa canale di Giuseppe, il quale è ancora in uso al giorno d'oggi e devia metà delle acque del Nilo nell'oasi del Fayyum.
Amenemhat III (Hor Abau) di cui abbiamo fonti storiche discordanti sulla durata del suo regno, Manetone infatti gli attribuisce 18 anni di regno mentre il Canone Reale ne attesta almeno 40 e la data più alta confermata da ritrovamenti archeologici è il 45º anno di regno e di cui non si conosce la data di nascita, sappiamo però che morì nel 1801 a.C.
Se a partire da questa data aggiungiamo i 430 anni di permanenza degli israeliti in Egitto secondo il racconto biblico (Es. 12, 40-41) avremo 1371 a.C., ma quella è la data di morte, ipotizziamo quindi che gli ebrei possano essere arrivati all'incirca a metà del suo regno dovremo aggiungere circa 20 anni, quindi arriveremmo al 1391 a.C., se poi volessimo azzardare l'ipotesi che siano arrivati all’inizio del regno di Amenemhat III avremmo 1411/1416 a.C..
Una ulteriore considerazione da fare è quella che si basa sulle date riferite dalla Bibbia a proposito della costruzione del tempio di Salomone la cui costruzione si dice inizia 480 anni dopo l'esodo degli israeliti dall'Egitto (1Re 6, 1) e Salomone iniziò a regnare approssimativamente nel 970 a.C. e iniziò la costruzione del tempio nel 966 a.C. e terminò sette anni dopo. Quindi andando indietro di 480 anni avremo come data 1446 a.C., quindi circa 200 anni prima di Ramses.
Questa data risulterebbe molto vicina a quella ipotizzata poco sopra, cioè il 1411/1416 a.C., i trent'anni di scollamento potrebbero tranquillamente essere dovuti all'impossibilità di stabilire delle date precise, ma il periodo invece coinciderebbe.
Questa data risulterebbe molto vicina a quella ipotizzata poco sopra, cioè il 1411/1416 a.C., i trent'anni di scollamento potrebbero tranquillamente essere dovuti all'impossibilità di stabilire delle date precise, ma il periodo invece coinciderebbe.
Ulteriori avvenimenti che avvalorano la tesi della necessità di retrodatazione
- Le piaghe o segni, compiuti da Dio per mezzo di Mosè, intaccano il potere del faraone, tutto ciò che dovrebbe essere sotto il suo controllo e che invece finisce per essere evidente che non lo è affatto.Le piaghe iniziano dal Nilo, da dove gli egiziani trovavano sostentamento e ricchezza, fino ad arrivare con la nona piaga al Sole, mettendo così in evidenza che su queste cose non è il faraone ad avere potere ma è il Dio degli ebrei. le piaghe terminano con la decima, dove vengono colpiti i primogeniti, il futuro della nazione egiziana, la continuazione della trasmissione del potere, attraverso la morte del primogenito del faraone. Fatti come questi sono narrati nel papiro di Ipuwer, manoscritto del Nuovo Regno (XIII secolo a.C.).
- La Stele di Merenptah che racconte di una campagna militare in terra di Canaan fatta da questo faraone figlio di Ramses II che dice di aver sconfitto Israele, che quindi già esisteva come nazione in quella terra. Se l'esodo fosse appena avvenuto, o perlomeno da pochi decenni, stando alle vicissitudini della conquista della terra promessa Israele non avrebbe potuto già essere strutturato come nazione in così poco tempo e sarebbe incongruente con il libro di Giosuè.
- Un altro faraone del 1360 a.C di cui è stato ritrovato il basamento della statua che si trova al museo di Berlino asserisce di aver sconfitto le popolazioni di Canaan ta cui Israele.
- Ancora, la conquista di Gerico e di Hazor.
- Vedi anche I faraoni nella Bibbia
Vedi questi fatti continuando a leggere
Il Papiro di Ipuwer
Il Papiro Ipuwer (antico papiro egizio) fu acquistato nel 1823 e conservato in Olanda nel museo di Leida. Il papiro fu tradotto e pubblicato nel 1909 da Alan H. Gardiner che ne parla nel su libro Le Età nel Caos. Nel 1909 il Prof. Immanuel Velikovsky (1895-1979) riconobbe la corrispondenza estrema con la descrizione delle dieci piaghe d'Egitto descritte nel libro di Esodo (Shemot). Molte parti mancano all'inizio e alla fine, probabilmente contenevano altri particolari.
Il manoscritto risale al Nuovo Regno (XIII secolo a.C.) come probabile trascrizione di un testo precedente del XIX-XVII secolo a.C. relativo al Primo Periodo Intermedio.
Descrive una serie di catastrofi naturali e sconvolgimenti sociali che concludono il Regno Menfita tracciando un quadro generale desolante dell'Egitto, probabilmente obiettivo, della situazione socio-economica del paese alla fine dell'Antico Regno.
Il suo primo proprietario (Anastasi) dichiara che fu ritrovato a Menfi intorno alle piramidi di Saqqara.
Di seguito alcune corrispondenze con il Libro dell'Esodo.
L'erigersi da parte dell'autore a giudice dnei confronti del sovrano, fatto questo impensabile nell'Antico Regno, mostra il decadimento di della credenza nel dio Ra, e del concetto di re-dio nella persona del faraone dell'età menfita: la guida del paese, il garante della stabilità, della verità-giustizia Maat, cioè la persona del faraone, di fatto non è più all'altezza del suo compito e della sua funzione. Questo scritto è associato da alcuni studiosi agli eventi descritti nel biblico Libro dell'Esodo, dei quali rappresenterebbe una testimonianza storica di origine egiziana.
Per altri studiosi gli eventi descritti si riferiscono a Creta ed alla fine della civiltà cretese.
Vedi alcune corrispondenze:
Papiro Ipuwer
2: 5-6 La peste è in tutto il paese. Il sangue è ovunque.02:10 Il fiume è sangue.
3: 10-13 Questa è la nostra acqua! Questa è la nostra felicità! Che cosa dobbiamo fare al riguardo? Tutto è rovina.
Libro di Esodo
07:20 Tutte le acque del fiume sono state trasformate in sangue.07:21 C'era sangue in tutto il paese d'Egitto ... e il fiume puzzava.07:24 E tutti gli Egiziani scavarono intorno al fiume per l'acqua da bere; perché non potevano bere l'acqua del fiume.
Papiro Ipuwer
02:10 cancelli, colonne e le pareti sono consumati dal fuoco.10: 3-6 Il Basso Egitto piange ... L'intero palazzo è senza le sue entrate. Ad esso appartengono [di diritto] grano e orzo, oche e pesce6: 3 in verità, il grano è perito da ogni parte.05:12 Che è perito che è stato ieri visto. Il terreno è rimasto alla sua stanchezza, come il taglio del lino.
Libro di Esodo
9: 23-24 e il fuoco correva sul terreno ... c'era la grandine, e fuoco mescolato con la grandine, molto grave.09:25 e la grandine percosse ogni erba del campo, e ha rotto tutti gli alberi del campo.9: 31-32 e il lino e l'orzo fu colpito; perchè l'orzo era in bassa stagione, e il lino era maturo.Ma il grano e la segale non sono stati colpiti; perchè non erano cresciuti.10:15 E non rimaneva nessuna cose verdi tra gli alberi, o le erbe dei campi, attraverso tutto il paese d'Egitto.
Papiro Ipuwer
5: 5 Tutti gli animali, i loro cuori piangono. I gatti si lamentano ...9: 2-3 Ecco, bovini vengono lasciati ad allontanarsi, e non c'è nessuno a raccogliere insieme.
Libro di Esodo
9: 3 la mano di YHWH è sopra il tuo bestiame che è in campo ... e vi sarà una malattia molto grave.09:19 raccogliere il tuo bestiame, e tutto quello che hai in campo ...09:21 E colui che non ha paura della parola del Signore lasciò i suoi servitori e bovini in campo.
Papiro Ipuwer
09:11 La terra è senza luce
10:22 E c'era una fitta oscurità in tutto il paese d'Egitto.
4: 3 (5: 6) in verità, i figli di principi sono gettati contro le pareti.06:12 i figli di principi sono gettati in strada.6: 3 Il carcere è rovinato.02:13 Colui che pone il suo fratello nel terreno è ovunque.03:14 E 'geme in tutto il paese, mescolato con lamenti
Libro di Esodo
12:29 Avvenne, che a mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito di Faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del prigioniero che era in prigione.12:30 non c'era una casa dove non c'era un morto.
12:30 ci fu un gran grido in Egitto.
7: 1 Ecco, il fuoco si è montato su su in alto.
13:21 ... di giorno in una colonna di nube, per guidarli la strada; e di notte in una colonna di fuoco, per far loro luce; andare di giorno e di notte.
3: 2 ori e lapislazzuli, argento e malachite, corniola e bronzo ... sono fissati sul collo di schiave.
12: 35-36 e hanno chiesto dagli Egiziani, argento e oro articoli e abbigliamento. E Dio fece gli Egiziani li favore e hanno concesso loro richiesta. [Gli Israeliti] così hanno drenato l'Egitto della sua ricchezza.
Vedi testo intero QUI
Il manoscritto risale al Nuovo Regno (XIII secolo a.C.) come probabile trascrizione di un testo precedente del XIX-XVII secolo a.C. relativo al Primo Periodo Intermedio.
Descrive una serie di catastrofi naturali e sconvolgimenti sociali che concludono il Regno Menfita tracciando un quadro generale desolante dell'Egitto, probabilmente obiettivo, della situazione socio-economica del paese alla fine dell'Antico Regno.
Il suo primo proprietario (Anastasi) dichiara che fu ritrovato a Menfi intorno alle piramidi di Saqqara.
Di seguito alcune corrispondenze con il Libro dell'Esodo.
L'erigersi da parte dell'autore a giudice dnei confronti del sovrano, fatto questo impensabile nell'Antico Regno, mostra il decadimento di della credenza nel dio Ra, e del concetto di re-dio nella persona del faraone dell'età menfita: la guida del paese, il garante della stabilità, della verità-giustizia Maat, cioè la persona del faraone, di fatto non è più all'altezza del suo compito e della sua funzione. Questo scritto è associato da alcuni studiosi agli eventi descritti nel biblico Libro dell'Esodo, dei quali rappresenterebbe una testimonianza storica di origine egiziana.
Per altri studiosi gli eventi descritti si riferiscono a Creta ed alla fine della civiltà cretese.
Vedi alcune corrispondenze:
Papiro Ipuwer
2: 5-6 La peste è in tutto il paese. Il sangue è ovunque.02:10 Il fiume è sangue.
3: 10-13 Questa è la nostra acqua! Questa è la nostra felicità! Che cosa dobbiamo fare al riguardo? Tutto è rovina.
Libro di Esodo
07:20 Tutte le acque del fiume sono state trasformate in sangue.07:21 C'era sangue in tutto il paese d'Egitto ... e il fiume puzzava.07:24 E tutti gli Egiziani scavarono intorno al fiume per l'acqua da bere; perché non potevano bere l'acqua del fiume.
Papiro Ipuwer
02:10 cancelli, colonne e le pareti sono consumati dal fuoco.10: 3-6 Il Basso Egitto piange ... L'intero palazzo è senza le sue entrate. Ad esso appartengono [di diritto] grano e orzo, oche e pesce6: 3 in verità, il grano è perito da ogni parte.05:12 Che è perito che è stato ieri visto. Il terreno è rimasto alla sua stanchezza, come il taglio del lino.
Libro di Esodo
9: 23-24 e il fuoco correva sul terreno ... c'era la grandine, e fuoco mescolato con la grandine, molto grave.09:25 e la grandine percosse ogni erba del campo, e ha rotto tutti gli alberi del campo.9: 31-32 e il lino e l'orzo fu colpito; perchè l'orzo era in bassa stagione, e il lino era maturo.Ma il grano e la segale non sono stati colpiti; perchè non erano cresciuti.10:15 E non rimaneva nessuna cose verdi tra gli alberi, o le erbe dei campi, attraverso tutto il paese d'Egitto.
Papiro Ipuwer
5: 5 Tutti gli animali, i loro cuori piangono. I gatti si lamentano ...9: 2-3 Ecco, bovini vengono lasciati ad allontanarsi, e non c'è nessuno a raccogliere insieme.
Libro di Esodo
9: 3 la mano di YHWH è sopra il tuo bestiame che è in campo ... e vi sarà una malattia molto grave.09:19 raccogliere il tuo bestiame, e tutto quello che hai in campo ...09:21 E colui che non ha paura della parola del Signore lasciò i suoi servitori e bovini in campo.
Papiro Ipuwer
09:11 La terra è senza luce
10:22 E c'era una fitta oscurità in tutto il paese d'Egitto.
4: 3 (5: 6) in verità, i figli di principi sono gettati contro le pareti.06:12 i figli di principi sono gettati in strada.6: 3 Il carcere è rovinato.02:13 Colui che pone il suo fratello nel terreno è ovunque.03:14 E 'geme in tutto il paese, mescolato con lamenti
Libro di Esodo
12:29 Avvenne, che a mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito di Faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del prigioniero che era in prigione.12:30 non c'era una casa dove non c'era un morto.
12:30 ci fu un gran grido in Egitto.
7: 1 Ecco, il fuoco si è montato su su in alto.
13:21 ... di giorno in una colonna di nube, per guidarli la strada; e di notte in una colonna di fuoco, per far loro luce; andare di giorno e di notte.
3: 2 ori e lapislazzuli, argento e malachite, corniola e bronzo ... sono fissati sul collo di schiave.
12: 35-36 e hanno chiesto dagli Egiziani, argento e oro articoli e abbigliamento. E Dio fece gli Egiziani li favore e hanno concesso loro richiesta. [Gli Israeliti] così hanno drenato l'Egitto della sua ricchezza.
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La stele di Merenptah
Basamento di statua egizia al museo di Berlino
Nel museo di Berlino poi è stato scoperto che alla base di una statua egizia ci sono delle iscrizioni che narrano di una conquista fatta da un faraone del 1360 a.C., il quale asserisce di aver sconfitto gli abitanti del territorio di Ascalon, del territorio di Canaan e gli israeliti. Sul basamento sono raffigurati dei prigionieri legati e sulle raffigurazione sono apposte delle iscrizioni con i nomi delle tre popolazioni. Anche questo renderebbe impossibile collocare l'esodo ai tempi di Ramses.
Prendendo in considerazione ciò che scrive la Bibbia a riguardo dell'esodo quando parla dell'inizio della costruzione del tempio di Salomone, noteremo che viene detto che questa è inziata 480 anni dopo l'uscita degli israeliti dall'Egitto (1Re 6, 1), e Salomone iniziò a regnare nel 970 a.C., quindi, andando indietro di 480 anni da quella data signifiherebbe collocare l'esodo nel 1450 a.C., cioè 200 anni prima di Ramses II.
La conquista di Gerico
Se poi andiamo a vedere i risultati degli scavi a Gerico e guardiamo al periodo a cui risalgono le distruzioni, vediamo che sono sono collocabili intorno al 1550 a.C..
Gli archeologi, in particolare la Canyon, asseriscono che queste sono avvenute ad opera degli egiziani, ma di questo fatto non esistono resoconti.
All'interno dei resti delle case sono stati vasi pieni di grano, che testimoniano che il fatto è avvenuto in primavera, il periodo in ui avveniva la mietitura nella valle del Giordano e questo coincide con il racconto biblico, perché all'entrata degli israeliti nella terra di Canaan viene celebrata la Pasqua.
Sono anche state trovate delle coincidenze con il raccoto biblico che narra della prostituta Raab (Gs 2, 1-24; 6, 22-25), la quale nascosegli esploratori in viati da Giosuè, e per questo fu risparmiata lei e la sua famiglia. E' stata infatti ritrovata una porzione di mura con annesse alcune case che non sono crollate a differenza del resto della città.
Gli archeologi, in particolare la Canyon, asseriscono che queste sono avvenute ad opera degli egiziani, ma di questo fatto non esistono resoconti.
All'interno dei resti delle case sono stati vasi pieni di grano, che testimoniano che il fatto è avvenuto in primavera, il periodo in ui avveniva la mietitura nella valle del Giordano e questo coincide con il racconto biblico, perché all'entrata degli israeliti nella terra di Canaan viene celebrata la Pasqua.
Sono anche state trovate delle coincidenze con il raccoto biblico che narra della prostituta Raab (Gs 2, 1-24; 6, 22-25), la quale nascosegli esploratori in viati da Giosuè, e per questo fu risparmiata lei e la sua famiglia. E' stata infatti ritrovata una porzione di mura con annesse alcune case che non sono crollate a differenza del resto della città.
La conquista di Hazor (Casor)
Come per le cose descritte in precedenza anche i ritrovamenti negli scavi di Hazor fanno coincidere il racconto biblico della conquista da parte di Giosuè (Gs 11, 10), con ciò che si è rinvenuto durante gli scavi, tranne che per la datazione, infatti la data attribuita agli avvenimenti narrati nel racconto biblico sarebbe posteriore alla datazione delle distruzioni rinvenute negli scavi. Quindi secondo gli archeologi queste distruzioni non dovrebbero essere dovute alla conquista da parte degli israeliti, salvo che non si faccia slittare all'indietro la data degli avvenimenti descritti dalla Bibbia, a questo punto tutto coinciderebbe.
Fonti, ipotesi e approfondimenti
Antico Egitto: dove tutto è iniziato.
l’Esodo biblico è un fatto storico o pura finzione?
Sarebbe questa la mummia del Patriarca Giuseppe, il biblico “interprete dei sogni”?
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Esodo: suggestioni, teorie, indizi, prove
di Domenico Oliva
Uno dei periodi storici più dibattuti, dal punto di vista archeologico, è quello dell'Esodo, del quale non c'è notizia nelle cronache egiziane del tempo, malgrado l'eccezionalità degli eventi provocati dalle piaghe d'Egitto. Le vicende della conquista della Palestina da parte di Giosuè sarebbero invece completamente smentite dai reperti archeologici: gli scavi effettuati a Gerico non hanno trovato traccia della sua distruzione nell'epoca indicata. Le prove certe della storicità della Bibbia, almeno per adesso, sono davvero rare. Questo è quanto, in un riassunto di poche parole, la comunità internazionale afferma in modo prevalente riguardo ai fatti riportati nella Bibbia e che avrebbero portato alla creazione dello stato di Israele. In realtà la comunità scientifica non è così compatta come potrebbe sembrare; gli archeologi biblici, infatti, si dividono tra massimalisti, per i quali la Bibbia è una vera e propria guida per la ricerca archeologica, e minimalisti, che la considerano come un testo religioso privo di alcuna oggettività. In mezzo ai due schieramenti esiste una fascia piuttosto ampia di moderati che escludono le interpretazioni letterali ma accettano una generica base storica del Libro sacro. Uno dei più grandi esperti nella lettura di geroglifici del XX secolo fu sir Alan Gardiner, egli contribuì enormemente a scoprire ciò che siamo oggi. Dopo una vita dedicata alle ricerche, Gardiner scrisse una cosa riguardo alla civiltà egizia: “non dobbiamo dimenticare che si tratta di una civiltà risalente a millenni fa, della quale sopravvivono resti davvero minimi. Quella che viene definita con orgoglio la storia d'Egitto non è altro che una raccolta di stracci e frammenti.” Se abbiamo solo tracce e frammenti quanto possiamo essere certi delle date? L’egittologo Kent Weeks sostiene che Gardiner disse una cosa essenzialmente vera. La cosa più interessante di tutto il materiale dell'antico Egitto, però, è che gli stracci e i frammenti sono più numerosi e di tipologia più varia rispetto a quelli di ogni altra civiltà sulla faccia della terra. C'è ogni tipo di materiale giunto fino a noi e sono stracci e frammenti incompleti e avere tutto questo materiale è straordinario ma anche estremamente scoraggiante, perché lascia molto più spazio al dubbio e alle discussioni. Alla fine dei conti la cronologia della storia d'Egitto sorregge tutto ciò che è stato fatto nel resto del mondo conosciuto. È una responsabilità enorme nonché una delle ragioni per cui è studiata attentamente, perché se si parla di ricostruire la storia antica, molto dipende dalle risposte. L'unica epoca in cui c'era uno schema corrispondente alle fasi era il Medio Regno, non il Nuovo Regno. E se questa non è una coincidenza, allora si rende necessario un cambiamento radicale. O l'esodo è avvenuto molto prima del 1450 a.C., oppure la cronologia dell'Egitto è sbagliata. La discussione sulla cronologia della storia antica è accesa e se ne è discusso anche nella conferenza sulla nuova cronologia tenutasi in Germania sebbene le conclusioni di chi è a favore di modifiche importanti possono sbagliare, tutti concordano però sul fatto che si debba indagare ulteriormente e che la cronologia non è fissa nè definitiva. Nella cronologia della storia dell'Egitto sono stati inseriti dei buchi nella storia delle civiltà limitrofe affinché questa corrispondesse al terzo periodo buio d'Egitto. tuttavia, l'archeologia di queste civiltà non conferma questi buchi. è chiaro che qualcosa non quadra. come sarebbe la storia se i periodi bui fossero modificati come lo rendono necessarie le prove, secondo alcuni esperti? Ciò che non cambia è il tempo della Bibbia, che non ne è influenzato. Cambiare la cronologia dell'Egitto significa spostarla rispetto a quella della Bibbia. Così, all'improvviso, eventi e non sono accaduti nel momento giusto, sembrano allinearsi diversamente. Questa è la parte interessante, perché improvvisamente iniziamo a trovare prove a sostegno della Bibbia. In tale caso lo schema della storia egiziana coinciderebbe con quello della storia biblica con le relative prove D'altra parte se per un attimo si mettono da parte le date lo schema dei fatti provenienti dall'archeologia corrisponde alla Bibbia in maniera impressionante. Tale coincidenza merita di essere presa sul serio, ma per ora i sostenitori delle teorie tradizionali non permettono di effettuare tali collegamenti.
Leggi tutto scaricando il PDF qui sotto oppure vai all'originale sul sito di academia.edu cliccando QUI
Uno dei periodi storici più dibattuti, dal punto di vista archeologico, è quello dell'Esodo, del quale non c'è notizia nelle cronache egiziane del tempo, malgrado l'eccezionalità degli eventi provocati dalle piaghe d'Egitto. Le vicende della conquista della Palestina da parte di Giosuè sarebbero invece completamente smentite dai reperti archeologici: gli scavi effettuati a Gerico non hanno trovato traccia della sua distruzione nell'epoca indicata. Le prove certe della storicità della Bibbia, almeno per adesso, sono davvero rare. Questo è quanto, in un riassunto di poche parole, la comunità internazionale afferma in modo prevalente riguardo ai fatti riportati nella Bibbia e che avrebbero portato alla creazione dello stato di Israele. In realtà la comunità scientifica non è così compatta come potrebbe sembrare; gli archeologi biblici, infatti, si dividono tra massimalisti, per i quali la Bibbia è una vera e propria guida per la ricerca archeologica, e minimalisti, che la considerano come un testo religioso privo di alcuna oggettività. In mezzo ai due schieramenti esiste una fascia piuttosto ampia di moderati che escludono le interpretazioni letterali ma accettano una generica base storica del Libro sacro. Uno dei più grandi esperti nella lettura di geroglifici del XX secolo fu sir Alan Gardiner, egli contribuì enormemente a scoprire ciò che siamo oggi. Dopo una vita dedicata alle ricerche, Gardiner scrisse una cosa riguardo alla civiltà egizia: “non dobbiamo dimenticare che si tratta di una civiltà risalente a millenni fa, della quale sopravvivono resti davvero minimi. Quella che viene definita con orgoglio la storia d'Egitto non è altro che una raccolta di stracci e frammenti.” Se abbiamo solo tracce e frammenti quanto possiamo essere certi delle date? L’egittologo Kent Weeks sostiene che Gardiner disse una cosa essenzialmente vera. La cosa più interessante di tutto il materiale dell'antico Egitto, però, è che gli stracci e i frammenti sono più numerosi e di tipologia più varia rispetto a quelli di ogni altra civiltà sulla faccia della terra. C'è ogni tipo di materiale giunto fino a noi e sono stracci e frammenti incompleti e avere tutto questo materiale è straordinario ma anche estremamente scoraggiante, perché lascia molto più spazio al dubbio e alle discussioni. Alla fine dei conti la cronologia della storia d'Egitto sorregge tutto ciò che è stato fatto nel resto del mondo conosciuto. È una responsabilità enorme nonché una delle ragioni per cui è studiata attentamente, perché se si parla di ricostruire la storia antica, molto dipende dalle risposte. L'unica epoca in cui c'era uno schema corrispondente alle fasi era il Medio Regno, non il Nuovo Regno. E se questa non è una coincidenza, allora si rende necessario un cambiamento radicale. O l'esodo è avvenuto molto prima del 1450 a.C., oppure la cronologia dell'Egitto è sbagliata. La discussione sulla cronologia della storia antica è accesa e se ne è discusso anche nella conferenza sulla nuova cronologia tenutasi in Germania sebbene le conclusioni di chi è a favore di modifiche importanti possono sbagliare, tutti concordano però sul fatto che si debba indagare ulteriormente e che la cronologia non è fissa nè definitiva. Nella cronologia della storia dell'Egitto sono stati inseriti dei buchi nella storia delle civiltà limitrofe affinché questa corrispondesse al terzo periodo buio d'Egitto. tuttavia, l'archeologia di queste civiltà non conferma questi buchi. è chiaro che qualcosa non quadra. come sarebbe la storia se i periodi bui fossero modificati come lo rendono necessarie le prove, secondo alcuni esperti? Ciò che non cambia è il tempo della Bibbia, che non ne è influenzato. Cambiare la cronologia dell'Egitto significa spostarla rispetto a quella della Bibbia. Così, all'improvviso, eventi e non sono accaduti nel momento giusto, sembrano allinearsi diversamente. Questa è la parte interessante, perché improvvisamente iniziamo a trovare prove a sostegno della Bibbia. In tale caso lo schema della storia egiziana coinciderebbe con quello della storia biblica con le relative prove D'altra parte se per un attimo si mettono da parte le date lo schema dei fatti provenienti dall'archeologia corrisponde alla Bibbia in maniera impressionante. Tale coincidenza merita di essere presa sul serio, ma per ora i sostenitori delle teorie tradizionali non permettono di effettuare tali collegamenti.
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Altre informazioni sull'argomento Esodo QUI
Guarda sull'argomento il filmato su YouTube; "Esodo: Alla ricerca delle prove" Regia di Tim Mahoney.
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Altre supposizioni
Un nuovo documentario di un cineasta ebreo-canadese sostiene che l´Esodo sarebbe accaduto circa duecento anni prima di quanto comunemente creduto.
The Exodus Decoded ( L´Esodo decodificato ), è un film documentario di circa due ore trasmesso il 16 aprile 2006 su The History Channel, che suggerisce che l´Esodo degli ebrei dall'Egitto come raccontato nella Bibbia sarebbe accaduto intorno al 1500 a.C., circa 230 anni prima della data accettata il più comunemente dagli storici contemporanei . Il programma è stato creato dal regista israeliano - canadese Simcha Jacobovici e dal produttore / regista James Cameron . (I due avrebbero successivamente lavorato insieme su The Lost Tomb of Jesus (La tomba perduta di Gesù).) Il documentario esplora le supposte prove per ilracconto biblico dell'Esodo . Le sue affermazioni e i suoi metodi sono stati criticati dagli studiosi biblici e dagli scienziati tradizionali.
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The Exodus Decoded ( L´Esodo decodificato ), è un film documentario di circa due ore trasmesso il 16 aprile 2006 su The History Channel, che suggerisce che l´Esodo degli ebrei dall'Egitto come raccontato nella Bibbia sarebbe accaduto intorno al 1500 a.C., circa 230 anni prima della data accettata il più comunemente dagli storici contemporanei . Il programma è stato creato dal regista israeliano - canadese Simcha Jacobovici e dal produttore / regista James Cameron . (I due avrebbero successivamente lavorato insieme su The Lost Tomb of Jesus (La tomba perduta di Gesù).) Il documentario esplora le supposte prove per ilracconto biblico dell'Esodo . Le sue affermazioni e i suoi metodi sono stati criticati dagli studiosi biblici e dagli scienziati tradizionali.
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