Cap. 8,1-12,16
SEZIONE XXXVI.
BEHAALOTHECA (Fa sì che)
Cap. VIII. 1 Il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 2 «Parla con Aharon, e digli: «Nel momento in cui tu accenderai le lampade del candelabro, le sette lampade dovranno essere (tutte) accese; tre sul lato occidentale, e tre sul lato orientale, e la settima nel mezzo». 3 E Aharon fece così; dal davanti del candelabro accese le sue lampade, come il Signore aveva comandato a Mosheh. 4 E questo è stato il lavoro del candelabro, il quale era d'oro battuto, dalla base fino ai suoi gigli, un lavoro di artista, era battuto con il martello: secondo la visione che il Signore aveva mostrato a Mosheh, così Bezalel fece il candelabro.
5 E il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 6 «Porta fuori i Leviti da in mezzo ai figli d'Israele, e purificali. 7 E questo farai per purificarli. Aspergerai l'acqua su di loro per l'impurità a causa del peccato (chattatha), e farai passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti, e si laveranno in quaranta savan di acqua. 8 Poi prenderanno un giovenco, ed il suo mincha di farina cosparso di olio d'oliva; e tu prenderai un secondo giovenco per il sacrificio espiatorio. 9 Farai avvicinare i Leviti davanti al Tabernacolo del convegno, e radunerai insieme anche a tutta la comunità dei figli d'Israele. 10 Farai avvicinare i Leviti davanti al Signore, ed i figli d'Israele poseranno le loro mani sui Leviti. 11 E Aharon presenterà i Leviti, (come) una elevazione davanti al Signore da parte dei figli d'Israele, ed essi saranno adibiti per il lavoro del servizio del Signore. 12 E i Leviti poseranno le loro mani sul capo dei buoi, e faranno un sacrificio per il peccato e un olocausto davanti al Signore, per espiare per i Leviti. 13 E tu porrai i Leviti davanti ad Aharon ed ai suoi figli, e li presenterai (come) una elevazione davanti al Signore; 14 e quindi separerai i Leviti tra i figli d'Israele, in modo che i Leviti possano essere dei ministri davanti a Me. 15 E successivamente i Leviti potranno entrare per compiere il servizio del tabernacolo del convegno, quando tu li avrai purificati e presentati (come) una elevazione; 16 per metterli a parte come un'offerta davanti a Me tra i figli d'Israele, al posto di ognuno che apre il grembo; il primogenito di tutti coloro che sono dei figli di Israele che Io ho preso (per essere) davanti a Me. 17 Perché tutti i primogeniti dei figli d'Israele sono miei, sia di uomo o di bestia: nel giorno che Io ho ucciso tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, Io li ho santificati davanti a Me; 18 e ho preso i Leviti al posto di tutti i primogeniti dei figli d'Israele, 19 i quali hanno dato i Leviti (come) doni ad Aharon ed ai suoi figli scelti tra i figli d'Israele, per ministrare al servizio dei figli di Israele nella tabernacolo del convegno, e per espiare per i figli d'Israele, perché non ci sia mortalità tra i figli d'Israele nel momento in cui si avvicinano al santuario».
20 E Mosheh e Aharon e tutta la congregazione dei Beni Israel fecero ai Leviti secondo tutto ciò che il Signore aveva comandato a Mosheh per i leviti, così fecero a loro i figli d'Israele. 21 E i Leviti si purificarono e lavarono le loro vesti; e Aharon li presentò come una elevazione davanti al Signore. E Aharon fece l'espiazione per loro per purificarli. 22 E dopo questo i Leviti vennero a svolgere il loro ministero nella tenda del convegno, davanti ad Aharon ed ai suoi figli: come il Signore aveva comandato a Mosheh per i leviti, così hanno fatto a loro.
23 E il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 24 «Queste sono le istruzioni per i Leviti perché non vengano interdetti (profanati) per i loro difetti: uno dai venticinque anni in su, egli verrà, secondo la sua schiera, al servizio del tabernacolo del convegno 25 e dai cinquanta anni di età egli dovrà tornare ai servizi manuali, e non servire più. 26 Però egli potrà ministrare con i suoi fratelli al tabernacolo del convegno per sorvegliare il lavoro; ma non potrà fare nessun servizio. Così dovranno agire i Leviti nel loro incarico».
Cap. IX. 1 Il Signore parlò con Mosheh nel deserto del Sinai, nel secondo anno dal momento della loro uscita dalla terra di Mizraim, nel primo mese, dicendo: 2 «I figli d'Israele compiranno il sacrificio della Pasqua tra i soli al tempo stabilito. 3 Al quattordicesimo giorno di questo mese, tra i soli, essi lo dovranno celebrare a suo tempo; essi lo faranno secondo tutti i suoi riti e tutte le sue leggi». 4 Mosheh parlò con i figli d'Israele per compiere il sacrificio della Pasqua. 5 Essi pertanto celebrarono la Pasqua, il quattordicesimo giorno del mese, tra i soli nel deserto del Sinai; secondo tutto quello che il Signore aveva comandato a Mosheh, così fecero i figli di Israele.
6 Ma certi uomini, che erano impuri, essendo stati contaminati dal corpo di un uomo, morto vicino a loro improvvisamente; come il comandamento (della Pasqua) è venuto su di loro, non potevano celebrarlo in quel giorno, che era il settimo della loro impurità. E sono venuti davanti a Mosheh e Aharon in quel giorno; 7 e quegli uomini dissero: «Noi siamo impuri, a causa di un uomo che è morto con noi: quindi siamo impossibilitati dall'uccidere la Pasqua, e versando il sangue di oblazione del Signore sull'altare a suo tempo, affinché possiamo mangiare la sua carne, in modo puro, tra i figli d'Israele».
8 Questa è una delle quattro questioni di giudizio (portate) dinanzi a Mosheh il profeta, il quale ha deciso secondo la Parola del Santo: in alcune delle quali ha ponderato, perché erano i giudizi sulla vita; ma negli altri Mosheh è stato rapido, essendo esse (solo) decisioni in materia di denaro: ma in quelli (precedenti) Mosheh disse: «Non ho sentito»; in modo che potesse insegnare ai principi del Sinedrio che sarebbero sorti dopo di lui, su come ponderare nei giudizi riguardanti la vita, ma immediati nei giudizi sul denaro; e di non vergognarsi di chiedere consiglio nelle cose troppo difficili per loro, in quanto Mosheh, egli stesso, il Rabbi di Israele, ha avuto bisogno di dire, non ho ancora sentito. Pertanto, Mosheh disse loro: «Attendete che abbia ascoltato quello che sarà comandato dalla presenza del Signore riguardo il vostro caso. [GERUSALEMME. 8 Questa è una delle quattro questioni di giudizio dinanzi Mosheh, in due delle quali Mosheh è stato rapido, e in due egli fu più lento. Per quanto riguarda l'impuro che non hanno potuto eseguire la Pasqua a suo tempo, e riguardo alle figlie di Zelophehad, Mosheh fu pronto, perché in (quest'ultimo) giudizio era una questione di denaro; ma per quanto riguarda il bestemmiatore che avevano oltraggiato il sacro Nome, ed il raccoglitore del legno, che perfidamente aveva profanato il Sabato, Mosheh fu ponderato, perché erano delle decisioni che coinvolgevano la vita; e per queste disse: «Non ho sentito»; in modo che potesse insegnare ai giudici che dovevano venire dopo di Mosheh di essere pronti in caso di mammona, ma ponderati in quelli sulla vita; e di non vergognarsi di dire: «Non ho sentito», perché Mosheh, il nostro stesso Rabbi ha detto: «Non ho sentito». Pertanto, egli disse: «Alzati, e ascolta ciò che la Parola del Signore prescriverà a voi».]
9 E il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 10 «Parla con i figli d'Israele, dicendo: «Un uomo, sia giovane o vecchio, quando impuro dalla contaminazione dai morti, o da emissione, o da lebbra, o che è ostacolato nella via del mondo dagli incidenti della notte, o che costretto ad una distanza dalla soglia di casa sua: se queste cose accadono a voi, o alle vostre generazioni, questi potrebbero rinviare la celebrazione della Pasqua davanti al Signore. 11 Ma nel secondo mese, che è il mese di Ijar, il quattordicesimo giorno del mese, tra i soli essi assolveranno (il precetto); mangeranno con pane senza lievito e con (erbe) amare. 12 Essi non lasceranno di esso fino al mattino, e non sarà rotto un osso in essa; secondo ogni istruzione nel decreto della Pasqua in Nisan, essi assolveranno ad esso (precetto). 13 Nella Pasqua di Nisan (tali persone) potranno mangiare il pane senza lievito, ma non eseguiranno l'offerta della Pasqua a causa della loro contaminazione; ma nella Pasqua di Ijar essi saranno purificati dovranno offrirla. Ma l'uomo che, essendo puro e incontaminato dalla via nel mondo, e non si trova ad una distanza dalla soglia della sua casa, trascura di effettuare l'offerta della Pasqua di Nisan, che quell'uomo sia eliminato dal suo popolo, perché egli non ha offerto l'oblazione del Signore nella sua stagione; che quell'uomo si faccia carico del suo peccato. 14 E se lo straniero che soggiorna con voi celebrerà la Pasqua davanti al Signore, egli dovrà farlo secondo la corretta maniera del decreto pasquale, secondo la sua forma, così egli dovrà farlo. Si dovrà avere una norma, sia per lo straniero che per il nativo del paese».
15 E il giorno in cui il tabernacolo fu eretto la Nube della Gloria copriva il Tabernacolo; essa ricoprì il Tabernacolo della Testimonianza di giorno, e la sera, era sul tabernacolo come una visione di fuoco fino al mattino. 16 Così fu continuamente, una Nube di Gloria lo copriva di giorno, e una visione di fuoco di notte. 17 E quando la Nube di Gloria si sollevava dal Tabernacolo, allora i figli d'Israele partivano; e nel luogo in cui la Nube si fermava, i figli di Israele si accampavano. 18 Con la Parola della bocca del Signore i figli d'Israele partivano, ed alla Parola del Signore si fermavano. Tutti i giorni che la nube della gloria dimorava sul tabernacolo, (così a lungo) si sono attenuti. 19 E se la nuvola rimaneva sul tabernacolo per molti giorni, i figli di Israele osservavano i tempi della Parola del Signore, e non procedevano. 20 Se per il tempo di un certo numero di giorni, si supponga che fosse per sette giorni della settimana, la nube della gloria rimaneva sopra il Tabernacolo, per bocca della Parola del Signore essi restavano fermi, e per bocca della Parola del Signore allora essi partivano. 21 Oppure, se la Nube della Gloria (rimaneva solo) dalla sera alla mattina, e si sollevava alla mattina, allora essi partivano; sia di giorno che di notte, quando la Nube si alzava essi partivano; mentre la Nube della Gloria soggiornava sul Tabernacolo, ed era costantemente su di esso, 22 se era per due giorni o un mese, o un anno intero, i figli d'Israele rimanevano accampati, e non viaggiavano, e nel momento in cui si sollevava essi partivano. 23 Con l a Parola della bocca del Signore si accampavano, e per essa si mettevano in cammino; essi mantennero l'osservanza della Parola del Signore, per bocca della Parola del Signore attraverso Mosheh.
Cap. X. 1 Il Signore con Mosheh, dicendo: 2 «Fatti due trombe d'argento di materiale pieno, tu li farai fare come un lavoro di artista; e serviranno a te per convocare l'assemblea, e per la rimozione dell'accampamento. 3 E tu le farai suonare, e porterai con te tutta la comunità alla porta del tabernacolo del convegno. 4 Se essi soffieranno (solo) su di una, i principi dei capi delle migliaia d'Israele si riuniranno con te. 5 Ma quando si soffierà per un allarme, allora gli accampamenti che sono a est dovranno partire (levare le tende); 6 e quando soffierà un secondo allarme, gli accampamenti a sud si metteranno in cammino; esse soffieranno l'allarme per i loro spostamenti. 7 E al momento di riunire la comunità suonerete, ma non un allarme. 8 I figli di Aharon, solo i sacerdoti, dovranno soffiare nelle trombe, e saranno per voi, una legge perenne per le vostre generazioni.
9 E quando voi entrerete nelle file in ordine per la battaglia nella vostra terra, con gli oppressori che vi opprimono, allora dovrete soffiare l'allarme con le trombe, perché il ricordo di voi possa salire per bene davanti al Signore vostro Dio, perché voi possiate essere liberati dai vostri nemici. 10 E nel giorno dei vostri festeggiamenti, e nelle vostre solennità, e all'inizio dei vostri mesi, suonerete con le trombe sopra i vostri olocausti e le vostre vittime consacrate, perché possano essere un buon memoriale per voi davanti al Signore vostro Dio; perché Satana dovrà essere turbato al suono delle note dello jubel: Io sono il Signore vostro Dio».
11 E fu nel secondo anno, il secondo mese, che è il mese di Ijar, il ventesimo giorno del mese, che la Nube della Gloria si sollevò da sopra il Tabernacolo della Testimonianza; 12 ed i figli d'Israele si mossero per il viaggio dal deserto di Sinai e la Nube della Gloria si fermò nel deserto di Pharan. 13 E si misero in cammino per la prima volta alla la Parola della bocca del Signore attraverso Mosheh.
14 Lo stendardo dei campi dei Beni Jehudah partì con le sue schiere, ed il Rabba che era stato nominato sulla schiera della tribù dei Beni Jehudah era Nachshon bar Amminadàb; 15 il Rabba dei Beni Issakar era Nethanel bar Zuar; 16 ed il Rabba del Beni Zebulon era Eliàb bar Chelon. 17 E il tabernacolo fu smontato, ed i figli di Gershon e di Merari partirono portando il tabernacolo.
18 Lo stendardo dei campi di Reuben partì con le sue schiere. Il Rabba nominato sulle schiere della tribù dei Beni Reuben era Elizur bar Shedeur; 19 il Rabba dei Beni Shemeon, Shelumiel bar Zurisaddai; 20 ed il Rabba dei Beni Gad, Eljasaph bar Dehuel.
21 E la famiglia di Kehath partì, portando il santuario; ed essi (gli uomini di Gershon) eressero il tabernacolo al loro arrivo.
22 Lo stendardo dell'accampamento dei Beni Efraim partì con le sue schiere: il Rabba nominato sulla schiera della tribù di Efraim era Elishama bar Ammihud; 23 il Rabba di quello di Menasheh, Gamaliel bar Pedazur; 24 ed il Rabba di Benjamin, Abidan bar Ghideoni.
25 E lo stendardo dell'accampamento dei Beni Dan partì, completando tutti i campi con le loro schiere; e il Rabba nominato sulle loro schiere era Ahiezer bar Ammishaddai; 26 il Rabba della tribù di Asher era Pagiel bar Achran; 27 e il Rabba dei Beni Naphtali era Ahira bar Enan. 28 Queste le tappe dei figli d'Israele, secondo le loro schiere; la Nube della Gloria si è innalzata da sopra il tabernacolo, ed essi sono partiti.
29 E Mosheh disse ad Hobab bar (figlio di) Reuel, il Madianita, suocero di Mosheh, siamo in cammino da qui verso il luogo del quale il Signore ha detto: «Io lo darò a voi»: «Vieni con noi, e noi ti faremo del bene; perché il Signore ha detto di fare del bene al forestiero ospite con Israele. 30 Ma egli gli rispose: «Non voglio venire (con voi), ma andrò alla mia (propria) terra e al mio parentado». 31 Ma egli disse: «Non lasciamoci ora; infatti, mentre eravamo accampati nel deserto, tu sapesti come giudicare e ci hai insegnato il metodo (o la gestione) di giudizio, e tu sei caro a noi come la pupilla dei nostri occhi. 32 E avverrà che se vieni anche tu con noi, con il bene con cui il Signore ci beneficerà, noi faremo beneficiare anche te, nella divisione della terra».
33 E partirono da dove la gloria della Shekinah del Signore si era rivelata, e andando per tre giorni; e l'Arca dell'alleanza del Signore li precedeva. Trentasei miglia viaggiarono quella volta; essa precedette l'accampamento d'Israele, andando per tre giorni, per fornire loro un posto per accamparsi. 34 E la Nuvola della Shekinah del Signore fece loro ombra di giorno, nel loro partire dall'accampamento. 35 E fu quando l'arca partì, che la nube si fermò e rimase immobile, non andando via, fino a quando Mosheh, in piedi nella preghiera, pregò e supplicò misericordia davanti al Signore, e quindi parlò: «Che la Parola del Signore sia ora rivelata nella potenza della Tua ira, che gli avversari del Tuo popolo siano dispersi; E gli stendardi di coloro che ci odiano, non siano sollevati davanti a Te». 36 Ma quando l'arca si fermava, la Nube si fermava in aria e si fermò, ma non li ricoprì, fino a quando Mosheh, in piedi nella preghiera, pregava e supplicava misericordia davanti al Signore, dicendo così: «Ritorna ora, come vuole la Parola del Signore, [1] nella bontà della Tua misericordia, e conduci il Tuo popolo Israele, in modo che la gloria della Tua Shekinah abiti in mezzo a loro, e la (Tua) misericordia con le miriadi della casa di Jakob, e con la moltitudine delle migliaia d'Israele. [GERUSALEMME. 35 E fu quando l'arca partì. Mosheh in piedi, con le mani (protese) nella preghiera, disse: «Sorgi ora, o Parola del Signore, nella potenza della Tua forza, in modo che gli avversari del Tuo popolo siano dispersi, e rendi i Tuoi nemici fuggiaschi davanti a Te». 36 Ma quando l'arca si posò, Mosheh alzò le mani in preghiera, e disse: «O Parola del Signore, volgiti dalla forza della tua ira, e torna a noi nella bontà della Tua misericordia, e benedici le miriadi e moltiplica le migliaia dei figli di Israele».]
Cap. XI. 1 Ma c'erano uomini malvagi tra il popolo, che, essendo scontenti, progettavano e immaginavano il male davanti al Signore; e questo venne ascoltato davanti al Signore, che fu mosso al dispiacere; e un fuoco ardente si accese tra loro dal Signore, che distrusse alcuni dei malvagi ai margini della casa di Dan, in mezzo ai quali era una immagine scolpita. 2 E il popolo gridò a Mosheh di pregare per loro; e Mosheh pregò davanti al Signore, e il fuoco fu spento dove era. 3 Ed egli chiamò il nome di quel luogo Incendio (Taberà), perché il fuoco ardente era stato acceso lì da davanti al Signore.
4 E gli stranieri che si erano riuniti insieme tra di loro hanno chiesero domandando e si voltarono e piansero; ed i figli d'Israele dissero: «Chi ci darà da mangiare della carne? 5 Ci ricordiamo dei pesci che abbiamo mangiato in Mizraim liberamente, senza (essere limitati dalle proibizioni) il precetto, i cetrioli e meloni, i porri, cipolle e le erbe aromatiche. [GERUSALEMME. 5 Ci ricordiamo dei pesci che abbiamo mangiato liberamente in Mizraim, i cetrioli e meloni, porri, cipolle e erbe aromatiche.] 6 Ma ora la nostra vita si inaridisce; non c'è nulla; vediamo solo la manna, come il povero che guarda un boccone (donato) dalle mani. Ahimè, per il popolo il cui cibo è il pane dal cielo!». 7 E così mormorarono, perché la manna era come il seme di coriandolo, rotondo, quando veniva giù dal cielo, e quando era stato santificato il suo aspetto assomigliava al Bedilcha. 8 E il popolo malvagio si guardò intorno, e raccolse e la macinò nel mulino. Ma ci fu chi lo pestò nel mortaio, o lo condì nella pentola, o ne fece dei dolci con essa; e il gusto di essa era come il gusto di crema ricoperta di olio. [GERUSALEMME. 8 E il popolo si disperse, e raccolsero e macinarono nei mulini, o schiacciarono nel mortaio, o condirono nella padella e fecero torte con essa. E il gusto di essa era come il gusto di pasta con il miele.] 9 E quando la rugiada scese sul campo di notte, la manna scese su di esso.
10 E Mosheh sentì le persone che si lamentavano con i loro vicini, che si erano riuniti ogni uomo alla porta della sua tenda e il dispiacere del Signore è stato fortemente mosso, e agli occhi di Mosheh era male; 11 e Mosheh disse davanti al Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo, o non ho trovato grazia davanti a Te, perché Tu abbia gettato le fatiche di questo popolo su di me? 12 Ho forse fatto o portato tutto questo popolo come dal seno materno? Sono loro i miei figli, come Tu dicevi a me in Mizraim: Sopporta la fatica per loro con la tua forza, come l'istruttore sostiene dei giovani, fino a quando non fossero portati nel paese che tu hai giurato ai suoi padri? [GERUSALEMME. 12 Ho fatto io tutto questo popolo, li ho generati, che Tu mi hai detto: Portali nel tuo seno, come una balia [2] porta i lattanti, fino al paese che avevi giurato ai loro padri?] 13 Da dove io potrò trovare carne da dare a tutto questo popolo? Perché essi piangono e gridano verso di me, dicendo: «Dacci carne perché possiamo mangiare». 14 Io non sono in grado di portare il peso di tutto questo popolo, perché è troppo pesante per me. 15 Ma se Tu fai questo con me, di lasciare tutto il lavoro per loro su di me, permettimi ora di morire con la morte in cui solo c'è il riposo, se ho trovato grazia davanti a Te, che io non possa vedere il mio male». [GERUSALEMME. 15 Che io non possa vedere il loro male, che sono il Tuo popolo.] 16 Allora il Signore parlò a Mosheh: «Riunisci nel Mio Nome settanta uomini giusti fra gli anziani d'Israele, conosciuti da te per essere anziani del popolo, e che sono stati nominati in Mizraim, e portarli al tabernacolo per stare lì con te. 17 Ed Io mi rivelerò nella gloria della Mia Shekinah, e parlerò con te lì, e aumenterò lo spirito di profezia che è su di te, e conferiranno su di loro; ed essi sosterranno con te il carico del popolo, che tu non potrai sopportare da solo. 18 E tu dirai alle persone: «Tenetevi pronti per domani perché voi potrete mangiare carne; perché vi siete lamentati davanti al Signore, dicendo: «Chi ci darà carne da mangiare? perché era meglio per noi in Mizraim». Il Signore quindi darà quella carne perché voi possiate mangiare. 19 Non ne dovrete mangiare per un giorno, non per due giorni, non per cinque, né dieci, né venti giorni; 20 per un mese di giorni, fino a quando il suo odore vi uscirà dalle narici, e diventerà disgustoso per voi; perché siete stati sprezzanti contro la Parola del Signore, la cui gloriosa Shekinah abita in mezzo a voi, e perché avete pianto davanti a Lui, dicendo: «Perché siamo usciti da Mizraim?».
21 Ma Mosheh disse: «Seicentomila fanti sono le persone tra i quali io dimoro, e tu hai detto: «Io darò loro carne da mangiare per un mese di giorni! 22 Saranno forse uccise per loro le greggi dell'Arabia o il bestiame di Nabatea per soddisfarli, o tutti i pesci del Mar Grande essere radunati, perché essi ne possano avere a sufficienza?». 23 E il Signore disse a Mosheh: «Può fallire qualcosa davanti al Signore? Ora vedrai se quello che Io ti ho detto accadrà o no». 24 Allora Mosheh uscì dal tabernacolo, la dimora della Shekinah, e riferì al popolo le parole del Signore. E chiamò insieme i settanta uomini, gli anziani d'Israele, e li mise attorno al tabernacolo. 25 E il Signore si rivelò nella gloriosa Nube della Shekinah, e parlò con lui. Ed Egli aumentò (lo Spirito di) profezia che era su di lui, in modo che Mosheh non perse nulla di ciò, ma ne diede ai settanta uomini, gli anziani: e fu che quando lo Spirito di profezia si posò su di loro, profetizzarono, e non cessarono.
26 Ma due uomini erano rimasti nel campo; il nome del primo era Eldad, e il nome del secondo Medad, i figli di Elizaphan bar Parnak, a cui Jokebed la figlia di Levi partorì per lui quando Amram suo marito l'aveva mandata via; e al quale era stata sposata prima aver dato alla luce Mosheh. E lo Spirito di profezia si posò su di loro, Eldad profetizzò, e disse: «Ecco, Mosheh sarà raccolto dal mondo; e Jehoshua bar di Nun, sarà stabilito comandante dell'accampamento dopo di lui, e porterà il popolo della casa d'Israele nella terra di Kenaan, e la renderà loro eredità».
Medad profetizzò, e disse: «Ecco, le quaglie verranno dal mare, e copriranno tutto l'accampamento d'Israele; ma saranno per il popolo (una causa di) una trasgressione». E ciascuno di essi profetizzò insieme, e disse: «Ecco, un re sorgerà dalla terra di Magog, alla fine dei giorni, e raccoglierà re incoronati con corone, e capitani che indosseranno delle armature, e a lui obbediranno tutte le nazioni. E saranno schierate insieme in ordine di battaglia nella terra di Israele contro i figli della prigionia; ma è già previsto che nell'ora dell'angustia tutti loro periranno dallo scoppio bruciante della fiamma che esce da sotto il Trono della Gloria; e le loro carcasse cadranno sui monti della terra di Israele, e le bestie selvagge del campo e gli uccelli del cielo verranno a divorare i loro cadaveri. E dopo tutti i morti di Israele vivranno (di nuovo), e banchetteranno con il bue che è stato messo da parte per loro fin dall'inizio, ed essi riceveranno la ricompensa per le loro opere».
Ed essi erano degli anziani che stavano tra loro nell'elenco; ma non erano usciti per andare al tabernacolo, ma si erano nascosti per sfuggire alla dignità; ma profetizzarono nel campo. [GERUSALEMME. 26 E rimasero due uomini nel campo: il nome di uno di loro era Eldad, il nome del secondo Medad, su cui si posò lo Spirito Santo. Eldad profetizzò, e disse: «Ecco, Mosheh, il profeta, lo scriba di Israele, sarà raccolto dal mondo, e Jehoshua bar Nun, suo discepolo, ministro dell'accampamento, gli succederà». Medad profetizzò, e disse: «Ecco, quaglie verranno dal mare; ma saranno una trasgressione per i figli di Israele». Ciascuno di essi profetizzò insieme, e disse: «Alla fine, la fine dei giorni, ci sarà Gog e Magog con il loro esercito verranno contro Gerusalemme; ma cadranno per mano del re Meshiha, e sette anni di giorni i figli di Israele accenderanno il fuoco con le loro armi da guerra, non andranno nel deserto, e non abbatteranno gli alberi». Ed essi erano fra i settanta saggi, quelli che non andarono al tabernacolo, però Eldad e Medad profetizzarono nell'accampamento.]
27 E un certo giovane corse a riferire a Mosheh, e disse: «Eldad e Medad profetizzano così nell'accampamento». 28 E Jehoshua bar Nun, aiutante di Mosheh, prese a dire: «Ribboni Mosheh, prega per avere misericordia davanti al Signore, perché lo Spirito di profezia possa essere negato a loro». 29 Ma Mosheh gli disse: «Perché essi profetizzano che io sto per essere riunito dal mondo, e che tu sei al ministero dopo di me, sei tu geloso per me? Vorrei che tutte le persone del Signore fossero profeti, e che Egli concedesse lo Spirito di profezia su di loro».
30 E Mosheh procedette verso l'accampamento, lui e tutti gli anziani d'Israele. 31 E il vento di una tempesta uscì fuori, e arrivò violentemente dalla presenza del Signore, tanto da spazzare via il mondo, ma per la giustizia di Mosheh ed Aharon: e soffiò sul Grande Mare, e fece volare le quaglie dal grande Mare, e si posarono ovunque ci fosse posto nell'accampamento, come una giornata di cammino verso nord e verso sud, e al culmine, per l'altezza di due cubiti; volarono sulla faccia della terra, e caddero sui loro ventri, in modo che (il popolo) non si stancò mentre le raccoglieva. 32 E coloro che avevano mancato di fede, si alzarono: e tutto il giorno e tutta la notte e tutto il giorno che seguì, raccolsero le quaglie; anche colui che era zoppo e malato ne raccolse dieci Korin, [GERUSALEMME. 32 Dieci Korin,] e le sparsero all'esterno intorno all'accampamento.
33 I malvagi mangiarono di quella carne, ma non offrirono rendimento di grazie a Colui che l'aveva dato a loro: ma mentre la carne era fra i denti, e non mangiata, l'ira del Signore aumentava contro i malvagi, e il Signore uccise quelle persone con una grandissima mortalità. 34 E ha chiamato il nome di quel luogo, le tombe dei desiderosi di carne (kirbot-Taavà); perché qui fu sepolto il popolo che aveva desiderato carne. 35 E dalle tombe dei desiderosi il popolo viaggiò verso Hatseroth, e ad Hatseroth si accamparono.
Cap. XII. 1 E Miriam e Aharon parlarono contro Mosheh parole che non erano appropriate e rispettose circa la Kushaitha per cui il Kushai avevano causato l'intervento di Mosheh quando era fuggito dalla Pharoh, ma che aveva mandato via perché gli avevano dato la regina di Kush, e lui l'aveva mandata via. [GERUSALEMME. 1 E Miriam e Aharon parlarono contro Mosheh circa la Kushaitha che aveva preso. Ma notare che, la moglie kushita non era Zipporah, moglie di Mosheh, ma una certa Kushaitha, di una carne diversa da ogni creatura: considerando Zipporah, moglie di Mosheh, era di una forma avvenente e bella in viso, e più abbondante in opere buone di tutte le donne della sua età.] 2 Ed essi dissero: «Il Signore ha parlato soltanto con Mosheh, perché fosse separato dalla vita di coppia? Non ha parlato anche con noi?». E fu udito davanti al Signore. 3 Ma l'uomo Mosheh era più inchinato nella sua mente di tutti i figli degli uomini sulla faccia della terra; e lui non si curò delle loro parole.
4 E il Signore disse a Mosheh, ad Aharon, e Miriam: «Venite, voi tre, al tabernacolo. E loro tre andarono. 5 E la gloria del Signore si rivelò nella Nube della Gloria, ed Egli stava alla porta del tabernacolo, e chiamò Aharon e Miriam: e questi due uscirono. 6 Ed Egli disse: «Ascoltate ora le Mie parole, mentre Io parlo. Avete forse avuto un profeta che sia uscito nei tempi antichi con cui abbia parlato come è stato con Mosheh? A quei (profeti) la Parola del Signore è stata rivelata in apparizione, parlando con loro in un sogno. 7 Non così in questo modo con Mosheh Mio servo; in tutta la casa d'Israele, Mio popolo egli è fedele. [GERUSALEMME. 7 Non così è il mio servo Mosheh fra tutti quanti (i profeti), il capo dei capi della mia corte, egli è fedele] 8 Bocca a bocca Io ho parlato con lui, che s'è separato dalla vita coniugale; ma nella visione, e non con il mistero, rivelando Me stesso a lui al roveto, e vide l'aspetto della Mia Shekinah. E perché non avete temuto di parlare con tali parole del Mio servo Mosheh?» 9 E la gloria della Shekinah del Signore ascese, e se ne andò. 10 E la gloriosa Nuvola di Shekinah del Signore salì da sopra il tabernacolo; ed ecco, Miriam fu trovata con la lebbra. E Aharon guardò Maria, ed ecco, era stata colpita dalla lebbra. 11 E Aharon disse a Mosheh: «Ti supplico, mio signore, non gettare su di noi il peccato che abbiamo stoltamente commesso, e con cui noi abbiamo trasgredito. 12 Io ti prego perché Miriam, nostra sorella, non sia contaminata con la lebbra nella tenda, come i morti, perché lei è come con il bambino [3], che, dopo aver ben compiuto il tempo nel grembo materno, perisce alla nascita: perché Miriam era con noi nel paese di Mizraim, e ci vedevamo nella nostra prigionia, nella nostra dispersione, nella nostra servitù; ma ora, quando è giunta l'ora per noi di uscire e di possedere la terra di Israele ecco che viene tolta da noi. Ti prego, mio signore, di pregare per lei, perché la sua giustizia non possa venire a meno tra la comunità. [GERUSALEMME. 11 perché abbiamo peccato. 12 Non lasciare che Miriam, nostra sorella, sia una lebbrosa, contaminata nella tenda come morto. Perché è con lei come con il bambino che ha passato nove mesi nel ventre di sua madre, in acqua e in calore, senza danno, ma che, dopo tutto perisce alla nascita. Così era Miriam, la nostra sorella, portata via con noi nel deserto, e con noi nelle nostre difficoltà; ma ora è giunta l'ora che noi possiamo entrare nella terra d'Israele, perché dovrebbe essere tolta da noi? Prega ora per il cadavere che esso possa vivere, e che la sua giustizia non venga meno] 13 E Mosheh pregò, cercando la misericordia davanti al Signore, dicendo: «»Prego attraverso le compassioni di Dio misericordioso, o Eloha, che hai il potere sul corso della vita di ogni carne, di guarirla, ti prego». [GERUSALEMME. 13 O Eloha, che sani ogni carne, per guarirla.] 14 E il Signore disse a Mosheh: «Se suo padre l'avesse corretta, forse non sarebbe caduta in disgrazia e isolata per sette giorni? Ma oggi, quando l'ho corretta, è molto più giusto che lei fosse disonorata per quattordici giorni: comunque sono sufficienti per suo isolamento sette giorni fuori del campo; e per la tua giustizia farò in modo che la Nube della Mia Gloria, il tabernacolo, l'arca, e tutto Israele, rimanga fino al momento in cui lei è guarita, e poi sarà riammessa». 15 E Miriam fu tenuta isolata fuori dell'accampamento per sette giorni, e il popolo non è partì per tutto il tempo fino a quando Miriam fu guarita.
16 Ma sebbene Miriam, la profetessa si fosse esposta alla punizione di essere colpita dalla lebbra in questo mondo, la dottrina è così ampia che nel mondo a venire (là rimane una ricompensa) per il giusto, e per quelli che osservano i comandamenti della legge. E poiché Miriam, la profetessa aveva osservato per un po' di tempo per conoscere quale sarebbe stato il destino di Mosheh; (Es. 1); A causa di quel merito tutto Israele, contando sessanta miriadi, essendo ottanta legioni, e la Nube della Gloria, il tabernacolo e il pozzo, non andò, né procedette, fino al momento in cui ella fu guarita: e dopo il popolo partì da Hatseroth, e si accampò nel deserto di Pharan. [GERUSALEMME. 16 Ma se Miriam, la profetessa era diventata responsabile per la lebbra, abbiamo ampia dottrina che osservando i comandamenti e i precetti di un uomo che ne mette in pratica anche un po' riceverà una grande ricompensa. Così, poiché Miriam, la profetessa stette sulla riva del fiume per un po' di tempo, per sapere quale sarebbe stata la fine di Mosheh, i figli d'Israele, essendo sessanta miriadi, e ottanta legioni di numero, e la Nube della Gloria e del bene, ora non si mosse, e non partirono dal loro posto, fino al momento in cui ella fu guarita della sua lebbra; ma dopo che fu guarita il popolo partì da Hatseroth, ed essi si accamparono nel deserto di Pharan.
NOTE:
[1] Osservare come Mosè prega il Memra. - Come la Shekinah (comp. Targ. Num. XXIII. 21), il Memra è quindi la manifestazione di Dio. "Il Memra porta Israele vicino a Dio e si siede sul suo trono ricevendo le preghiere di Israele" (Targ. Yerushalmi A Dt. IV. 7).
[2] In alternativa, "il conduttore dei figli."
[3] E' stato tradotto liberamente solo qui.
SEZIONE XXXVI.
BEHAALOTHECA (Fa sì che)
Cap. VIII. 1 Il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 2 «Parla con Aharon, e digli: «Nel momento in cui tu accenderai le lampade del candelabro, le sette lampade dovranno essere (tutte) accese; tre sul lato occidentale, e tre sul lato orientale, e la settima nel mezzo». 3 E Aharon fece così; dal davanti del candelabro accese le sue lampade, come il Signore aveva comandato a Mosheh. 4 E questo è stato il lavoro del candelabro, il quale era d'oro battuto, dalla base fino ai suoi gigli, un lavoro di artista, era battuto con il martello: secondo la visione che il Signore aveva mostrato a Mosheh, così Bezalel fece il candelabro.
5 E il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 6 «Porta fuori i Leviti da in mezzo ai figli d'Israele, e purificali. 7 E questo farai per purificarli. Aspergerai l'acqua su di loro per l'impurità a causa del peccato (chattatha), e farai passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti, e si laveranno in quaranta savan di acqua. 8 Poi prenderanno un giovenco, ed il suo mincha di farina cosparso di olio d'oliva; e tu prenderai un secondo giovenco per il sacrificio espiatorio. 9 Farai avvicinare i Leviti davanti al Tabernacolo del convegno, e radunerai insieme anche a tutta la comunità dei figli d'Israele. 10 Farai avvicinare i Leviti davanti al Signore, ed i figli d'Israele poseranno le loro mani sui Leviti. 11 E Aharon presenterà i Leviti, (come) una elevazione davanti al Signore da parte dei figli d'Israele, ed essi saranno adibiti per il lavoro del servizio del Signore. 12 E i Leviti poseranno le loro mani sul capo dei buoi, e faranno un sacrificio per il peccato e un olocausto davanti al Signore, per espiare per i Leviti. 13 E tu porrai i Leviti davanti ad Aharon ed ai suoi figli, e li presenterai (come) una elevazione davanti al Signore; 14 e quindi separerai i Leviti tra i figli d'Israele, in modo che i Leviti possano essere dei ministri davanti a Me. 15 E successivamente i Leviti potranno entrare per compiere il servizio del tabernacolo del convegno, quando tu li avrai purificati e presentati (come) una elevazione; 16 per metterli a parte come un'offerta davanti a Me tra i figli d'Israele, al posto di ognuno che apre il grembo; il primogenito di tutti coloro che sono dei figli di Israele che Io ho preso (per essere) davanti a Me. 17 Perché tutti i primogeniti dei figli d'Israele sono miei, sia di uomo o di bestia: nel giorno che Io ho ucciso tutti i primogeniti nel paese di Mizraim, Io li ho santificati davanti a Me; 18 e ho preso i Leviti al posto di tutti i primogeniti dei figli d'Israele, 19 i quali hanno dato i Leviti (come) doni ad Aharon ed ai suoi figli scelti tra i figli d'Israele, per ministrare al servizio dei figli di Israele nella tabernacolo del convegno, e per espiare per i figli d'Israele, perché non ci sia mortalità tra i figli d'Israele nel momento in cui si avvicinano al santuario».
20 E Mosheh e Aharon e tutta la congregazione dei Beni Israel fecero ai Leviti secondo tutto ciò che il Signore aveva comandato a Mosheh per i leviti, così fecero a loro i figli d'Israele. 21 E i Leviti si purificarono e lavarono le loro vesti; e Aharon li presentò come una elevazione davanti al Signore. E Aharon fece l'espiazione per loro per purificarli. 22 E dopo questo i Leviti vennero a svolgere il loro ministero nella tenda del convegno, davanti ad Aharon ed ai suoi figli: come il Signore aveva comandato a Mosheh per i leviti, così hanno fatto a loro.
23 E il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 24 «Queste sono le istruzioni per i Leviti perché non vengano interdetti (profanati) per i loro difetti: uno dai venticinque anni in su, egli verrà, secondo la sua schiera, al servizio del tabernacolo del convegno 25 e dai cinquanta anni di età egli dovrà tornare ai servizi manuali, e non servire più. 26 Però egli potrà ministrare con i suoi fratelli al tabernacolo del convegno per sorvegliare il lavoro; ma non potrà fare nessun servizio. Così dovranno agire i Leviti nel loro incarico».
Cap. IX. 1 Il Signore parlò con Mosheh nel deserto del Sinai, nel secondo anno dal momento della loro uscita dalla terra di Mizraim, nel primo mese, dicendo: 2 «I figli d'Israele compiranno il sacrificio della Pasqua tra i soli al tempo stabilito. 3 Al quattordicesimo giorno di questo mese, tra i soli, essi lo dovranno celebrare a suo tempo; essi lo faranno secondo tutti i suoi riti e tutte le sue leggi». 4 Mosheh parlò con i figli d'Israele per compiere il sacrificio della Pasqua. 5 Essi pertanto celebrarono la Pasqua, il quattordicesimo giorno del mese, tra i soli nel deserto del Sinai; secondo tutto quello che il Signore aveva comandato a Mosheh, così fecero i figli di Israele.
6 Ma certi uomini, che erano impuri, essendo stati contaminati dal corpo di un uomo, morto vicino a loro improvvisamente; come il comandamento (della Pasqua) è venuto su di loro, non potevano celebrarlo in quel giorno, che era il settimo della loro impurità. E sono venuti davanti a Mosheh e Aharon in quel giorno; 7 e quegli uomini dissero: «Noi siamo impuri, a causa di un uomo che è morto con noi: quindi siamo impossibilitati dall'uccidere la Pasqua, e versando il sangue di oblazione del Signore sull'altare a suo tempo, affinché possiamo mangiare la sua carne, in modo puro, tra i figli d'Israele».
8 Questa è una delle quattro questioni di giudizio (portate) dinanzi a Mosheh il profeta, il quale ha deciso secondo la Parola del Santo: in alcune delle quali ha ponderato, perché erano i giudizi sulla vita; ma negli altri Mosheh è stato rapido, essendo esse (solo) decisioni in materia di denaro: ma in quelli (precedenti) Mosheh disse: «Non ho sentito»; in modo che potesse insegnare ai principi del Sinedrio che sarebbero sorti dopo di lui, su come ponderare nei giudizi riguardanti la vita, ma immediati nei giudizi sul denaro; e di non vergognarsi di chiedere consiglio nelle cose troppo difficili per loro, in quanto Mosheh, egli stesso, il Rabbi di Israele, ha avuto bisogno di dire, non ho ancora sentito. Pertanto, Mosheh disse loro: «Attendete che abbia ascoltato quello che sarà comandato dalla presenza del Signore riguardo il vostro caso. [GERUSALEMME. 8 Questa è una delle quattro questioni di giudizio dinanzi Mosheh, in due delle quali Mosheh è stato rapido, e in due egli fu più lento. Per quanto riguarda l'impuro che non hanno potuto eseguire la Pasqua a suo tempo, e riguardo alle figlie di Zelophehad, Mosheh fu pronto, perché in (quest'ultimo) giudizio era una questione di denaro; ma per quanto riguarda il bestemmiatore che avevano oltraggiato il sacro Nome, ed il raccoglitore del legno, che perfidamente aveva profanato il Sabato, Mosheh fu ponderato, perché erano delle decisioni che coinvolgevano la vita; e per queste disse: «Non ho sentito»; in modo che potesse insegnare ai giudici che dovevano venire dopo di Mosheh di essere pronti in caso di mammona, ma ponderati in quelli sulla vita; e di non vergognarsi di dire: «Non ho sentito», perché Mosheh, il nostro stesso Rabbi ha detto: «Non ho sentito». Pertanto, egli disse: «Alzati, e ascolta ciò che la Parola del Signore prescriverà a voi».]
9 E il Signore parlò con Mosheh, dicendo: 10 «Parla con i figli d'Israele, dicendo: «Un uomo, sia giovane o vecchio, quando impuro dalla contaminazione dai morti, o da emissione, o da lebbra, o che è ostacolato nella via del mondo dagli incidenti della notte, o che costretto ad una distanza dalla soglia di casa sua: se queste cose accadono a voi, o alle vostre generazioni, questi potrebbero rinviare la celebrazione della Pasqua davanti al Signore. 11 Ma nel secondo mese, che è il mese di Ijar, il quattordicesimo giorno del mese, tra i soli essi assolveranno (il precetto); mangeranno con pane senza lievito e con (erbe) amare. 12 Essi non lasceranno di esso fino al mattino, e non sarà rotto un osso in essa; secondo ogni istruzione nel decreto della Pasqua in Nisan, essi assolveranno ad esso (precetto). 13 Nella Pasqua di Nisan (tali persone) potranno mangiare il pane senza lievito, ma non eseguiranno l'offerta della Pasqua a causa della loro contaminazione; ma nella Pasqua di Ijar essi saranno purificati dovranno offrirla. Ma l'uomo che, essendo puro e incontaminato dalla via nel mondo, e non si trova ad una distanza dalla soglia della sua casa, trascura di effettuare l'offerta della Pasqua di Nisan, che quell'uomo sia eliminato dal suo popolo, perché egli non ha offerto l'oblazione del Signore nella sua stagione; che quell'uomo si faccia carico del suo peccato. 14 E se lo straniero che soggiorna con voi celebrerà la Pasqua davanti al Signore, egli dovrà farlo secondo la corretta maniera del decreto pasquale, secondo la sua forma, così egli dovrà farlo. Si dovrà avere una norma, sia per lo straniero che per il nativo del paese».
15 E il giorno in cui il tabernacolo fu eretto la Nube della Gloria copriva il Tabernacolo; essa ricoprì il Tabernacolo della Testimonianza di giorno, e la sera, era sul tabernacolo come una visione di fuoco fino al mattino. 16 Così fu continuamente, una Nube di Gloria lo copriva di giorno, e una visione di fuoco di notte. 17 E quando la Nube di Gloria si sollevava dal Tabernacolo, allora i figli d'Israele partivano; e nel luogo in cui la Nube si fermava, i figli di Israele si accampavano. 18 Con la Parola della bocca del Signore i figli d'Israele partivano, ed alla Parola del Signore si fermavano. Tutti i giorni che la nube della gloria dimorava sul tabernacolo, (così a lungo) si sono attenuti. 19 E se la nuvola rimaneva sul tabernacolo per molti giorni, i figli di Israele osservavano i tempi della Parola del Signore, e non procedevano. 20 Se per il tempo di un certo numero di giorni, si supponga che fosse per sette giorni della settimana, la nube della gloria rimaneva sopra il Tabernacolo, per bocca della Parola del Signore essi restavano fermi, e per bocca della Parola del Signore allora essi partivano. 21 Oppure, se la Nube della Gloria (rimaneva solo) dalla sera alla mattina, e si sollevava alla mattina, allora essi partivano; sia di giorno che di notte, quando la Nube si alzava essi partivano; mentre la Nube della Gloria soggiornava sul Tabernacolo, ed era costantemente su di esso, 22 se era per due giorni o un mese, o un anno intero, i figli d'Israele rimanevano accampati, e non viaggiavano, e nel momento in cui si sollevava essi partivano. 23 Con l a Parola della bocca del Signore si accampavano, e per essa si mettevano in cammino; essi mantennero l'osservanza della Parola del Signore, per bocca della Parola del Signore attraverso Mosheh.
Cap. X. 1 Il Signore con Mosheh, dicendo: 2 «Fatti due trombe d'argento di materiale pieno, tu li farai fare come un lavoro di artista; e serviranno a te per convocare l'assemblea, e per la rimozione dell'accampamento. 3 E tu le farai suonare, e porterai con te tutta la comunità alla porta del tabernacolo del convegno. 4 Se essi soffieranno (solo) su di una, i principi dei capi delle migliaia d'Israele si riuniranno con te. 5 Ma quando si soffierà per un allarme, allora gli accampamenti che sono a est dovranno partire (levare le tende); 6 e quando soffierà un secondo allarme, gli accampamenti a sud si metteranno in cammino; esse soffieranno l'allarme per i loro spostamenti. 7 E al momento di riunire la comunità suonerete, ma non un allarme. 8 I figli di Aharon, solo i sacerdoti, dovranno soffiare nelle trombe, e saranno per voi, una legge perenne per le vostre generazioni.
9 E quando voi entrerete nelle file in ordine per la battaglia nella vostra terra, con gli oppressori che vi opprimono, allora dovrete soffiare l'allarme con le trombe, perché il ricordo di voi possa salire per bene davanti al Signore vostro Dio, perché voi possiate essere liberati dai vostri nemici. 10 E nel giorno dei vostri festeggiamenti, e nelle vostre solennità, e all'inizio dei vostri mesi, suonerete con le trombe sopra i vostri olocausti e le vostre vittime consacrate, perché possano essere un buon memoriale per voi davanti al Signore vostro Dio; perché Satana dovrà essere turbato al suono delle note dello jubel: Io sono il Signore vostro Dio».
11 E fu nel secondo anno, il secondo mese, che è il mese di Ijar, il ventesimo giorno del mese, che la Nube della Gloria si sollevò da sopra il Tabernacolo della Testimonianza; 12 ed i figli d'Israele si mossero per il viaggio dal deserto di Sinai e la Nube della Gloria si fermò nel deserto di Pharan. 13 E si misero in cammino per la prima volta alla la Parola della bocca del Signore attraverso Mosheh.
14 Lo stendardo dei campi dei Beni Jehudah partì con le sue schiere, ed il Rabba che era stato nominato sulla schiera della tribù dei Beni Jehudah era Nachshon bar Amminadàb; 15 il Rabba dei Beni Issakar era Nethanel bar Zuar; 16 ed il Rabba del Beni Zebulon era Eliàb bar Chelon. 17 E il tabernacolo fu smontato, ed i figli di Gershon e di Merari partirono portando il tabernacolo.
18 Lo stendardo dei campi di Reuben partì con le sue schiere. Il Rabba nominato sulle schiere della tribù dei Beni Reuben era Elizur bar Shedeur; 19 il Rabba dei Beni Shemeon, Shelumiel bar Zurisaddai; 20 ed il Rabba dei Beni Gad, Eljasaph bar Dehuel.
21 E la famiglia di Kehath partì, portando il santuario; ed essi (gli uomini di Gershon) eressero il tabernacolo al loro arrivo.
22 Lo stendardo dell'accampamento dei Beni Efraim partì con le sue schiere: il Rabba nominato sulla schiera della tribù di Efraim era Elishama bar Ammihud; 23 il Rabba di quello di Menasheh, Gamaliel bar Pedazur; 24 ed il Rabba di Benjamin, Abidan bar Ghideoni.
25 E lo stendardo dell'accampamento dei Beni Dan partì, completando tutti i campi con le loro schiere; e il Rabba nominato sulle loro schiere era Ahiezer bar Ammishaddai; 26 il Rabba della tribù di Asher era Pagiel bar Achran; 27 e il Rabba dei Beni Naphtali era Ahira bar Enan. 28 Queste le tappe dei figli d'Israele, secondo le loro schiere; la Nube della Gloria si è innalzata da sopra il tabernacolo, ed essi sono partiti.
29 E Mosheh disse ad Hobab bar (figlio di) Reuel, il Madianita, suocero di Mosheh, siamo in cammino da qui verso il luogo del quale il Signore ha detto: «Io lo darò a voi»: «Vieni con noi, e noi ti faremo del bene; perché il Signore ha detto di fare del bene al forestiero ospite con Israele. 30 Ma egli gli rispose: «Non voglio venire (con voi), ma andrò alla mia (propria) terra e al mio parentado». 31 Ma egli disse: «Non lasciamoci ora; infatti, mentre eravamo accampati nel deserto, tu sapesti come giudicare e ci hai insegnato il metodo (o la gestione) di giudizio, e tu sei caro a noi come la pupilla dei nostri occhi. 32 E avverrà che se vieni anche tu con noi, con il bene con cui il Signore ci beneficerà, noi faremo beneficiare anche te, nella divisione della terra».
33 E partirono da dove la gloria della Shekinah del Signore si era rivelata, e andando per tre giorni; e l'Arca dell'alleanza del Signore li precedeva. Trentasei miglia viaggiarono quella volta; essa precedette l'accampamento d'Israele, andando per tre giorni, per fornire loro un posto per accamparsi. 34 E la Nuvola della Shekinah del Signore fece loro ombra di giorno, nel loro partire dall'accampamento. 35 E fu quando l'arca partì, che la nube si fermò e rimase immobile, non andando via, fino a quando Mosheh, in piedi nella preghiera, pregò e supplicò misericordia davanti al Signore, e quindi parlò: «Che la Parola del Signore sia ora rivelata nella potenza della Tua ira, che gli avversari del Tuo popolo siano dispersi; E gli stendardi di coloro che ci odiano, non siano sollevati davanti a Te». 36 Ma quando l'arca si fermava, la Nube si fermava in aria e si fermò, ma non li ricoprì, fino a quando Mosheh, in piedi nella preghiera, pregava e supplicava misericordia davanti al Signore, dicendo così: «Ritorna ora, come vuole la Parola del Signore, [1] nella bontà della Tua misericordia, e conduci il Tuo popolo Israele, in modo che la gloria della Tua Shekinah abiti in mezzo a loro, e la (Tua) misericordia con le miriadi della casa di Jakob, e con la moltitudine delle migliaia d'Israele. [GERUSALEMME. 35 E fu quando l'arca partì. Mosheh in piedi, con le mani (protese) nella preghiera, disse: «Sorgi ora, o Parola del Signore, nella potenza della Tua forza, in modo che gli avversari del Tuo popolo siano dispersi, e rendi i Tuoi nemici fuggiaschi davanti a Te». 36 Ma quando l'arca si posò, Mosheh alzò le mani in preghiera, e disse: «O Parola del Signore, volgiti dalla forza della tua ira, e torna a noi nella bontà della Tua misericordia, e benedici le miriadi e moltiplica le migliaia dei figli di Israele».]
Cap. XI. 1 Ma c'erano uomini malvagi tra il popolo, che, essendo scontenti, progettavano e immaginavano il male davanti al Signore; e questo venne ascoltato davanti al Signore, che fu mosso al dispiacere; e un fuoco ardente si accese tra loro dal Signore, che distrusse alcuni dei malvagi ai margini della casa di Dan, in mezzo ai quali era una immagine scolpita. 2 E il popolo gridò a Mosheh di pregare per loro; e Mosheh pregò davanti al Signore, e il fuoco fu spento dove era. 3 Ed egli chiamò il nome di quel luogo Incendio (Taberà), perché il fuoco ardente era stato acceso lì da davanti al Signore.
4 E gli stranieri che si erano riuniti insieme tra di loro hanno chiesero domandando e si voltarono e piansero; ed i figli d'Israele dissero: «Chi ci darà da mangiare della carne? 5 Ci ricordiamo dei pesci che abbiamo mangiato in Mizraim liberamente, senza (essere limitati dalle proibizioni) il precetto, i cetrioli e meloni, i porri, cipolle e le erbe aromatiche. [GERUSALEMME. 5 Ci ricordiamo dei pesci che abbiamo mangiato liberamente in Mizraim, i cetrioli e meloni, porri, cipolle e erbe aromatiche.] 6 Ma ora la nostra vita si inaridisce; non c'è nulla; vediamo solo la manna, come il povero che guarda un boccone (donato) dalle mani. Ahimè, per il popolo il cui cibo è il pane dal cielo!». 7 E così mormorarono, perché la manna era come il seme di coriandolo, rotondo, quando veniva giù dal cielo, e quando era stato santificato il suo aspetto assomigliava al Bedilcha. 8 E il popolo malvagio si guardò intorno, e raccolse e la macinò nel mulino. Ma ci fu chi lo pestò nel mortaio, o lo condì nella pentola, o ne fece dei dolci con essa; e il gusto di essa era come il gusto di crema ricoperta di olio. [GERUSALEMME. 8 E il popolo si disperse, e raccolsero e macinarono nei mulini, o schiacciarono nel mortaio, o condirono nella padella e fecero torte con essa. E il gusto di essa era come il gusto di pasta con il miele.] 9 E quando la rugiada scese sul campo di notte, la manna scese su di esso.
10 E Mosheh sentì le persone che si lamentavano con i loro vicini, che si erano riuniti ogni uomo alla porta della sua tenda e il dispiacere del Signore è stato fortemente mosso, e agli occhi di Mosheh era male; 11 e Mosheh disse davanti al Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo, o non ho trovato grazia davanti a Te, perché Tu abbia gettato le fatiche di questo popolo su di me? 12 Ho forse fatto o portato tutto questo popolo come dal seno materno? Sono loro i miei figli, come Tu dicevi a me in Mizraim: Sopporta la fatica per loro con la tua forza, come l'istruttore sostiene dei giovani, fino a quando non fossero portati nel paese che tu hai giurato ai suoi padri? [GERUSALEMME. 12 Ho fatto io tutto questo popolo, li ho generati, che Tu mi hai detto: Portali nel tuo seno, come una balia [2] porta i lattanti, fino al paese che avevi giurato ai loro padri?] 13 Da dove io potrò trovare carne da dare a tutto questo popolo? Perché essi piangono e gridano verso di me, dicendo: «Dacci carne perché possiamo mangiare». 14 Io non sono in grado di portare il peso di tutto questo popolo, perché è troppo pesante per me. 15 Ma se Tu fai questo con me, di lasciare tutto il lavoro per loro su di me, permettimi ora di morire con la morte in cui solo c'è il riposo, se ho trovato grazia davanti a Te, che io non possa vedere il mio male». [GERUSALEMME. 15 Che io non possa vedere il loro male, che sono il Tuo popolo.] 16 Allora il Signore parlò a Mosheh: «Riunisci nel Mio Nome settanta uomini giusti fra gli anziani d'Israele, conosciuti da te per essere anziani del popolo, e che sono stati nominati in Mizraim, e portarli al tabernacolo per stare lì con te. 17 Ed Io mi rivelerò nella gloria della Mia Shekinah, e parlerò con te lì, e aumenterò lo spirito di profezia che è su di te, e conferiranno su di loro; ed essi sosterranno con te il carico del popolo, che tu non potrai sopportare da solo. 18 E tu dirai alle persone: «Tenetevi pronti per domani perché voi potrete mangiare carne; perché vi siete lamentati davanti al Signore, dicendo: «Chi ci darà carne da mangiare? perché era meglio per noi in Mizraim». Il Signore quindi darà quella carne perché voi possiate mangiare. 19 Non ne dovrete mangiare per un giorno, non per due giorni, non per cinque, né dieci, né venti giorni; 20 per un mese di giorni, fino a quando il suo odore vi uscirà dalle narici, e diventerà disgustoso per voi; perché siete stati sprezzanti contro la Parola del Signore, la cui gloriosa Shekinah abita in mezzo a voi, e perché avete pianto davanti a Lui, dicendo: «Perché siamo usciti da Mizraim?».
21 Ma Mosheh disse: «Seicentomila fanti sono le persone tra i quali io dimoro, e tu hai detto: «Io darò loro carne da mangiare per un mese di giorni! 22 Saranno forse uccise per loro le greggi dell'Arabia o il bestiame di Nabatea per soddisfarli, o tutti i pesci del Mar Grande essere radunati, perché essi ne possano avere a sufficienza?». 23 E il Signore disse a Mosheh: «Può fallire qualcosa davanti al Signore? Ora vedrai se quello che Io ti ho detto accadrà o no». 24 Allora Mosheh uscì dal tabernacolo, la dimora della Shekinah, e riferì al popolo le parole del Signore. E chiamò insieme i settanta uomini, gli anziani d'Israele, e li mise attorno al tabernacolo. 25 E il Signore si rivelò nella gloriosa Nube della Shekinah, e parlò con lui. Ed Egli aumentò (lo Spirito di) profezia che era su di lui, in modo che Mosheh non perse nulla di ciò, ma ne diede ai settanta uomini, gli anziani: e fu che quando lo Spirito di profezia si posò su di loro, profetizzarono, e non cessarono.
26 Ma due uomini erano rimasti nel campo; il nome del primo era Eldad, e il nome del secondo Medad, i figli di Elizaphan bar Parnak, a cui Jokebed la figlia di Levi partorì per lui quando Amram suo marito l'aveva mandata via; e al quale era stata sposata prima aver dato alla luce Mosheh. E lo Spirito di profezia si posò su di loro, Eldad profetizzò, e disse: «Ecco, Mosheh sarà raccolto dal mondo; e Jehoshua bar di Nun, sarà stabilito comandante dell'accampamento dopo di lui, e porterà il popolo della casa d'Israele nella terra di Kenaan, e la renderà loro eredità».
Medad profetizzò, e disse: «Ecco, le quaglie verranno dal mare, e copriranno tutto l'accampamento d'Israele; ma saranno per il popolo (una causa di) una trasgressione». E ciascuno di essi profetizzò insieme, e disse: «Ecco, un re sorgerà dalla terra di Magog, alla fine dei giorni, e raccoglierà re incoronati con corone, e capitani che indosseranno delle armature, e a lui obbediranno tutte le nazioni. E saranno schierate insieme in ordine di battaglia nella terra di Israele contro i figli della prigionia; ma è già previsto che nell'ora dell'angustia tutti loro periranno dallo scoppio bruciante della fiamma che esce da sotto il Trono della Gloria; e le loro carcasse cadranno sui monti della terra di Israele, e le bestie selvagge del campo e gli uccelli del cielo verranno a divorare i loro cadaveri. E dopo tutti i morti di Israele vivranno (di nuovo), e banchetteranno con il bue che è stato messo da parte per loro fin dall'inizio, ed essi riceveranno la ricompensa per le loro opere».
Ed essi erano degli anziani che stavano tra loro nell'elenco; ma non erano usciti per andare al tabernacolo, ma si erano nascosti per sfuggire alla dignità; ma profetizzarono nel campo. [GERUSALEMME. 26 E rimasero due uomini nel campo: il nome di uno di loro era Eldad, il nome del secondo Medad, su cui si posò lo Spirito Santo. Eldad profetizzò, e disse: «Ecco, Mosheh, il profeta, lo scriba di Israele, sarà raccolto dal mondo, e Jehoshua bar Nun, suo discepolo, ministro dell'accampamento, gli succederà». Medad profetizzò, e disse: «Ecco, quaglie verranno dal mare; ma saranno una trasgressione per i figli di Israele». Ciascuno di essi profetizzò insieme, e disse: «Alla fine, la fine dei giorni, ci sarà Gog e Magog con il loro esercito verranno contro Gerusalemme; ma cadranno per mano del re Meshiha, e sette anni di giorni i figli di Israele accenderanno il fuoco con le loro armi da guerra, non andranno nel deserto, e non abbatteranno gli alberi». Ed essi erano fra i settanta saggi, quelli che non andarono al tabernacolo, però Eldad e Medad profetizzarono nell'accampamento.]
27 E un certo giovane corse a riferire a Mosheh, e disse: «Eldad e Medad profetizzano così nell'accampamento». 28 E Jehoshua bar Nun, aiutante di Mosheh, prese a dire: «Ribboni Mosheh, prega per avere misericordia davanti al Signore, perché lo Spirito di profezia possa essere negato a loro». 29 Ma Mosheh gli disse: «Perché essi profetizzano che io sto per essere riunito dal mondo, e che tu sei al ministero dopo di me, sei tu geloso per me? Vorrei che tutte le persone del Signore fossero profeti, e che Egli concedesse lo Spirito di profezia su di loro».
30 E Mosheh procedette verso l'accampamento, lui e tutti gli anziani d'Israele. 31 E il vento di una tempesta uscì fuori, e arrivò violentemente dalla presenza del Signore, tanto da spazzare via il mondo, ma per la giustizia di Mosheh ed Aharon: e soffiò sul Grande Mare, e fece volare le quaglie dal grande Mare, e si posarono ovunque ci fosse posto nell'accampamento, come una giornata di cammino verso nord e verso sud, e al culmine, per l'altezza di due cubiti; volarono sulla faccia della terra, e caddero sui loro ventri, in modo che (il popolo) non si stancò mentre le raccoglieva. 32 E coloro che avevano mancato di fede, si alzarono: e tutto il giorno e tutta la notte e tutto il giorno che seguì, raccolsero le quaglie; anche colui che era zoppo e malato ne raccolse dieci Korin, [GERUSALEMME. 32 Dieci Korin,] e le sparsero all'esterno intorno all'accampamento.
33 I malvagi mangiarono di quella carne, ma non offrirono rendimento di grazie a Colui che l'aveva dato a loro: ma mentre la carne era fra i denti, e non mangiata, l'ira del Signore aumentava contro i malvagi, e il Signore uccise quelle persone con una grandissima mortalità. 34 E ha chiamato il nome di quel luogo, le tombe dei desiderosi di carne (kirbot-Taavà); perché qui fu sepolto il popolo che aveva desiderato carne. 35 E dalle tombe dei desiderosi il popolo viaggiò verso Hatseroth, e ad Hatseroth si accamparono.
Cap. XII. 1 E Miriam e Aharon parlarono contro Mosheh parole che non erano appropriate e rispettose circa la Kushaitha per cui il Kushai avevano causato l'intervento di Mosheh quando era fuggito dalla Pharoh, ma che aveva mandato via perché gli avevano dato la regina di Kush, e lui l'aveva mandata via. [GERUSALEMME. 1 E Miriam e Aharon parlarono contro Mosheh circa la Kushaitha che aveva preso. Ma notare che, la moglie kushita non era Zipporah, moglie di Mosheh, ma una certa Kushaitha, di una carne diversa da ogni creatura: considerando Zipporah, moglie di Mosheh, era di una forma avvenente e bella in viso, e più abbondante in opere buone di tutte le donne della sua età.] 2 Ed essi dissero: «Il Signore ha parlato soltanto con Mosheh, perché fosse separato dalla vita di coppia? Non ha parlato anche con noi?». E fu udito davanti al Signore. 3 Ma l'uomo Mosheh era più inchinato nella sua mente di tutti i figli degli uomini sulla faccia della terra; e lui non si curò delle loro parole.
4 E il Signore disse a Mosheh, ad Aharon, e Miriam: «Venite, voi tre, al tabernacolo. E loro tre andarono. 5 E la gloria del Signore si rivelò nella Nube della Gloria, ed Egli stava alla porta del tabernacolo, e chiamò Aharon e Miriam: e questi due uscirono. 6 Ed Egli disse: «Ascoltate ora le Mie parole, mentre Io parlo. Avete forse avuto un profeta che sia uscito nei tempi antichi con cui abbia parlato come è stato con Mosheh? A quei (profeti) la Parola del Signore è stata rivelata in apparizione, parlando con loro in un sogno. 7 Non così in questo modo con Mosheh Mio servo; in tutta la casa d'Israele, Mio popolo egli è fedele. [GERUSALEMME. 7 Non così è il mio servo Mosheh fra tutti quanti (i profeti), il capo dei capi della mia corte, egli è fedele] 8 Bocca a bocca Io ho parlato con lui, che s'è separato dalla vita coniugale; ma nella visione, e non con il mistero, rivelando Me stesso a lui al roveto, e vide l'aspetto della Mia Shekinah. E perché non avete temuto di parlare con tali parole del Mio servo Mosheh?» 9 E la gloria della Shekinah del Signore ascese, e se ne andò. 10 E la gloriosa Nuvola di Shekinah del Signore salì da sopra il tabernacolo; ed ecco, Miriam fu trovata con la lebbra. E Aharon guardò Maria, ed ecco, era stata colpita dalla lebbra. 11 E Aharon disse a Mosheh: «Ti supplico, mio signore, non gettare su di noi il peccato che abbiamo stoltamente commesso, e con cui noi abbiamo trasgredito. 12 Io ti prego perché Miriam, nostra sorella, non sia contaminata con la lebbra nella tenda, come i morti, perché lei è come con il bambino [3], che, dopo aver ben compiuto il tempo nel grembo materno, perisce alla nascita: perché Miriam era con noi nel paese di Mizraim, e ci vedevamo nella nostra prigionia, nella nostra dispersione, nella nostra servitù; ma ora, quando è giunta l'ora per noi di uscire e di possedere la terra di Israele ecco che viene tolta da noi. Ti prego, mio signore, di pregare per lei, perché la sua giustizia non possa venire a meno tra la comunità. [GERUSALEMME. 11 perché abbiamo peccato. 12 Non lasciare che Miriam, nostra sorella, sia una lebbrosa, contaminata nella tenda come morto. Perché è con lei come con il bambino che ha passato nove mesi nel ventre di sua madre, in acqua e in calore, senza danno, ma che, dopo tutto perisce alla nascita. Così era Miriam, la nostra sorella, portata via con noi nel deserto, e con noi nelle nostre difficoltà; ma ora è giunta l'ora che noi possiamo entrare nella terra d'Israele, perché dovrebbe essere tolta da noi? Prega ora per il cadavere che esso possa vivere, e che la sua giustizia non venga meno] 13 E Mosheh pregò, cercando la misericordia davanti al Signore, dicendo: «»Prego attraverso le compassioni di Dio misericordioso, o Eloha, che hai il potere sul corso della vita di ogni carne, di guarirla, ti prego». [GERUSALEMME. 13 O Eloha, che sani ogni carne, per guarirla.] 14 E il Signore disse a Mosheh: «Se suo padre l'avesse corretta, forse non sarebbe caduta in disgrazia e isolata per sette giorni? Ma oggi, quando l'ho corretta, è molto più giusto che lei fosse disonorata per quattordici giorni: comunque sono sufficienti per suo isolamento sette giorni fuori del campo; e per la tua giustizia farò in modo che la Nube della Mia Gloria, il tabernacolo, l'arca, e tutto Israele, rimanga fino al momento in cui lei è guarita, e poi sarà riammessa». 15 E Miriam fu tenuta isolata fuori dell'accampamento per sette giorni, e il popolo non è partì per tutto il tempo fino a quando Miriam fu guarita.
16 Ma sebbene Miriam, la profetessa si fosse esposta alla punizione di essere colpita dalla lebbra in questo mondo, la dottrina è così ampia che nel mondo a venire (là rimane una ricompensa) per il giusto, e per quelli che osservano i comandamenti della legge. E poiché Miriam, la profetessa aveva osservato per un po' di tempo per conoscere quale sarebbe stato il destino di Mosheh; (Es. 1); A causa di quel merito tutto Israele, contando sessanta miriadi, essendo ottanta legioni, e la Nube della Gloria, il tabernacolo e il pozzo, non andò, né procedette, fino al momento in cui ella fu guarita: e dopo il popolo partì da Hatseroth, e si accampò nel deserto di Pharan. [GERUSALEMME. 16 Ma se Miriam, la profetessa era diventata responsabile per la lebbra, abbiamo ampia dottrina che osservando i comandamenti e i precetti di un uomo che ne mette in pratica anche un po' riceverà una grande ricompensa. Così, poiché Miriam, la profetessa stette sulla riva del fiume per un po' di tempo, per sapere quale sarebbe stata la fine di Mosheh, i figli d'Israele, essendo sessanta miriadi, e ottanta legioni di numero, e la Nube della Gloria e del bene, ora non si mosse, e non partirono dal loro posto, fino al momento in cui ella fu guarita della sua lebbra; ma dopo che fu guarita il popolo partì da Hatseroth, ed essi si accamparono nel deserto di Pharan.
NOTE:
[1] Osservare come Mosè prega il Memra. - Come la Shekinah (comp. Targ. Num. XXIII. 21), il Memra è quindi la manifestazione di Dio. "Il Memra porta Israele vicino a Dio e si siede sul suo trono ricevendo le preghiere di Israele" (Targ. Yerushalmi A Dt. IV. 7).
[2] In alternativa, "il conduttore dei figli."
[3] E' stato tradotto liberamente solo qui.